Cose di casa nostra

Bergamospia (si dice, non si dice) C'è Bossetti in ospedale, correte

Bergamospia (si dice, non si dice) C'è Bossetti in ospedale, correte
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta. 

 

Safari fotografico in ospedale 
Correte: c'è Bossetti (malato) in manette

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A meno di un mese dall'avvio del processo per l'omicidio di Yara, il presunto assassino Massimo Bossetti torna in prima pagina. Il 1° giugno scorso, si è saputo, è stato portato all'ospedale Papa Giovanni XXIII per un intervento di ernia inguinale. Il muratore, in carcere da un anno (fu arrestato il 16 giugno), è arrivato alle 7 del mattino scortato da due guardie carcerarie. Il suo passaggio in manette nell'hospital street ha scatenato un safari fotografico per immortalare il “mostro”. Irresistibile la tentazione di metter mano allo smartphone e scattare la foto da mostrare agli amici. Bossetti, del resto, è già sovraesposto: quello che inizierà il 3 luglio sarà il processo più mediatico che si sia mai visto. Intanto la moglie Marita riappare per l'ennesima volta in tv: «Gli starò vicino per tutta la vita, andrò a tutte le udienze. Ma temo che la verità non esca».

 

La cultura del lavoro e il lavoro della cultura
Cosa ti organizza il Maffeis della Framar 
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La cultura è come un virus: una volta che la diffondi, può essere molto contagiosa. Succede così che un imprenditore organizzi un pomeriggio alla mostra di Palma il Vecchio. Francesco Maffeis, titolare della Framar, ha trascinato più di cento persone in Gamec per ammirare i capolavori del maestro rinascimentale. Tra loro c'erano anche alcuni colleghi imprenditori, che per qualche ora hanno messo tra parentesi gli affari per dedicarsi alle arti liberali. Non contento, Maffeis ha pensato anche alla colonna sonora, offrendo un'esibizione degli allievi del conservatorio. Sembrano finalmente lontani i tempi in cui si guardava con diffidenza al mondo dell'arte e ai suoi frequentatori, considerati più o meno dei “lasarù”. Proprio chi da una vita si ispira all'etica del lavoro ha compreso che non di solo pane vive l'uomo. La cultura non si mangia, però dà colore alle giornate.

 

L'assessore Sorte pronto a sparare
Ma ai pendolari basterebbe anche un po' d'aria

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Un delinquente cerca di tagliare un braccio a un capotreno a Milano e anche a Bergamo si diffonde giustamente la paura. Nei mesi scorsi si sono moltiplicati gli episodi allarmanti anche sulle nostre linee, dalle rapine ai tentativi di violenza sessuale. Ma i pendolari orobici non cadono nell'errore di gridare al lupo, forse perché sono stanchi di essere trattati come pecore. La lista dei problemi quotidiani è lunga e la sicurezza, a quanto pare, è solo una delle preoccupazioni: ci sono anche i ritardi, i sedili sporchi o allagati dall'acqua piovana, i vagoni roventi d'estate e gelati d'inverno. L'assessore Sorte dice che sui treni vuole agenti pronti a sparare. Ma a volte basterebbe anche un impianto di aria condizionata che non funzioni a salve.

 

Movida sì, ma non nel mio giardino
La vista lunga degli esercenti su Piazza Dante

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Lo spazio estivo in piazza Dante fa già discutere. You2, un'idea di Mirko Panattoni della Marianna, aprirà lunedì. Ma gli esercenti della zona hanno già alzato le barricate. «Non è giusto, perderemo clienti. Va bene rivitalizzare il centro, ma non così». Questo il succo della protesta. Come dire: ben venga la movida, ma non nel mio giardino. Storia vecchia, purtroppo. A Bergamo le novità non si misurano mai in termini di possibili benefici, ma di “inevitabili” danni. Non si pensa mai a quanto possono guadagnarci tutti, ma a cosa perdo io. Panattoni non si scompone e ribatte: «La gente va dove c'è gente». Vero. E un locale tira l'altro. Basta vedere piazza Pontida, esplosa negli ultimi anni. Chi teme di mettere a rischio la stagione estiva, poi, dovrebbe ricordarsi che esiste anche l'inverno. Quando si è costretti a vagare per il centro in cerca di un bar aperto. Se anche ne trovi uno e ti azzardi a varcare la soglia, accontentandoti di azzannare un toast, rischi di sentirti ringhiare: «Stiamo chiudendo». Anche in quel caso si perde un cliente.

 

Calciobalilla all'Italcementi e soldatini alle Due Torri
Spegnete la playstation, il gioco ritorna al futuro

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Oggi la parola “gioco” fa rima con azzardo, o al massimo con videogioco. Invece la dimensione ludica è ben più ampia e non è solo virtuale. Ce lo ricordano i nostalgici organizzatori di un paio di tornei che si disputano nel weekend in città: la tre giorni di calcioballilla al centro Italcementi e la guerra da tavolo che si scatenerà domenica mattina alle Due Torri con il gioco di ruolo futuristico-strategico Warhammer. Da una parte gli intramontabili omini infilzati su un'asta, alla perenne ricerca del rimbalzo giusto. Dall'altra soldatini e mostri realizzati a mano. In entrambi i casi, almeno per qualche ora, la playstation può rimanere spenta. In compenso si accende la fantasia e si ritrova il gusto di affrontare un avversario in carne ossa, anziché il tredicenne giapponese che ti sfida online dall'altra parte del mondo. Vuoi mettere la soddisfazione di esultargli in faccia.

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