Esperienza multisensoriale

Viaggio nella mente di Hitler all’ex carcere di Città Alta

Viaggio nella mente di Hitler all’ex carcere di Città Alta
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Un viaggio nella mente oscura del Führer, un’esperienza multisensoriale messa in atto con lo scopo di far vivere allo spettatore l'orrore, la follia e la tragedia a cui portò l'ideologia nazista. Per tre giorni, da venerdì 10 a domenica 12 febbraio, l’ex carcere di Sant’Agata, Città Alta, ospita La battaglia di Adolf Hitler: mostre, spettacoli teatrali, installazioni artistiche e musicali.

Al centro uno spettacolo di Mfs Divisione Teatro che vede in scena Simone Rossi, autore dei testi, con una rielaborazione di alcuni passi del Mein Kampf di Adolf Hitler. L’attore interpreta, accompagnato dalle musiche composte ed eseguite live da Maria Zocchi, cinque personaggi diversi, cinque diverse interpretazioni vocali, stranianti e deliranti, dell’ideologia nazista.

 

 

Per tutti e tre i giorni, inoltre, è allestita la mostra con le opere del pittore bergamasco Enrico Saresini: i corridoi e le celle dell’ex carcere ospitano installazioni diverse. Ogni cella ha una propria sonorizzazione curata dalla pianista e compositrice Maria Zocchi. Per i suoni la compositrice utilizza materiale sonoro di diversa fonte: registrazioni storiche, letture di testi, sue stesse composizioni per pianoforte e l’elaborazione elettronica della voce di Simone Rossi. I suoni contrastanti, aggrovigliati, fanno sorgere negli spettatori un senso di inquietudine e disorientamento, con la volontà degli autori di spingere lo spettatore a vivere i contenuti dell’arte e non limitandosi a recepirli.

Mfs, con lo spettacolo e le opere di Saresini, vuol ricordare soprattutto le cause che hanno portato ai tragici eventi definiti col termine Shoah. Indaga la mente di una persona che è stata in grado di condizionare milioni di cittadini tedeschi ad identificarsi nei suoi pensieri e a seguire ogni suo ordine. Mostrano la pazzia consapevole, la follia omicida, il sistema di pensiero ideato per giustificare tutte le azioni compiute, e la più potente arma da sempre utilizzata nella politica: la parola. Un progetto che, raccontando il passato, apre interrogativi importanti anche sul presente e su ognuno di noi: cosa ci fa più paura? Da dove nascono i nostri timori? Dove si nascondono i lager che ci attanagliano?

La mostra viene inaugurata venerdì 10 alle 18. Ingresso libero. Lo spettacolo va in scena ogni sera alle 21: contributo all’ingresso. Riservato ai soci Arci. Prenotazione consigliata: maite.circolo@gmail.com - www.maite.it.

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