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Il film da vedere nel weekend The great wall, un kolossal vero

Il film da vedere nel weekend The great wall, un kolossal vero
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Regia: Zhang Yimou.
Con: Matt Damon, Tian Jing, Pedro Pascal, Willem Dafoe, Eddie Peng, Lu Han, Kenny Lin, Karry Wang, Kai Zheng, Cheney Chen, Andy Lau, Xuan Huang, Zhang Hanyu, Gengxin Lin, Chen Xuedong, Wang Junkai, Yu Xintian, Liu Qiong.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Il cinema cinese, come buona parte di quello asiatico, è purtroppo poco frequentato dal pubblico occidentale. Solo in pochi casi, al di fuori delle occasioni festivaliere, le (ottime) produzioni di un'industria cinematografica in continua espansione raggiungono i nostri schermi. Alcuni registi, per fortuna, sono più fortunati di altri e riescono a inserirsi nelle maglie del mercato anche grazie alla loro decisione di scendere a patti con un’estetica maggiormente vicina a quella imposta dalla grammatica hollywoodiana. È il caso del regista cinese Zhang Yimou che, dopo film di grande successo anche in Occidente (I fiori della guerra, Lanterne rosse, La foresta dei pugnali volanti) è stato chiamato a dirigere il film evento The Great Wall, ciclopica produzione sino-americana dal budget clamoroso. Siamo di fronte a un film che ha fatto discutere ben prima dell’uscita in sala e che appare sin da subito portatore di precisissime ragioni economiche e istituzionali.

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Protagonisti sono due mercenari di origine europea che si trovano in Cina per recuperare un prezioso manufatto, la misteriosa polvere progenitrice di quella da sparo e nota come “polvere nera”. Durante il loro compito vengono assaliti da una strana creatura, esemplare dei Taotie. Questi esseri mostruosi emergono ogni sessant’anni a minacciare gli uomini e rappresentano una minaccia estremamente pericolosa, per contenere la quale è stata eretta la Grande Muraglia. Per respingere questo pericolo i due occidentali combatteranno fianco a fianco con l’esercito cinese. Sarà una battaglia estremamente sanguinosa.

The Great Wall si qualifica sin dalle prime inquadrature come un blockbuster di enormi dimensioni, costosissimo e estremamente ambizioso dal punto di vista visivo. È impossibile non rimanere incantati di fronte alla potenza dispiegata dalla grafica 3D che emerge nelle scene delle battaglie campali. Una vera e propria ebbrezza per gli occhi che non mancherà di ubriacare gli spettatori, con le pirotecniche evoluzioni della macchina da presa. Certo non dev’essere stato facile mettere d’accordo Cina e Stati Uniti nella realizzazione di una pellicola tanto enorme e ingombrante sotto il profilo visivo e narrativo.

 

 

È senza dubbio nel primo campo che The Great Wall dà il suo meglio e forse pecca un po’ per quanto riguarda la coerenza narrativa. Ma poco importa, dopotutto. Preso per quello che è – ovvero un film d’intrattenimento unico nel suo genere proprio per la sua capacità di fondere due culture così diverse – il lavoro di Zhang Yimou funziona senza difficoltà e anzi ci mostra come anche il mercato cinematografico cinese si stia interessando sempre di più alle nuove possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche. Siamo di fronte, senza dubbio, ad un film che pur prendendo spunto dalla tradizione cinese sembra più vicino, almeno dal punto di vista visivo, alle richieste del mercato internazionale e il film sembra in effetti pensato per l’esportazione.

Ma in questo, è bene ricordarlo, non c’è in sé nulla di male e il cinema di genere è sempre esistito: lo stesso Zhang Yimou, negli anni Duemila, ha fortemente contribuito alla diffusione del genere di cappa e spada orientale nel nostro mercato, senza destare troppi clamori. Ora, pur in presenza di un prodotto che non dimostra grande autorialità, non vale la propria la pena di accapigliarsi. Anche perché (ed è questo che conta) il film risulta estremamente fluido e divertente in ogni suo frangente. Nel complesso, dunque, l’operazione di The Great Wall appare non solo completamente riuscita ma anche particolarmente felice.

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