Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Una sulla questione dello ius soli

Cinque notizie che non lo erano Una sulla questione dello ius soli
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1) Lo Ius Soli darà la cittadinanza
a centinaia di migliaia di stranieri ogni anno

La bagarre al Senato sullo Ius Soli ha causato molta confusione sulla proposta di legge del Governo, di cui sui giornali si è scritto molto ma capito poco in merito ai contenuti. Diversi siti hanno lanciato un vero e proprio "allarme invasione", annunciando all'indomani della votazione una concessione "a pioggia" di cittadinanze per stranieri. Una delle circostanze più temute riguarda le migliaia di migranti che ogni mese sbarcano sulle nostre coste, in alcuni blog infatti si spiegava che molte donne potrebbero decidere di partorire in Italia proprio per far assumere ai figli la cittadinanza italiana. La legge però non funziona in questo modo e prevede dei criteri abbastanza rigidi: per quanto riguarda i maggiorenni, ad esempio, il richiedente deve avere un reddito non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale, deve disporre di un alloggio idoneo ai requisiti di legge e deve superare un test di lingua italiana. Il Post ha però fatto chiarezza.

 

2) Il preservativo che si colora quando rileva malattie

La speranza che la creazione di nuove tecnologie possa migliorarci la vita porta alcune volte i media, anche quelli più importanti, a lasciarsi andare a facili sensazionalismi. Quasi tutti i principali giornali online hanno parlato di un giovane quattordicenne che ha vinto un concorso proponendo la sue idea: un preservativo in grado di cambiare colore quando rileva determinate malattie sessualmente trasmissibili. Nessuno però ha spiegato che l'invenzione non esiste ed è stata per ora semplicemente teorizzata. I limiti tecnici infatti sembrano essere molti, a partire dalla creazione di una molecola così sofisticata da produrre questa reazione chimica "colorata" senza però danneggiare la struttura.

 

3) Bambino in coma irreversibile, i genitori:
«Ci hanno obbligato a vaccinarlo per andare a scuola»

Molte persone tra ieri e stamattina mi hanno inviato il link di un articolo pubblicato da un giornale online di Caserta....

Pubblicato da Enrico Mentana su Martedì 20 giugno 2017

Ha suscitato molto clamore la notizia, diffusa da un giornale di Caserta, che raccontava la triste vicenda di un bambino deceduto a causa di una reazione al vaccino. I genitori, secondo quanto scritto, sarebbero stati costretti a vaccinare il figlio contro la loro volontà per poterlo iscrivere a scuola, nonostante le sue condizioni di salute non lo permettessero. La vicenda è stata segnalata anche al giornalista di La7 Enrico Mentana, molto attivo sui social, che ha ricostruito la verità. La "notizia" pare fosse stata tratta da un blog rumeno di dubbia credibilità, circostanza spiegata solo in seguito alla richiesta di informazioni da parte dei lettori. «Al di là di ogni dubbio - si legge - noi consigliamo comunque che per qualsiasi informazione, relativa alla vicenda del vaccino, di contattare sempre le autorità sanitarie locali dalle quali attingere l’informazione».

 

4) Papa Francesco contro i crocifissi nelle scuole

La rimozione dei simboli religiosi nelle scuole è una richiesta che torna ricorrente negli anni, specialmente quando si avvicinano le feste comandate e i simboli cristiani come il crocifisso o il presepe sono più esposti.
C'è chi si batte per una scuola totalmente laica e chi invece rivendica le origini cristiano-cattoliche del nostro Paese. Per la prima volta però sarebbe stato addirittura il Papa a difendere i fedeli delle altre religioni, dichiarando che «i Crocifissi nelle scuole non rispettano le altre religioni». In particolare è circolata in maniera diffusa un'immagine sui social in cui questa frase veniva attribuita al Pontefice, che però, a quanto risulta, non ha mai detto nulla del genere.

5) Malore dopo il bagno in mare: 40 bambini infettati

L'estate è ormai cominciata e qualche fortunato ha già potuto recarsi nelle località di mare per fare i primi bagni e prendere il primo sole di stagione. In una località delle Marche però ci sarebbero stati gravi problemi di inquinamento delle acque, tanto da aver causato malori ad almeno quaranta ragazzini tra i 7 e 14 anni. La notizia è vera ma risale a due anni fa, l'allarme oggi è cessato e non c'è ragione per temere di recarsi in villeggiatura sulle coste marchigiane. In quella circostanza è stato imposto un divieto di balneazione che è durato qualche giorno, finché l'Arpa il 27 giugno 2015 non ha svolto le dovute analisi dando il via libera alla riapertura.

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