«Stiamo facendo qualcosa di mai visto»

L’Atalanta ci regala un quartiere

L’Atalanta ci regala un quartiere
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«Sono contento, stiamo facendo qualcosa di unico, di mai fatto prima. Credo che sia stato trovato il perfetto equilibrio tra le necessità in gioco e il budget a disposizione». Sorride l’architetto Mauro Piantelli mentre sullo schermo scorrono le immagini del nuovo stadio dell’Atalanta. Non esiste ancora, ma con la tecnologia farci un giro è già possibile. Lo Studio De8, che ha curato la progettazione, ha infatti realizzato un modello virtuale in tridimensione che ci permette di essere lì, nel futuro.

Atalanta stadium - nuovo stadio Bergamo
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Particolare della facciata sul piazzale Curva Sud

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Lo stadio

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Il piazzale della Curva Nord con le "fioriere"

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Lo stadio dall'alto con il Lazzaretto

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il piazzale della Curva Sud

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Il piazzale della Curva Nord

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Il lato Est dello stadio

Sicurezza: gli ostacoli superati. Il sorriso di Piantelli, però, non è soltanto figlio del lavoro fatto. È anche quello di chi sa di aver superato un ostacolo lungo la strada che porta dalla progettazione alla realizzazione. Dall’immaginazione alla realtà. Questa settimana, infatti, la Commissione provinciale vigilanza pubblici spettacoli ha dato il suo benestare agli accorgimenti pensati dallo Studio De8 e dalla società nerazzurra per quanto riguarda il sistema di sicurezza del futuro Atalanta Stadium (che sarà sponsorizzato, come è noto, dalla Gewiss). Un passaggio di non poco conto e che dà una forte accelerata all’iter burocratico che deve portare all’avvio dei lavori.

In sostanza, c’erano due problemi che rischiavano seriamente di bloccare tutto e che invece sono stati risolti. Entrambi erano legati alle norme contenute nel decreto ministeriale del 18 marzo 1996 riguardante la «sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi». Il primo: gli impianti devono avere una «area di servizio» annessa scoperta che possa contenere due persone a metro quadro. Una regola facilmente applicabile nel caso in cui una società decidesse di costruire un impianto da zero, più complicato quando invece si segue la strada intrapresa dall’Atalanta, ovvero di dare un nuovo volto a uno stadio già esistente.

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La facciata Ovest che dà su piazzale Goisis

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Veduta dello stadio in prospettiva con dietro il Lazzaretto

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Il piazzale della Curva Nord

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La facciata Ovest che dà su piazzale Goisis

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Il piazzale della Curva Nord

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La vista del campo dai nuovi spalti

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L'ingresso alle tribune

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La facciata Ovest che dà su piazzale Goisis

«Quando fu scritta quella norma, nessuno pensava che sarebbe stato possibile un intervento come quello che stiamo realizzando noi su un impianto preesistente - spiega Piantelli -. Ma le cose sono cambiate. In Lombardia, ad esempio, è stata promulgata una legge contro il consumo di suolo. Per questo è stata necessaria una deroga». In sostanza, stando al rapporto superficie a disposizione e numero di posti (che saranno 23.500 circa), all’Atalanta mancavano cinquemila metri quadrati di area. Da qui la necessità di trovare una soluzione innovativa. Per questo, l’area di prefiltraggio (quella che porta ai tornelli di accesso, per intenderci) nel nuovo stadio sarà “spostata” internamente all’impianto. Dall’attuale piazzale Sud, infatti, delle scalinate porteranno a un piano intermedio in cima al quale saranno posizionati i tornelli. Quest’area, che porterà poi agli spalti, si trova già sotto la copertura dell’impianto, che sarà però realizzata come una sorta di “rete”, aperta dunque e non chiusa. In questo modo è stato possibile recuperare spazio e ottenere l’ok degli organi di sicurezza.

Il secondo problema, invece, riguardava la norma che prevede l’obbligo di delimitare l’area di prefiltraggio esterna allo stadio con una recinzione alta almeno due metri e mezzo. Esteticamente, un vero colpo nell’occhio. «In un progetto che punta a creare una nuova idea di stadio, collegando l’impianto al tessuto urbano e sociale, prevedere quelle barriere era impossibile». Ecco allora l’idea di realizzare, all’esterno della Nord, dei percorsi con alberi e “fioriere” alte poco meno di due metri. In occasione delle partite, inoltre, ci saranno delle transenne a scomparsa per rendere più controllato l’accesso. Infine, si è deciso di potenziare...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo alle pagine 8 e 9 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 31 gennaio. In versione digitale, qui.

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