Dopo anni di attesa

Il Teatro Donizetti chiude per 2 anni Ristrutturazione, si parte a ottobre

Il Teatro Donizetti chiude per 2 anni Ristrutturazione, si parte a ottobre
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Non sono più rinviabili, i lavori di ristrutturazione del Teatro Donizetti. E infatti non verranno rinviati: a ottobre si comincia. Ma bisogna darsi una mossa: il bando per la gara d’appalto è in corso da scrittura. L’ufficio dell’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla sta completando l’iter ponendo attenzione ai dettagli, per evitare quello che è successo con l’Accademia Carrara. Ovvero trovarsi a poche settimane dalla riapertura con lavori effettuati in modo non soddisfacente, per usare un eufemismo.

Gara entro fine aprile. Questo il termine ultimo per il lancio. Per quella data il progetto esecutivo dovrà essere stato certificato da una società specializzata. La gara chiude in 60 giorni: a luglio, se tutto gira come deve, vengono aggiudicato i lavori. E poi c’è quella fase delicata in cui possono piovere ricorsi. «Se tutto andrà come deve, a ottobre il cantiere potrà aprire», si augura Brembilla parlando con il Corriere della Sera Bergamo. Proprio in tempo per la partenza della stagione lirica, che andrà al Teatro Sociale, in Città Alta. Solo rispettando questo termine si potranno trasferire due stagioni operistiche, e non di più, in altra sede rispetto alla casa madre di piazza Cavour. La direzione artistica, inoltre, vuole garanzie: le programmazioni hanno bisogno di largo anticipo, quindi bisogna sapere se nell’autunno del 2019 il Donizetti sarà a disposizione. Se, per qualche ragione (i ricorsi di cui sopra), non si riuscisse ad aprile il cantiere ad ottobre (o al massimo novembre), ci si troverebbe con lirica e prosa delocalizzate, senza che però nessuno stia lavorando alla rinascita del teatro principale. Un danno d’immagine che la Giunta Gori non vorrebbe trovarsi ad affrontare.

 

 

Due anni di trasloco. Prosa, operetta e jazz si divideranno tra Creberg e Sociale, mentre la lirica abiterà solo in Città Alta: la tensostruttura di via Pizzo della Presolana non è stata considerata adatta al belcanto e alla musica sinfonica. Parola del maestro Francesco Micheli, direttore artistico di Fondazione Donizetti. Il cartellone è su misura per una struttura più piccola, come il sociale: i posti sono 500 e non 900. Verrà posto l’accento sulla dimensione cameristica dell’opera, in sostanza. Verranno aumentate però repliche e i titoli: «La stagione lirica – dice Micheli al Corriere Bergamo -, divisa dal Donizetti Opera e in programma da ottobre a dicembre, avrà quattro messinscena invece che due, in replica sempre di venerdì e domenica. Il festival donizettiano, atteso dal 20 novembre al 4 dicembre, presenterà invece due titoli, ma ciascuno con tre repliche al posto di due».

Due anni impegnativi. Più repliche, più titoli, le navette gratuite per portare gli spettatori dal centro in Città Alta: tutto ciò a un costo. A bilancio sono stati messi 2,1 milioni di euro, ma si venderanno meno biglietti. Per la mancanza di spazi per gli artisti, si sta valutando di utilizzare casa Suardi, unita da un passaggio direttamente al Sociale.

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