Il sogno di una piattaforma europea

Cosa cambia per l’Italia (e per Sky) se Mediaset cede davvero Premium

Cosa cambia per l’Italia (e per Sky) se Mediaset cede davvero Premium
Pubblicato:
Aggiornato:

In Italia la notizia circolava da un pezzo, ma non c’erano mai state conferme. Ora, invece, pare che anche in Francia ne siano certi: il colosso delle comunicazioni transalpino Vivendi sarebbe pronto a rilevare il controllo di Mediaset Premium, sistemando la voragine nei conti di Cologno Monzese e rilanciando la sfida a Sky per quanto riguarda i contenuti della pay tv italiana. A riportare i rumors è stato il quotidiano Les Echos, che parla addirittura di intesa vicina tra la società che fa capo all’imprenditore Vincent Bolloré, già socio più importante di Telecom, e il network televisivo del Biscione, pronto a cedere l’89 percento della sua piattaforma a pagamento. Vivendi prenderebbe interamente il posto di Mediaset nella struttura azionaria di Premium, lasciando così l’11 percento in mano alla spagnola Telefonica.

 

SkyMediaset

 

Dopo l'autogol Champions. Se l’operazione, come pare, dovesse andare in porto, sarebbe una vera manna dal cielo per Mediaset, alla disperata ricerca di una soluzione dopo l’eccessivo (oramai si può dire senza paura di essere smentiti) esborso compiuto nel 2014 per assicurarsi l'esclusiva della Champions League per tre anni. Più di 700 milioni di euro che avrebbero dovuto essere il traino per l’arrivo di centinaia di migliaia di nuovi abbonati e un duro colpo per Sky, ma che si è invece rivelato un pesante autogol. Se infatti i numeri degli abbonati sono cresciuti (sebbene con stime lineari e senza sperati boom), Sky si conferma la pay tv preferita dagli italiani, forte non soltanto di un’offerta calcistica e sportiva varia e ricca (dagli Europei del giugno prossimo ai campionati del mondo di Moto GP e Formula 1), ma anche di contenuti esclusivi di grande impatto mediatico, come X Factor, Masterchef e le migliori serie tv americane. Per questo, sin dall’estate 2014, Mediaset e Sky si erano sedute attorno a un tavolo nella speranza, soprattutto della prima, di trovare un accordo. Accordo che però non è mai arrivato, con il gruppo di Rupert Murdoch che s’è di fatto rifiutato di dare una mano a quei rivali che, solo pochi mesi prima, avevano acceso una battaglia senza esclusione di colpi con l’obbiettivo di abbattere il dominio di Sky nella tv a pagamento.

 

2048x1536-fit_vincent-bollore-president-conseils-surveillance-vivendi

[Vincent Bolloré, presidente di Vivendi]

 

Il sogno di una piattaforma europea di Vivendi. Sebbene Pier Silvio Berlusconi, di mese in mese, si sia visto costretto a smentire le voci di cessione di Premium in seguito all’acquisto dei diritti Champions, la verità è che Mediaset stava sondando il mercato alla ricerca dell’acquirente giusto. Scartata l’ipotesi Sky (sebbene recentemente Milano Finanza abbia rilanciato l’ipotesi, sottolineando gli enorme vantaggi che avrebbe comportato per il mercato televisivo italiano), si era parlato di incontri con Al Jazeera e Canal Plus, andati però a finire in un nulla di fatto. La trattativa con Vivendi, invece, pare qualcosa in più di una semplice indiscrezione: smentite ufficiali non ne sono arrivate e il titolo di Mediaset in Borsa, dall’uscita della notizia, è letteralmente volato, chiudendo la seduta del 9 marzo in rialzo di 7 punti percentuali.

Difficile prevedere già ora cosa possa comportare l’accordo tra i due colossi. Ma che Vivendi stia lavorando alla creazione di una maxi piattaforma europea tesa a contrastare i nuovi colossi americani dei contenuti non è cosa nuova. Il progetto prevede di creare un unico gruppo con in mano tv a pagamento in Francia, Germania, Spagna e Italia, che sia in grado di veicolare, sia in televisione che sottoforma di contenuti digitali, film, serie tv ed eventi sportivi. Obiettivo: contrastare lo sbarco nel Vecchio Continente di piattaforme quali Netflix, che in America hanno fatto il vuoto dietro sé e ora sognano di conquistare anche l’Europa. In realtà è ciò che, in parte, ha già fatto Sky da qualche tempo, ovvero da quando Murdoch ha deciso di unire sotto la stessa piramide gerarchica le varie sezioni europee di Sky, dando vita a un “format” unico, distinguibile sia nei contenuti che nell’immagine. L’arma in più che Vivendi potrebbe avere in mano rispetto a Sky in questo nuovo (ed ipotetico) campo di battaglia, sono le partecipazioni in Telefonica e Telecom Italia, che potrebbero fornire la tecnologia Internet necessaria alla conquista del web. Restano ancora molti punti di domanda però, a partire dal costo dell’operazione Vivendi-Mediaset: quando Telefonica, nel gennaio 2015, acquistò l’11 percento di Premium, sborsò 100 milioni di euro, portando quindi la valutazione dell’intero asset a circa 1 miliardo di euro. Cifra che oggi pare forse esagerata. Difficile pensare che Vivendi sia pronta a dare 900 milioni a Mediaset. Ma è difficile pensare anche che Sky, davanti a questo gran movimento, resti a guardare. Ora tutti si aspettano una contromossa di Murdoch.

Seguici sui nostri canali