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Il film da vedere nel weekend L’uomo di neve, thriller fra i ghiacci

Il film da vedere nel weekend L’uomo di neve, thriller fra i ghiacci
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Regia: Tomas Alfredson.
Con: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Chloë Sevigny, Val Kilmer, J.K. Simmons, James D'Arcy, Toby Jones, Jamie Clayton, Sofia Helin, David Dencik, Ronan Vibert.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Il cinema, lo si è detto più volte ma vale sempre la pena di ricordarlo, è sempre stato un medium in grado di trasfigurare l’aspetto ordinario delle cose. Vedere oggetti e persone sul grande schermo fa sempre un effetto straniante, perché decontestualizza le cose e dona loro una dimensione una potenza che normalmente non possiedono. Ne segue che questo effetto è naturalmente accresciuto in tutti i casi in cui i film si occupano direttamente di quelle entità al contempo familiari ed aliene che Freud definì a suo tempo come perturbanti. Non è un caso allora che fra gli oggetti più inquietanti proposti dalla settima arte ci siano proprio quelli che costituiscono in qualche modo un doppio dell’uomo: bambole, marionette, burattini, spaventapasseri sono tutte realtà che pur assomigliandoci sono altro rispetto a noi. In essi si annida un seme di inquietudine difficilmente assimilabile che il cinema è sempre stato in grado di sfruttare.

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The Snowman
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Fra di essi un ruolo piuttosto marginale è riservato al pupazzo di neve, oggetto apparentemente innocuo e relegato a una dimensione giocosa e infantile. Eppure il principio di base è lo stesso: si tratta di un simulacro dell’umano che normalmente ci appare familiare e tranquillizzante, ma che da un momento all’altro potrebbe rivolgerci uno sguardo altro. È questo il caso del film L’uomo di neve, che arriva in sala in questi giorni per la regia di Thomas Alfredson. La pellicola, diretta da un omonimo romanzo norvegese, è la prima iterazione cinematografica del detective Harry Hole, protagonista di una fortunata serie di romanzi thriller (quello da cui è tratto il film è del 2007). In particolare, durante questa complessa indagine, Hole si troverà a fronteggiare le manie di un omicida che colpisce invariabilmente donne sposate con un figlio al seguito. Il suo modus operandi è caratterizzato da una strana firma: un pupazzo di neve.

A impersonare il detective, noto al mondo dei lettori ma fino ad oggi non a quello degli spettatori, è stato chiamato Michael Fassbender, uno degli attori più amati e completi del panorama contemporaneo. L’interprete, pur avendo poco a che spartire a livello etnico con Hole, offre un’ottima prova attoriale e ci fornisce l’idea di un personaggio affascinante e carismatico, che ben si accorda con le cromie slavate e spaventosamente candide dei paesaggi innevati. Va poi detto che la scelta di mettere in scena questo romanzo si rivela particolarmente indovinata, dal momento che, pur trattandosi dell’episodio di una serie più ampia, il testo gode di una sua autonomia. A livello cinematografico questo è senza dubbio un bonus: pur sperando che questo adattamento non rimanga isolato, si può notare con piacere che alla fine del film i nodi verranno al pettine e i conti del detective Hole si chiuderanno.

 

 

A livello narrativo, poi, il film è finemente costruito attraverso un meccanismo a incastro che si rifà alla grande tradizione del giallo: se inizialmente tutti i fili risultano slegati e scombinati, in un crescendo che porterà a un finale a effetto, tutte le sotto-trame e le false piste finiranno per legarsi in un disegno perfettamente intellegibile. Il detective qui emerge come un demiurgo in grado di tenere assieme gli elementi dell’indagine in modo perfetto e di ridurre il labirintico disegno del killer a una linearità quasi scientifica.

L’uomo di neve, insomma, si rivela un ottimo adattamento per un romanzo che, molto radicato nel suo contesto realizzativo, avrà sicuramente qualcosa da offrire anche al pubblico italiano. Un thriller tesissimo e ben congegnato che merita tutta la nostra attenzione.

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