Venerdì 24 l'inaugurazione

Ecco il Moroni alla Royal Academy Come sarà e perché ne vale la pena

Ecco il Moroni alla Royal Academy Come sarà e perché ne vale la pena
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È la settimana di Moroni. Venerdì 24 inaugura l’attesa mostra alla Royal Academy (apertura al pubblico il giorno successivo). Siamo nel cuore di Londra, in una delle istituzioni storiche della capitale inglese, che dal 1768 - quando venne fondata - si dedica all’educazione all’arte e alla crescita dei nuovi artisti. La sua programmazione in genere è orientata al contemporaneo (in concomitanza con la mostra di Moroni, la Royal ospita una grande mostra di una delle star dell’arte di oggi, Anselm Kiefer), ma che di tanto in tanto getta sguardi anche sul passato, per proporre autori che si dimostrano in grado di dialogare con la modernità.

 

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E Moroni rientra tra questi, anche per le sue straordinarie capacità di ritrattista: ed è noto come i ritratti siano particolarmente graditi al pubblico inglese, tant’è che a Londra c’è un museo interamente dedicato al genere, la National Portrait Gallery. Gli inglesi hanno sempre amato Moroni, come dimostra il nucleo straordinario di sue opere custodite dalla National Gallery: una raccolta che nessun museo al mondo può vantare. Infatti l’unico precedente di una mostra di Moroni in territorio inglese è quello dell’esposizione del 1978 organizzata dalla National, un evento però di dimensioni molto minori rispetto a questo della Royal Accademy.

Moroni è esposto nella Sackler Gallery, uno spazio in cui un Old Master non aveva mai messo il naso. Sarà una bella sfida, considerando proprio questa passione inglese per il genere del ritratto. L’allestimento, comunque, è rigoroso ed elegantissimo, degno dell’eleganza affascinante, ma sempre concreta, del grande Moroni.

 

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Le opere in mostra sono 45, nove arrivano da Bergamo. La prima sezione è dedicata al magistero di Moretto e ruota intorno alla Pala di Sant’Andrea a Bergamo. La seconda sezione gira intorno ai suoi più antichi ritratti (compresi quelli con scena religiosa, tipo Washington) e c’è un confronto tra la Trinità di Lotto e quella di Moroni di Albino. Segue la sezione sul ritratto dei membri dell’aristocrazia, che comprende alcuni capolavori, come il Cavaliere in rosa. Poi è la volta del ritratto naturale, fuso però con le pale sacre. I ritratti si affacciano dalle pareti come presenze fisiche. La sezione finale ha al centro il celebre Sarto della National Gallery londinese (che fa da icona della mostra) e si concentra sulla modernità del ritratto borghese.

Il catalogo è pubblicato dalle edizioni della Royal Academy. Esce solo in inglese, a cura di Simone Facchinetti e di Arturo Galansino. Il volume include un saggio iniziale sulla storia di Moroni, completato da una parte sulla sua fortuna inglese. Segue la presentazione delle sei sezioni della mostra, tutte introdotte da un breve saggio e seguite da tutte le schede delle opere.

 

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