Un'altra fregatura per gli investitori

Il bidone diamanti si complica E il Creberg se ne lava le mani

Il bidone diamanti si complica E il Creberg se ne lava le mani
Pubblicato:
Aggiornato:

Migliaia di investitori bergamaschi sono stati investiti dalla sentenza del Tribunale Fallimentare di Milano che, in data 10 gennaio, ha dichiarato il fallimento della società Intermarket Diamond Business Spa (Idb). Il cosiddetto “caso diamanti” è esploso nel luglio 2017, quando media e autorità hanno posto sotto la propria lente d’ingrandimento l’investimento in pietre preziose che alcune banche, tra cui la ex Credito Bergamasco (ora Banco Bpm), proponevano ai propri clienti. Con un esborso di cifre, però, che pareva esagerato rispetto alle quotazioni ufficiali sui listini mondiali. I diamanti, in realtà, venivano venduti da società come la Idb, che si avvalevano poi della collaborazione degli incaricati delle banche tradizionali per raggiungere i possibili investitori.

 

 

Un servizio del programma Report nel novembre 2017, ha portato alla denuncia alle autorità, poi sfociata (dopo le conseguenti indagini) nelle sanzioni emesse dalla Autorità Garante Concorrenza e Mercato a carico delle società interessate (due milioni a Idb e un milione alla Dpi) e delle banche (quattro milioni a Unicredit, 3,35 al Banco Bpm, tre a Intesa Sanpaolo e due a Mps), definendo le vendite «gravemente ingannevoli e omissive». Sanzioni poi confermate dal Tar del Lazio nello scorso mese di novembre. Le società coinvolte hanno presentato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, ma gli eventi nel frattempo hanno cambiato anche l’atteggiamento di alcuni istituti di credito. Se Intesa, infatti, ha da subito deciso di rimborsare totalmente i propri clienti che avevano investito in diamanti, Unicredit ha deciso di rimborsare soltanto coloro che hanno presentato reclamo e Mps ha appena ricevuto autorizzazione dalla Questura a poter procedere al rimborso totale. Solo Banco Bpm, invece, ha deciso di trattare singolarmente i rimborsi, offrendo però cifre che difficilmente superano il cinquanta per cento di quanto investito. Nel complesso, si stima che il valore delle pietre vendute dalle banche ai risparmiatori abbiano raggiunto una cifra superiore al miliardo di euro, con Banco Bpm, e in particolare l’ex Creberg, in prima linea.

Il fallimento di Idb, ovviamente, apre scenari poco luminosi per tanti investitori che stanno cercando di rientrare, almeno in parte, dei soldi spesi. «I clienti che ancora detengono i diamanti in Idb dovranno presentare ricorso...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 11 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 31 gennaio. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali