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Una trasferta dal sapore d'estate

Una trasferta dal sapore d'estate
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È iniziata con qualche bagno al mare per i più fortunati che hanno potuto godersi la Sardegna fin dal venerdì, è finita con la squadra a salutare sotto il settore ospiti nonostante la sconfitta, con la consapevolezza che il traguardo europeo è comunque qualcosa di grande. Cagliari-Atalanta, ultima gara ufficiale della stagione e appuntamento numero cinquanta per gli appassionati nerazzurri, si è chiusa con il gol di Ceppitelli a sancire l’1-0 finale rossoblù, ma per i sostenitori orobici i motivi di soddisfazione non mancano.

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A Cagliari con ogni mezzo, tra mare e Dea. Domenica 20 maggio, oltre che il giorno di Cagliari-Atalanta, è anche l’inizio della stagione estiva in Sardegna. Gli oltre quattrocento bergamaschi al seguito scelgono diversi mezzi per raggiungere l’isola e i più fortunati partono tra giovedì e venerdì pronti a godersi qualche giorno di sole tra Villasimius e il Poetto, passando per Quartu Sant’Elena. I "Lupi del Serio" sono tra i più presenti, ma ci sono anche “Chei de la Coriera” (Ale, Fabio e Marco) e altri club che viaggiano in aereo tra Linate, Malpensa e Orio al Serio. In particolare, il volo del mattino di domenica partito dall’aeroporto cittadino accumula un ritardo di oltre quattro ore ma arriva comunque in tempo per la partita. Gli ultras scelgono invece il traghetto e mentre scriviamo (è quasi l’ora di pranzo di lunedì 21 maggio) sono ancora in giro per completare il rientro. Partiti sabato sera da Livorno con bus, van e auto al seguito, i ragazzi della Pisani sono arrivati a Cagliari nella mattinata di domenica e anche loro si sono regalati qualche ora in riva al mare prima di andare allo stadio. Per tornare a Bergamo, il gruppo ha preso un traghetto da Olbia nella mattinata di lunedì e prima di sera saranno nuovamente all’ombra di Città Alta.

Primo tempo: tutti in attesa. Nel piccolo impianto isolano arrivano oltre sedicimila persone e nonostante si tratti di uno stadio costruito in meno di 180 giorni non manca proprio nulla. La tribuna centrale è l’unica struttura in muratura presente, tutto il resto è fatto di tubolari metallici e il gioco preferito del primo tempo è curiosare in giro per carpire ogni dettaglio della costruzione. A parte un paio di conclusioni e un intervento del Var, la partita non è affatto avvincente e le due squadre sono palesemente bloccate dai risultati di Milano e Napoli. Chi se ne infischia completamente di quello che fanno gli altri sono i bergamaschi al seguito: nel settore ospiti vengono esposti tutti gli striscioni più o meno conosciuti, compreso quello creato per Ivan, uno degli amici volati in cielo. In un impianto dove il gol del Napoli, della Fiorentina o del Milan guidano gli umori e i sorrisi di molti, i ragazzi bergamaschi decidono di continuare imperterriti a fare quello che sanno fare meglio: urlare, abbracciare, sostenere e spingere la Dea verso il successo. Indipendentemente dal risultato, loro vincono sempre.

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Ripresa: Ceppitelli sì, Caldara no. Dopo il riposo, le squadre entrano in campo con gli obiettivi sempre più delineati e nei secondi 45' minuti gli unici motivi di vero interesse sono la grande voglia di Gomez di vincere la partita e la ricerca da parte del Cagliari dello spunto decisivo. Ne esce un match bruttino, che si gioca solo a una porta ma che vede il portiere di casa Cragno parare senza dover fare chissà che miracoli con lo 0-0 che resiste quasi fino alla fine. I giocatori atalantini notano dal tabellone dello stadio che a Milano i padroni di casa dilagano e quindi il sesto posto è ormai irraggiungibile. Per vedere un gol, si vocifera in tribuna stampa tra un cioccolatino e una caramella portafortuna, serve l’episodio e dopo l’esordio stagionale del terzo portiere Rossi al posto di Gollini è il Cagliari a trovare la via della rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Lo spilungone Ceppitelli, su angolo dell'ex Cigarini, sfrutta al meglio una piccola disattenzione della difesa e insacca facendo esplodere lo stadio. A ridosso del 90', su azione convulsa, Caldara conquista un calcio di rigore e si presenta sul dischetto ma il suo destro termina in curva e il pareggio sfuma.

Il post gara: la festa degli altri e il rientro. Al fischio finale, la Sardegna Arena esulta per la salvezza mentre i giocatori atalantini vanno ad applaudire il settore ospiti. In tutta risposta, de Roon e compagni ricevono un sacco di applausi da parte di chi è felicissimo di poter viaggiare ancora in Europa a partire dal prossimo 26 luglio. I giocatori del Cagliari si abbracciano a centrocampo, la squadra di Gasperini invece rientra negli spogliatoi e al rientro a Bergamo non viene programmata né realizzata nessuna festa (sebbene uno sparuto gruppo di appassionati abbia accolto i nerazzurri a Zingoni a notte fonda). Sui social e allo stadio, comunque, i tifosi sono concordi: questa squadra merita un sacco di applausi perché un risultato del genere con anche gli impegni di coppa di mezzo non era facilmente pronosticabile. I giocatori da oggi sono liberi, il raduno è fissato per il giorno 1 luglio a Zingonia e addirittura ci sono ragazzi che stanno già effettuando le visite mediche per la prossima stagione proprio alla vigilia delle vacanze. Di mercato, sorteggi di Europa League e possibili avversari avremo modo e tempo di parlare nei prossimi giorni, ora è il momento di godersi un po’ di relax in attesa delle novità più importanti sulla costruzione della prossima rosa.

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