Le dritte di Medical News Today

Dieci falsi miti sulle creme solari Così potete andare al mare tranquilli

Dieci falsi miti sulle creme solari Così potete andare al mare tranquilli
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Chi, in questa stagione, non vorrebbe conoscere tutti i segreti sulla compagna numero uno delle nostre estati, ovvero la crema solare? Perché dal suo uso corretto dipende la salute della pelle, evitando così invecchiamento cellulare precoce, cioè rughette, macchie solari, zampe di gallina e altri inestetismi del genere, ma addirittura lo sviluppo di alcune malattie dermatologiche, anche importanti. Tumori compresi. Questi sono tutti rischi prevenibili sapendo con che crema si ha a che fare e quale usare.

 

 

Il decalogo inglese. I dieci falsi miti, dicerie che non hanno fondamento, sulle creme solari sono apparsi sul portale inglese di informazione sulla salute Medical News Today. Ma poiché tutto il mondo è paese, come si suole dire, queste indicazioni sono valide e apprezzate ovunque, anche sul suolo italiano, visto che il sole presenta gli stessi "pregi e difetti" dappertutto, sebbene in parte variabili o condizionati dalla latitudine in cui lo si prende. Essendo UK e Italia piuttosto affini in termini geografici, eccovi servite su un piatto d’argento le verità e le falsità sulle creme solari. Così saprete come comportarvi.

  1. Non sempre serve usare la crema solare: falso. La crema solare, che per essere efficace, e dunque protettiva, deve avere un fattore compreso tra 30 e 50+ e un filtro contro i raggi sia UVA sia UVB, va spalmata su tutto il corpo, sempre. Ogni volta che la pelle è esposta al sole, anche nei contesti in cui sembra non servire. Va protetto con la crema solare anche il viso, e ricordate che i cosmetici sono da evitare quando ci si espone al sole.
  2. Il solare impedisce l’immagazzinamento di vitamina D: falso. È un’altra "fake news". Si sa che vivere all’aria aperta e prendere il sole è fondamentale per la nostra buona salute perché aiuta a fare scorte di vitamina D, preziosa per le nostre ossa e altre funzionalità organiche. Anche se si protegge la pelle con una adeguata crema solare filtrante/schermante, questa non impedisce che il sole faccia il suo benefico effetto sulla produzione di vitamina D e la ragione sta nel fatto che sono sufficienti, secondo il portale di Medical News Today, anche solo 15-30 minuti quotidiani di sole per fare raggiungere le dosi "vitaminose" quotidiane necessarie. Secondo aspetto: con il trascorrere delle ore anche le creme solari perdono la loro efficacia protettiva, ovvero diminuiscono il fattore di protezione. Dunque lasciano passare maggiormente il sole ed ecco perché è consigliabile rispalmarla ogni due ore per tutto l’arco della giornata o almeno per il periodo che si resta in spiaggia e/o esposti al sole.
  3. Una protezione vale l’altra: falso. Il fattore protettivo, oltre che dal filtro, dipende anche dagli ingredienti presenti nel prodotto. Ad esempio: sono più efficaci le creme a base di ossido di zinco o titanio che schermano fisicamente i raggi solari, mentre lo sono sensibilmente meno i prodotti che contengono bloccanti chimici come l'avobenzone.
  4. La pelle scura non necessita protezione: falso. Al massimo si può dire che pelli già "abbronzate" di natura perché dotate di maggiore melanina possono ricorrere a creme solari a bassa protezione, cioè con un filtro tra 10 e 6. Questo perché anche in caso di una disponibilità superiore di melanina, naturalmente presente nella pelle, gli UVA ne favoriscono comunque l'invecchiamento.
  5. Le lampade creano una abbronzatura protettiva: falso. Altra bufala, non solo perché l’Oms ha messo in guardia contro il sole artificiale in tutte le sue forme in quanto dannoso, soprattutto in caso di utilizzo continuato, ma anche perché non offre alcuna protezione contro il sole "vero". I lettini solari, infatti, utilizzano elevate concentrazioni di UVA, utili a scurire rapidamente la pelle ma non a salvaguardare dalle scottature causate dai raggi UVB.
  6. La crema solare non permette di abbronzarsi: falso. Non si corre questo rischio, nemmeno se si fa uso di solari con fattore protettivo molto alto. Una parte di raggi riesce sempre a baciare la pelle, specie mano a mano che il tempo passa dal momento dell’applicazione della crema.
  7. Le creme sono dannose a causa dell'oxybenzone: falso. Anche in questo caso non ci sono scusanti al loro non utilizzo, perché si possono scegliere prodotti che non contengono oxybenzone, cioè un filtro chimico che protegge in maniera efficace la pelle dai danni provocati dai raggi UV ma che sembrerebbe avere alcuni effetti collaterali, tra cui l'aumento di produzione di radicali liberi quando esposto eccessivamente al sole, il possibile sviluppo di melanoma o un'azione sugli ormoni estrogenici, anch’essi associati alla probabile insorgenza di alcuni tumori. Comunque, anche nel caso in cui questa sostanza chimica sia presente fra gli ingredienti del solare, uno studio ha dimostrato che i livelli dannosi non sono raggiungibili neppure in caso di un uso quotidiano del solare.
  8. Ne basta una dose giornaliera: falso. Convinzione da smentire, come già detto. I bagni in mare e le successive docce, il sudore e la luce del sole, infatti, non solo fanno evaporare la crema, ma ne abbassano anche il filtro protettivo. L’indicazione è dunque di spalmarsi molto bene la crema ogni due ore circa, anche nel caso di crema water proof.
  9. La protezione solare è impermeabile: falso. Anche i prodotti a prova di acqua non lo sono mai al cento per cento. Dunque, dopo il bagno o la doccia, via a una bella rispalmata di crema.
  10. I solari sono prodotti senza scadenza: falso. Il tempo passa anche per le creme solari. Se non scadono, perdono comunque efficacia. Ogni estate è meglio quindi procurarsi un prodotto nuovo di zecca.
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