Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Tutte che riguardano il terremoto

Cinque notizie che non lo erano Tutte che riguardano il terremoto
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Gli eventi più popolari sono quasi sempre utilizzati per inventare bufale che si diffondono con grande rapidità e il tragico terremoto che ha coinvolto il Centro Italia non ha fatto eccezione. Abbiamo raccolto le più popolari.

 

1) Putin invia 10mila uomini per aiutare i soccorsi

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La figura di Vladimir Putin, come già visto in passato, ha assunto per alcune persone una veste quasi mitica, tanto da essere identificato come il leader ideale per qualsiasi Paese, grazie alla sua risolutezza e competenza. Esistono su Facebook pagine che davvero idolatrano il presidente russo, ma ci sono anche alcune pagine satiriche che, al pari di quanto accadeva qualche anno fa con il mitico Chuck Norris, esagerano volutamente le sue gesta creando una sorta di supereroe dei fumetti. Il problema è che i migliaia di ammiratori di Putin non riescono spesso a distinguere tra satira e realtà e così accade che notizie palesemente ironiche vengano scambiate per vere.

In occasione del terremoto in Centro Italia alcune pagine satiriche hanno condiviso diverse immagini che annunciavano un imponente intervento russo, con l'arrivo immediato di addirittura 10mila uomini, messi a disposizione per aiutare i soccorsi italiani e soprattutto per velocizzare la ricostruzione. Il numero decisamente esagerato non ha scoraggiato i fan italiani, che in migliaia hanno condiviso l'immagine, indicando ancora una volta Putin come esempio del perfetto leader, in contrapposizione ai nostri attuali governanti. La notizia però era una bufala, l'unica azione russa a seguito del terremoto è stato un messaggio di vicinanza al premier Renzi e al popolo italiano, molto simile a quello ricevuto da quasi tutti i principali Capi di Stato europei e mondiali.

 

2) Magnitudo ritoccata per evitare i rimborsi ai cittadini

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Se alcune bufale sono poco dannose e sono velocemente smentite, ce ne sono molte altre che sono più difficili da debellare e causano una grande disinformazione. Queste false notizie non fanno altro che avvelenare un clima già difficile, soprattutto dopo una tragedia come quella del terremoto. È il caso di un messaggio che è stato diffuso su Facebook riscuotendo subito un grande successo e che metteva in dubbio la possibilità da parte dei terremotati di ricevere un rimborso per i danni subiti.

Causa di questa beffa sarebbe lo Stato che avrebbe volontariamente manipolato i mezzi di informazione italiani per ridurre la potenza dichiarata del sisma, portandolo a magnitudo 6.0 invece che 6.2, come scritto su alcuni giornali esteri. Questa piccola modifica garantirebbe la tutela di una legge voluta dal Governo Monti, che escluderebbe la responsabilità di rimborso dello Stato quando un movimento tellurico non supera i 6.1 gradi della scala Richter.

Tutto ciò è falso ed è molto grave diffondere menzogne di questo genere, tanto che quasi tutti i principali giornali nazionali si sono premurati di smentire questa ipotesi. Repubblica, ad esempio, ha spiegato che la bufala circolava già in passato ma non ha nessun fondamento di verità. I risarcimenti vengono infatti calcolati su un'altra scala, quella Mercalli-Cancani-Sieberg, che non valuta la potenza del sisma ma i danni da esso prodotti sul territorio e che quindi devono effettivamente essere riparati.

 

3) Il montepremi del Superenalotto in favore dei terremotati

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La ricerca di aiuti economici per i paesi colpiti dal terremoto è iniziata poche ore dopo i primi crolli, con l'istituzione di fondi appositi da parte di varie autorità statali come la Croce Rossa e la Protezione Civile. Intanto però tra i bar e i social network c'è stato chi ha deciso di proporre la propria soluzione, semplice e immediata, che per molti è apparsa anche più che sensata, tanto da diventare un vero e proprio tormentone per almeno un paio di giorni. L'idea, pubblicizzata soprattutto sui social, era quella di bloccare immediatamente il concorso del Superenalotto, il cui montepremi supera i 100 milioni, e devolvere tutta la vincita per finanziare i soccorsi e la ricostruzione dei paesi colpiti dal sisma. Anche molti personaggi politici e dello spettacolo sono caduti in questa bufala, rilanciando l'appello e proponendo vere e proprie petizioni online, che però sono completamente inutili.

La Sisal, società che gestisce il Superenalotto, è una società privata che opera su concessione statale e quindi lo Stato non ha alcun mezzo legale per sequestrare il montepremi. I giocatori inoltre hanno contribuito a formare il montepremi, partecipando ad un concorso di cui hanno accettato tutte le regole e in particolare quella che assicura la ridistribuzione delle puntate in caso si indovini la combinazione vincente.

 

4) Dirottare i soldi per i migranti alle vittime del terremoto

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Un'altra soluzione già comparsa dopo poche ore dalla tragedia del Centro Italia è stata quella che proponeva di bloccare subito i fondi destinati ai richiedenti asilo, per destinarli invece ai cittadini italiani colpiti dal terremoto. L'idea è legata a doppio filo con la vecchia bufala dei 35 euro al giorno, difficile da debellare e che ancora oggi rappresenta per alcuni un vero e proprio slogan politico, nonostante la realtà sia ben distante da quanto descritto. I famosi 35 euro al giorno, che spesso sono di meno, sono fondi europei e quindi non a disposizione dello Stato Italiano, ma vincolati in maniera diretta all'accoglienza dei profughi, che vengono distribuiti tra i vari Paesi dell'Unione a seconda delle esigenze.

Il secondo errore è quello di ripetere ossessivamente che ogni migrante percepisce ogni giorno 35 euro, oltre ad avere vitto e alloggio pagato e ogni genere di comfort. La somma infatti viene versata direttamente nelle casse delle associazioni e delle strutture che si rendono responsabili dell'accoglienza dei migranti, assicurando loro grazie a questi fondi una struttura di accoglienza adeguata, con camere da letto, una mensa con tre pasti al giorno, abiti adatti alle stagioni e una piccola cifra chiamata pocket money, che va davvero direttamente nelle mani dei migranti e ammonta a 2-2,5 euro al giorno, quanto basta per telefonare a casa o fare piccoli acquisti personali.

 

5) La Repubblica esalta i clandestini impegnati negli scavi

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Il dualismo tra vittime del terremoto ed extracomunitari è stato uno dei più calcati sui social network, facendo emergere la parte più intollerante dei cittadini italiani, che invece di rispettare la tragedia e il momento di lutto, hanno deciso di trovare un colpevole invisibile contro cui scagliarsi. La Repubblica, ad esempio, si è trovata costretta a smentire una notizia circolata su Facebook e rilanciata da un ex candidato della Lega per il Comune di Roma, nella quale si accusava la testata di montare servizi per obbligare i lettori ad accettare la scomoda presenza dei clandestini sul nostro territorio. Nell'articolo che veniva mostrato, l'immagine di un gruppo di ragazzi di colore seduti sul retro di un camion, con le mani insanguinate dopo aver scavato a mani nude tra le macerie. Il titolo correlato, secondo quanto scritto sui social, esaltava proprio il loro lavoro: Marche: scavano sino al ferimento pur di estrarre quanti più possibile dei nostri connazionali.

In questi giorni è stato documentato che diversi extracomunitari, anche ospitati nei centri di accoglienza vicini alle zone terremotate, non hanno esitato ad aiutare i volontari, ma nessun articolo con questi toni è mai apparso su Repubblica. L'immagine montata riguardava infatti il terremoto di Haiti e la notizia, definita inesistente dallo stesso quotidiano, non è mai comparsa né online né nella versione cartacea.

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