I retroscena

Camera di commercio, c'è la svolta Vincono Confindustria e i "ribelli"

Camera di commercio, c'è la svolta Vincono Confindustria e i "ribelli"
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Meno quattro. A oggi (18 ottobre), mancano soltanto quattro giorni al 22, ovvero la data in cui le associazioni della Camera di commercio devono presentare gli apparentamenti (le alleanze, diciamo per semplificare) necessari ad andare a formare il prossimo parlamentino e, di conseguenza, necessari per la nomina del nuovo presidente. Ormai da tempo le trattative si sono fatte intense, ma ancora non si è trovato un accordo. L’obiettivo finale è quello di arrivare a un apparentamento che includa tutti, ma gli incontri andati in scena questa settimana non hanno dato i frutti sperati. Oggi, venerdì 18, se ne terrà un altro ed è probabile che arrivi qualche novità. Ma la certezza non c’è.

 

 

Paradossalmente, lo scoglio più grande pareva esser stato superato: bruciato il nome di Paolo Agnelli, che era stato avanzato da Imprese & Territorio come proprio candidato senza però il supporto di due associazioni importanti facenti parte del comitato (Confartigianato e Lia) e, soprattutto, senza averne parlato prima con Confindustria, proprio gli industriali, seduti a un tavolo con artigiani, liberi imprenditori, Ance e Compagnia delle Opere, avevano risposto proponendo l’ex presidente Carlo Mazzoleni. Nome che, dopo qualche iniziale ritrosia, è stato accettato anche da Imprese & Territorio, come è stato reso noto in un comunicato diffuso dal comitato: «I sette Presidenti presenti (assenti Confartigianato e Lia) con una delibera adottata all’unanimità hanno manifestato disponibilità alla proposta avanzata da parte confindustriale che ha individuato in Carlo Mazzoleni la figura idonea a guidare il nuovo corso camerale». Sempre in quel comunicato, però, si aggiunge: «Si ritiene naturalmente imprescindibile una Vice Presidenza che sia espressione della pluralità dei settori non manifatturieri rappresentati da Imprese & Territorio». Ed eccoci al nuovo nodo.

In altre parole, Imprese & Territorio ha deciso di accettare tutte le condizioni poste da Confindustria (e dalle due associazioni “ribelli”, ovvero Confartigianato e Lia), a partire dalle composizioni eterogenee ed equilibrate di Consiglio camerale e Giunta, ma ha immediatamente posto un veto: il vice presidente lo nominiamo noi. O meglio, non può essere (per Imprese & Territorio) Giacinto Giambellini, numero uno di...

 

Articolo completo a pagina 9 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 24 ottobre. In versione digitale, qui.

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