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Il film da vedere nel weekend "Vizio di forma", un noir stravagante

Il film da vedere nel weekend "Vizio di forma", un noir stravagante
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Regia: Paul Thomas Anderson
Cast: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Owen Wilson, Katherine Waterston, Reese Witherspoon, Benicio Del Toro, Martin Short, Jena Malone, Joanna Newsom, Maya Rudolph, Eric Roberts, Serena Scott Thomas, Sasha Pieterse, Michael K. Williams, Jeannie Berlin, Sam Jaeger, Steven Wiig, Jefferson Mays.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: Cinema Conca Verde, Uci Cinemas Curno, Cinestar Cortenuova.

 

Negli anni Quaranta, quando il cinema era in bianco e nero e a far riempire le sale di tutta l’America erano solo gli uomini duri e le donne sensuali, nasce il genere noir. Intrighi, misteriosi omicidi o sparizioni, detective privati, storie d’amore emozionanti e un clima lugubre e pericoloso. Antenato del thriller, il noir è un po’ il tipico film che pensiamo di trovarci davanti quando varchiamo le soglie del cinema per andare a vedere Vizio di forma, ultima fatica del premiatissimo regista Paul Thomas Anderson. Protagonista è Doc Sportello, un hippie un po’ suonato che riempie le sue giornate facendo – guarda caso – l’investigatore privato. Sarà proprio per affidargli un caso strano che la sua ex lo riavvicinerà, e per di più per chiedergli di indagare sul suo nuovo amante. Ma non tutto va come dovrebbe e Doc viene accusato per un reato che non pare aver commesso.

 

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Firmato dal regista Anderson e adattato da un famoso testo di Thomas Pynchon, voce emblematica e apprezzatissima della letteratura americana contemporanea, il film Vizio di forma si presenta subito come accattivante (ha una locandina meravigliosa) ma vittima, come spesso accade, di un errore di traduzione. Il titolo italiano trasla in maniera imperfetta il concetto di “vizio intrinseco”, che è un po’ la chiave di lettura del film e che identifica l’incapacità di un sistema di reggere la propria instabilità interna. Un concetto cavilloso e poco trasparente, che per fortuna nel corso del film prende corpo con chiarezza fino a diventare l’elemento attorno cui è possibile analizzare tutto il film. Vizio di forma è infatti un film che sfugge molto allo spettatore, travestendosi da noir (attraverso un ricco gioco di citazioni che recupera alcuni episodi tipici del genere) per parlare, in realtà, in maniera molto diretta del mondo contemporaneo. Anche il clima “sessantottino” che si respira nei personaggi e in molti momenti sono in realtà una voluta scelta del regista e non un semplice tentativo di revival.

E così Doc è un personaggio al limite, perennemente sul confine di situazioni che difficilmente possono creare un matrimonio felice. Girovaga in maniera allucinata per le strade e le spiagge, seguendo piste spesso inconcludenti, e non gli dispiacciono la calma e le perdite di tempo. Ma nonostante tutto è mosso dall’amore e cerca ostinatamente di rimanere attaccato a un passato che fa di tutto per allontanarsi da lui, sino quasi a sfuggirgli. Ed è proprio in questo ritratto coloratissimo ma in fondo un po’ cupo di un’America condannata al cambiamento che Doc assume tutta la sua importanza, coronando un film curatissimo e molto bello. Come la firma di Anderson lascia sempre (ben) sperare.

 

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Chi è Paul Thomas Anderson. Quarantacinquenne regista americano, Anderson è ad oggi uno dei migliori e più apprezzati interpreti del cinema americano. Nonostante non abbia una filmografia particolarmente estesa (ad oggi si contano solo sette titoli), la cura per il prodotto che contraddistingue il suo approccio alla Settima Arte è tale che, a partire dal 1998, ha collezionato ben sei nomination agli Academy Awards e una manciata di altre nomination in competizioni di primo piano come il Golden Globe e il BAFTA. A differenza di molti colleghi anche più esperti e premiati, Anderson si occupa quasi sempre dell’intera realizzazione dei suoi film, curandone spesso anche la sceneggiatura e la produzione.

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