Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Nessuno ha davvero chiuso i porti

Cinque notizie che non lo erano Nessuno ha davvero chiuso i porti
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1) I migranti della Sea Watch e i porti chiusi

Domenica sera, durante la trasmissione di La7 Non è l'Arena, il vicepremier Salvini ha appreso dello sbarco dei migranti dalla nave Sea Watch al porto di Lampedusa. L'episodio è stato occasione per l'ennesimo scontro interno alla maggioranza, ma l'autorizzazione non è stata concessa da un organo politico, come inizialmente dichiarato, bensì dalla Procura di Agrigento. In caso di sequestro di una nave per attività d'indagini è infatti obbligatorio far sbarcare tutti i passeggeri: come ha spiegato l'Agi, sarebbe reato tenere sotto sequestro delle persone in mezzo al mare. Anche la definizione "porti chiusi" in realtà è una fake news: non esiste alcun atto ufficiale che preveda questa misura di sicurezza, si tratta piuttosto di uno slogan che riassume le volontà politiche del ministero dell'Interno.

 

2) L'evasione fiscale vale 300 miliardi di euro

Il taglio della spesa e la lotta all'evasione sono battaglie che tutti i governi, recenti o meno, hanno annunciato, con risultati poco soddisfacenti. Il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha sostenuto durante un'intervista a DiMartedì che l'Italia «ha 300 miliardi di euro di evasione fiscale». L'Agi ha eseguito un fact-checking su questa affermazione, scoprendo che in realtà la cifra sembra essere notevolmente inferiore, almeno secondo le stime degli esperti del ministero. Secondo l'ultimo rapporto diffuso, nel 2016 l'evasione fiscale in Italia avrebbe raggiunto circa 96 miliardi di euro, a cui si dovrebbero aggiungere altri 11 miliardi di contributi non versati.

 

3) La procedura d'infrazione dell'UE per le case ai rom

I disordini che si sono verificati a Roma, in seguito all'assegnazione di una casa popolare a una famiglia di etnia rom, hanno spinto molti siti di bufale a diffondere fake news sull'argomento. Una di queste false notizie è stata rilanciata anche da alcuni leader politici, che hanno annunciato con sdegno l'avvio di una procedura di infrazione dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia. Il motivo sarebbe proprio lo scarso numero di alloggi popolari assegnati alle famiglie rom. Ma a smentire tutto è intervenuto direttamente l'Ufficio Stampa della Commissione europea: «A proposito dell'apertura di una procedura d'infrazione della Regione Lazio sulle case ai rom da parte della Commissione europea - si legge sul sito ufficiale - precisiamo che al momento non esiste niente del genere».

 

4) Il libro sulla sharia al Salone del Libro

L'esclusione della casa editrice Altaforte dal Salone del Libro di Torino è stata molto discussa, anche tra chi si dichiara a favore dei valori antifascisti. Secondo quanto scritto su alcuni blog in questi giorni, avrebbe invece partecipato al Salone un autore molto controverso, che avrebbe presentato un libro a favore della sharia. Nel testo, si legge, ci sarebbero addirittura spiegazioni su come sposare bambine, picchiare la moglie e uccidere gli infedeli. Come spiegato dal sito di debunking Butac.it, si trattava però di una bufala totalmente inventata. La Sharijah Book Authority non ha infatti nulla a che vedere con i precetti del Corano, ma è un'organizzazione con sede a Sharija, un emirato arabo nominato dall'UNESCO capitale mondiale del libro per il 2019.

 

5) Il dispositivo che potenzia la linea internet

Sta circolando tra social network e WhatsApp un video che mostrerebbe un dispositivo in grado di potenziare la velocità della rete internet domestica. I provider, viene spiegato, starebbero deliberatamente rallentando le connessioni internet, forse per spingere i clienti ad acquistare abbonamenti più onerosi, e l'oggetto, chiamato "WifiBooster", sarebbe in grado di aggirare questo limite. Il device è in realtà un semplice ripetitore per la rete wi-fi, acquistabile in ogni negozio o sito dedicato alla tecnologia. Si tratta di semplici dispositivi che sono in grado di aumentare l'ampiezza della propria rete, ma non la velocità: vengono infatti solitamente usati per coprire gli angoli della casa più lontani dal router.

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