Fino al 29 ottobre

Il Festival della Fotografia Etica Scatti che interrogano le coscienze

Il Festival della Fotografia Etica Scatti che interrogano le coscienze
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Sabato 7 ottobre è stata inaugurata a Lodi l’ottava edizione del Festival della fotografia etica, un’iniziativa che coinvolge fotografi di livello internazionale, aperta al grande pubblico e organizzata dal gruppo fotografico Progetto Immagine. Nei prossimi weekend di ottobre sarà possibile visitare 34 mostre e partecipare a 50 incontri, tra cui workshop, letture portfolio, presentazioni di libri e visite guidate. Il programma dettagliato è disponibile qui. Le esposizioni saranno dislocate presso diversi edifici del Comune di Lodi e i reportage saranno divisi in aree tematiche.

I temi. I temi trattati nelle varie esposizioni sono impegnativi, pongono questioni che interrogano le coscienze e offrono al visitatore uno sguardo più lucido sul mondo. Le fotografie parlano di attualità: ci si immerge nelle realtà più difficili del nostro presente.

 

  

 

Il World Report Award. Un’iniziativa significativa interno del festival è il World Report Award, un concorso aperto a fotografi di tutto il mondo. Le candidature ricevute sono state 772, da 51 nazioni. L’ampia partecipazione al concorso è segno anche dell’importanza che il festival sta guadagnando a livello internazionale. I vincitori del concorso sono stati cinque; i loro lavori saranno tra i protagonisti del festival. Tra questi, Daniel Berehulak ha vinto con il reportage Ci macellano come animali, un portfolio che racconta la lotta alla droga portata avanti dal presidente Duarte, nelle Filippine. Poi c'è Giorgio Bianchi, fotografo italiano che sta seguendo un progetto a lungo termine in Ucraina, ha raccontato alcune storie di sofferenza del popolo ucraino. Emanuele Satolli che vinto con La battaglia per Mosul, reportage che mostra la lotta contro l’Isis nella città irachena di Mosul. E il francese Romain Laurendeau ha presentato Derby, racconto di una partita di calcio in Algeria, dove sport significa libertà.

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Lo Spazio ONG. Il festival prevede anche uno Spazio ONG, nel quale le esposizioni fotografiche raccontano il lavoro svolto da alcune organizzazioni no-profit che operano in ambiti molto diversi. Ad esempio, APOPO è un’organizzazione che addestra roditori africani di grandi dimensioni, capaci di individuare mine e ordigni pericolosi per l’uomo in scenari di guerra. Médecins du Monde si batte in tutto il mondo per la difesa e l’attuazione del diritto universale alla salute. COSPE onlus denuncia il fenomeno del water grabbing che condanna alla carestia intere località; l’estinzione di una specie rara di tartarughe viene raccontata dal Centro Studi Cetacei.

 

 

Un concorso per tutti. I visitatori avranno l’occasione ascoltare direttamente i racconti che stanno dietro ai reportage: saranno gli stessi fotografi a coinvolgere il pubblico tramite visite guidate alle proprie opere. Da segnalare è inoltre il Premio Voglino, un concorso interno al Festival che coinvolge fotografi amatori e professionisti: il 21 e il 22 ottobre sarà possibile presentare il proprio portfolio ad una giuria di esperti, che decreteranno alcuni vincitori. La valutazione del portfolio avviene su prenotazione fino ad esaurimento posti.

Il costo di ingresso al Festival è di 12 euro, con riduzioni per studenti, giornalisti e bambini. Il biglietto mantiene validità per tutti i weekend di ottobre.

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