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I due Sonars da Bergamo e Brighton tornano a deliziare il Goisis dal vivo

I due Sonars da Bergamo e Brighton tornano a deliziare il Goisis dal vivo
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Al Goisis ci va già tanta gente, è vero. Anche se non fanno niente. Ma il mercoledì ce ne va anche di più, perché i concerti acustici di qualità aggiungo alla solita clientela la fetta degli estimatori della buona musica. Stasera, mercoledì 31 luglio, ci sono i Sonars, per esempio, band electro-psych composta da Frederick Paysden, nato a Brighton. e Serena Oldrati, di Bergamo. La loro esibizione dal vivo ruota attorno alle loop station che usano per ricreare le canzoni strato per strato, traendo ispirazione da alt rock, psych rock e trip hop.

Siete nati tra Bergamo e Brighton. In che modo differente queste due città hanno dato qualcosa all’origine del vostro approccio verso la musica?

Più che il luogo geografico sono le persone che fanno la differenza, soprattutto crescere con dei genitori che valorizzano e incentivano la creatività e non guardano soltanto agli aspetti pragmatici. Crescere in un'ambiente che tratta l'arte e la creatività come un grande dono e non come una perdita di tempo è la cosa che più ha formato il nostro approccio. Detto questo, in inglese esiste il detto “All work and no play makes Jack a dull boy”. Lavorare per vivere o vivere per lavorare?

 

 

 

Viaggiate moltissimo e dappertutto, c’è qualche città che per voi personalmente ha fatto la differenza e di cui ricordate ancora viva l’atmosfera e le emozioni del vostro live?

A volte quando si è in tour, soprattutto se le tappe sono tante, le date vicine e le distanze lunghe, si corre il rischio di vedere solamente la superstrada, l’interno del locale e poi il luogo di pernottamento. Tentiamo sempre di sfruttare al meglio i day off per vivere le città al di fuori dal contesto del nostro concerto, ma a volte siamo fortunati e le due cose si incontrano. Il mese scorso a Köln, ad esempio, abbiamo suonato il nostro primo silent concert, oltre 300 persone in completo silenzio, con le cuffie in testa, nel fossato di un'antica fortezza situato in un parco del centro, una serata veramente magica da ogni punto di vista! Questo vale anche per l’esperienza al festival statunitense South By South West ad Austin in Texas, l’anno scorso. Ogni anno la città viene invasa da centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo e per 10 giorni ogni possibile metro quadrato di spazio è dedicato ad eventi culturali; musica, cinema, arte, gaming, tech per non parlare delle conferenze e meetings. Suonare a quel festival è stata un'esperienza indimenticabile, oltre ai nostri live anche per l'atmosfera che si respirava, dove il mondo creativo si unisce per 10 giorni di festa!

Rimasti in due, avete trovato così la vostra vera dimensione?

Rimanere in due è stata una conseguenza e non una scelta. “When life gives you lemons, make lemonade.” Quindi abbiamo sfruttato questa opportunità per sperimentare in una direzione che si sposta al di fuori della formazione del classico gruppo rock. Ci sono tanti pro e contro, la logistica è molto più semplice e meno costosa, questo ci ha permesso di viaggiare tantissimo e suonare in luoghi che non avremmo mai immaginato, come gli Stati Uniti ed il Canada. Tuttavia, ci mancava molto il tocco e la dinamica umana quindi ultimamente abbiamo nuovamente inserito alla batteria il nostro caro amico Gianfu dei fantastici Sakee Sed.

 

 

 

Suonerete al Goisis. Cosa vi aspettate? Cosa suscita in voi tornare sui palchi bergamaschi?

Per assurdo suonare a Bergamo suscita molta più ansia da palcoscenico rispetto a suonare prima dei “30 Seconds to Mars” davanti a 20.000 persone, forse per il fatto che vengono tutti i parenti e gli amici, e conoscono pure le canzoni, quindi se sbagli qualcosa si accorgono subito!

Vi attendono numerosi progetti? Cosa vi elettrizza maggiormente adesso del vostro futuro?

Abbiamo tantissimi progetti in cantiere, oltre alle montagne di idee raccolte negli anni da sviluppare o finire, siamo anche molto appassionati di fotografia analogica, videomaking e found footage/recordings. Nel nostro ultimo esperimento abbiamo creato tape loops su cassetta multitraccia e samplato delle registrazioni di messaggi di segreteria telefonica contenute in cassette trovate ai mercatini. Oltre a questo, Michael, il padre di Fred, sta lavorando a delle animazioni per accompagnare le tracce del nostro ultimo lavoro, “Theatre of Darkness”. Exciting times!

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