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Bergamospia (si dice, non si dice) Aler, le case son pronte ma vuote

Bergamospia (si dice, non si dice) Aler, le case son pronte ma vuote
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

Via Carnovali, case pronte ma vuote
All'Aler manca l'ultimo passaggio

case aler

La vicenda delle case popolari Aler di via Carnovali scivola finalmente (anche se lentamente) verso il lieto fine. Con otto anni di ritardo sul previsto, dovuti a intoppi vari (compresa una ditta fallita perché strangolata dalla camorra), i 90 appartamenti sono stati completati due mesi fa, grazie anche al pressing del nuovo presidente Luigi Mendolicchio. Anche il cantiere di Borgo Palazzo, pure quello fermo da anni, è stato sbloccato. Buone notizie, ma serve l'ultimo sforzo: accelerare l'iter burocratico per evitare che via Carnovali ripiombi nuovamente nell'oblio. Perché è un peccato sapere che le case sono pronte ma vuote. Un lusso che Bergamo, in piena emergenza abitativa, non può certo permettersi. Proprio in questi giorni, l'Aler dovrebbe “passare” la palla al Comune che, sulla base della convenzione firmata mesi fa, è diventato titolare delle assegnazioni di tutte le residenze popolari della città. Un assist da effettuare in fretta, dopo un'intera partita giocata al rallentatore.

 

«Parcheggiamo nel campo davanti Sant'Agostino»
Scoppia la protesta: «Il “Faracanà” non si tocca»

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Come risolvere il problema della sosta selvaggia in Città Alta? Semplice, propone un lettore di Bergamonews: trasformiamo la Fara in parcheggio serale. L'idea rimbalza nel Web e su Facebook si scatena la bufera. C'è chi applaude, chi è d'accordo a metà, chi invece grida al sacrilegio. Il "Faracanà", teatro di epiche sfide calcistiche, non si tocca. Tra i difensori del campetto c'è anche Robi Amaddeo, patron di Mimmo e delegato della giunta Gori per Città Alta. Lui, che alla Fara ha scritto pagine memorabili sulla panchina delle giovanili del Bergamo Alta, sentenzia: «Nessuno ha mai avuto un campo così bello, con una chiesa meravigliosa sullo sfondo». Sul fondo, invece, ci sarebbe parecchio da dire: buche e trabocchetti si nascondevano tra i pochi fili d'erba. Un campo minato per i malcapitati avversari, che tra le Mura perdevano spesso e volentieri. Parcheggiarci sopra, per qualcuno sarebbe una bella rivincita.

 

Caro Renzi ti scrivo
Telgate chiede 36 euro per i disoccupati

Europe Migrants Summit

I trentasei euro per i profughi? Diamoli ai disoccupati. L'idea non è nuova, la Lega la ripete ogni cinque minuti. Stavolta però il sindaco di Telgate Fabrizio Sala passa dalle parole ai fatti. Come rivela il Corriere Bergamo, ha già preparato una lettera da inviare ai concittadini. Chi non ha un lavoro, ma anche i pensionati costretti a tirare la cinghia, potrà compilare un modulo per chiedere l'attivazione di un contributo giornaliero pari a quello che lo Stato spende per accogliere i richiedenti asilo. Sala assicura che non è una boutade. «Spedirò le richieste al governo». Meglio compilare anche il modulo della ricevuta di ritorno, si sa mai a Roma se la cavino rifugiandosi dietro il “non pervenuta”.

 

Polizia regionale, la pazza idea
Sorte si mette una divisa nuova

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Sui treni lombardi si ripetono le aggressioni ai controllori e l'assessore Alessandro Sorte sbotta: «Il governo non si muove, alla sicurezza penseremo noi». E lancia l'idea di istituire una polizia regionale. Come se non bastassero polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, polizia provinciale, guardia forestale e ranger (ci sono pure quelli). In Sardegna ci sono persino i Barracelli, le guardie rurali. Siamo il Paese delle mille divise, non si sente il bisogno di un'altra forza in campo. Basterebbe usare bene quelle che già ci sono, magari coordinandole tra loro. Altrimenti si rischia di dar ragione all'Al Capone del film “Gli Intoccabili”, che gridava: «Siete solo chiacchiere e distintivo».

 

Bergamo fa il record di divorziati
E la Coldiretti prova a seminare amore

divorzio

Bergamo fa il record di divorziati: +17 percento negli ultimi quattro anni; un dato ben al di sopra della media lombarda che è di +13 percento e della media nazionale del +12,5 percento. Lo rende noto la Coldiretti, preoccupata dalla scarsa cura prestata alla coltivazione dei sentimenti. Sulla stampa locale la notizia appare in modo fugace sul web, poi scompare senza lasciare un solco nelle pagine dei quotidiani. Peccato, perché c'è da riflettere. A Bergamo si fa sempre più fatica a volersi bene e forse la crisi ci ha messo del suo. Le conseguenze sono pesanti: sempre più padri separati sono costretti a dormire - letteralmente - sotto un ponte. Bisogna tornare a spargere semi buoni. La Coldiretti ci prova, spargendo esempi luminosi. «A volte capita di litigare, ma poi si fa la pace», racconta Milena Barnabò di Calcio (Bg) sposata con suo marito Mario Noci da 45 anni. «Serve pazienza e comprensione per andare d’accordo e quando c’è il rispetto reciproco si riesce a superare ogni cosa».

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