i casi in Francia e Italia

Basta foto dei bimbi sui social Genitori, è una questione serissima

Basta foto dei bimbi sui social Genitori, è una questione serissima
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I social network sono spesso usati per condividere i momenti di gioia nella nostra vita, compresi quelli che vedono protagonisti i propri bambini. Ci sono però degli ottimi motivi per cui i genitori dovrebbero pensarci più di una volta prima di pubblicare le fotografie dei propri figli.

Condividere la felicità. I social network non sono soltanto diventati parte della nostra vita in maniera integrante, ma hanno anche cambiato profondamente la nostra società, creando nuove opportunità, ma anche nuove problematiche, che gli Stati cercano tempestivamente di affrontare. Le fotografie di famiglia, ad esempio, erano fino a qualche anno fa un cimelio che soltanto pochi potevano vedere, perché custodite gelosamente in casa all'interno di un album e mostrate soltanto agli ospiti più intimi. La nuova rete di amicizie che ognuno di noi ha formato sul web, invece, segue logiche differenti e per molte persone è diventato naturale condividere in rete pensieri ed immagini che riguardano i momenti più intimi e importanti della propria vita. Un figlio, tra tutte le gioie, è forse quella maggiore e seguirne i progressi è motivo di orgoglio per molti genitori, tanto da diventare naturale la condivisione con il mondo social di ogni momento della vita del piccolo in qualche modo ritenuto significativo.

Il problema principale, in questo caso, è la tutela della privacy del minore, perché se è vero che social network come Facebook permettono di limitare la visione dei propri contenuti a determinate persone, è piuttosto evidente come pochissimi capiscano davvero il suo funzionamento. Capita quindi abbastanza frequentemente che fotografie di bambini vengano condivise senza particolari accorgimenti, finendo così in pasto a centinaia di contatti, molti dei quali sono di persone conosciute appena o addirittura sconosciute.

 

[PRÉVENTION] Préservez vos enfants !Si vous avez suivi Facebook, une chaîne de publication est à la mode en ce moment...

Pubblicato da Gendarmerie nationale su Martedì 23 febbraio 2016

 

Il caso in Francia. La privacy dei minori sui social è diventata oggetto di discussione sui quotidiani francesi, tanto che le autorità sono state costrette ad intervenire per mettere in guardia i cittadini su un'iniziativa pericolosa che ha preso piede proprio su Facebook. Si tratta di una "catena di Sant'Antonio" che invita le mamme ed i papà a condividere tre fotografie del proprio figlio e a nominare altri dieci genitori per invitarli a fare lo stesso, in modo da dimostrare il proprio orgoglio nell'essere padre o madre.

Con un post su Facebook la gendarmeria nazionale ha invitato i genitori a preservare i propri bambini, evitando di diffondere foto sul web e di aderire a iniziative di quel genere: «Certo, potete essere orgogliosi dell'essere mamma o papà di meravigliosi bambini - si legge nel post - ma state attenti. Vi ricordiamo che pubblicare fotografie dei bambini su Facebook non è esente da rischi». La polizia francese ha poi consigliato la lettura di un articolo de Le Figaro che nelle ultime settimane ha aperto un dibattito proprio su questa materia, elencando quali siano i principali rischi di queste abitudini.

La difesa della privacy dei minori in Francia pare infatti non essere soltanto una questione di etica o che riguarda il buonsenso del singolo genitore, ma le conseguenze di eventuali violazioni potrebbero causare pesanti ripercussioni in futuro. Secondo la legge francese, chiunque abbia pubblicato o distribuito immagini di un'altra persona senza il suo consenso può essere condannato a un anno di prigione e al pagamento di una multa da 45mila euro. I genitori per ora non corrono rischi, ma quando i loro figli cresceranno e diventeranno maggiorenni, potrebbero scoprire che molte delle fotografie intime che riguardano la loro infanzia sono finte sul web senza il loro consenso. La situazione può sembrare paradossale se si pensa al presente ma non è così assurda se si prova ad entrare nella mente di un ragazzo appena diciottenne che scopre che le sue fotografie più imbarazzanti da bambino sono state viste da centinaia o migliaia di persone.

 

 

È importante ricordare, inoltre, che i contenuti che vengono caricati in rete non sono facilmente controllabili ed è perciò frequente che una fotografia tratta da Facebook venga poi utilizzata per altri fini o finisca in altri siti internet senza che ci sia alcun controllo. Il pericolo è quindi anche che le immagini vengano prese da soggetti terzi che ne possono fare qualsiasi uso, spesso senza che nessuno dei diretti interessati lo venga a sapere. Può accadere che una fotografia finisca su un sito internet che parla proprio di mamme e bambini oppure che venga salvata da un malintenzionato e condivisa nel deep web.

La raccomandazione delle autorità francesi è quella di controllare in maniera molto seria le impostazioni di privacy sui propri profili social, in modo da limitare al minimo il pubblico che può accedere alle fotografie. Il Vice Presidente dell'infrastructure engineering di Facebook ha dichiarato recentemente che il sito sta considerando una nuova funzione che potrebbe avvertire automaticamente i genitori prima che condividano fotografie dei loro figli ad un pubblico troppo ampio.

 

Da alcuni giorni circola questo messaggio tra le mamme, diffuso con il sistema delle Catene di Sant'Antonio:"Sfida delle...

Pubblicato da Una vita da social su Sabato 20 febbraio 2016

 

Una situazione simile in Italia. Anche in Italia il problema è stato sollevato diverse volte ma senza in realtà grandi risultati. La catena social che ha fatto scattare l'allarme in Francia ha avuto discreta diffusione anche nella sua variante italiana, tanto che diversi giornali ne hanno parlato. La polizia postale ha ritenuto necessario intervenire tramite la propria pagina Facebook Una vita da Social con un lungo comunicato che mette in guardia le mamme e i papà sui pericoli di queste azioni: «Mamme, tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgare le loro foto in internet - si legge nel post - O quantomeno abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere».

La polizia ha particolarmente sottolineato i pericoli che riguardano la pedopornografia online: secondo quanto riferito dall'avvocato Aldo Benato infatti, oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono da foto condivise in rete proprio dai genitori. «Il contrasto alla pedopornografia online - si legge ancora - è esteso a tutte le piattaforme della rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, dove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori nonché delle reti "darknet", aree profonde e nascoste del web ove l'utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali metodi di accertamento delle identità online».

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