Un'analisi della Deutsche Bank

È l'Australia il Paese più caro (ma qui la crisi non è arrivata)

È l'Australia il Paese più caro (ma qui la crisi non è arrivata)
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Come vuole la tradizione da qualche anno a questa parte, la Deutsche Bank ha reso noti i dati circa il costo della vita nel mondo. E per il quarto anno consecutivo, l’Australia si conferma il Paese più caro di tutti, seguita peraltro dalla Nuova Zelanda, con l’Oceania che si prende dunque il titolo di Continente che alleggerisce con più facilità i portafogli di cittadini e turisti. Terzo e quarto gradino della classifica riservati a Regno Unito e Stati Uniti. L’analisi è stata realizzata utilizzando i prezzi di affitti e automobili, che toccano dunque la maggior parte delle persone, dei prodotti di consumo quotidiano (sigarette, benzina, cibo e via dicendo) e degli acquisti più sporadici ma comunque diffusi pressoché in assoluto (telefoni cellulari, jeans, scarpe ecc.).

 

 

Oceania, quanto mi costi! L’Australia è dunque il Paese in cui i prezzi sono i più elevati in assoluto praticamente in tutti i settori considerati. Secondo gli esperti, questo primato è dovuto dal fatto che il Paese dei canguri non ha pressoché minimamente risentito della crisi economica degli ultimi 8 anni, con conseguente mancata alterazione al ribasso dei prezzi, come avvenuto in buona parte del mondo. Spiccano per onerosità i costi di trasporti pubblici e sigarette, di gran lunga i più elevati di tutto il pianeta; riguardo alle “bionde”, in particolare, il motivo è dato dalla severa politica antitabagismo promossa dal governo, che si riflette in una tassazione del 70 percento su ciascun pacchetto. Le camere da letto dei migliori alberghi costano, in media, il doppio di quelle di hotel di pari livello di New York, mentre jeans e scarpe sportive hanno prezzi superiori anche del 60 percento rispetto alle medie mondiali. Le automobili, specie quelle importate, hanno un costo quasi proibitivo, e una lattina di Coca Cola supera di gran lunga un boccale di birra. Unici prezzi al di sotto della media sono quelli di cinema e palestre, decisamente troppo poco per far rientrare l’Australia entro livelli abbordabili. Tutto ciò detto, bisogna sottolineare come i salari medi dei lavoratori australiano siano particolarmente elevati, con il pagamento orario che ha un minimo di 20 euro. Di poco inferiori sono i prezzi della Nuova Zelanda, la quale attesta una maggiorazione dei costi rispetto agli Stati Uniti di più dell’11 percento.

 

 

Nel resto del mondo. Ragionando per prodotti, la classifica di Deutsche Bank offre una panoramica interessante e divertente. Per quanto riguarda la tecnologia, gli Usa sono il Paese in cui è più conveniente comprare un iPhone 6 (605 euro), mentre il medesimo cellulare è più che sconveniente andarlo ad acquistare in Brasile, dove costa 1.170 euro. Gli Stati Uniti sono anche il posto più economico in cui comprare jeans di marca, che mediamente costano 50 euro, anche se i luoghi più vantaggiosi per questo tipo di prodotto sono il Canada (39 euro) e l’India (31 euro); spropositati i prezzi dei jeans, invece, a Singapore, Hong Kong e in Cina. Rimanendo nel campo dell’abbigliamento, il Brasile si colloca questa volta fra i Paesi più economici per acquistare un paio di scarpe sportive Adidas (47 euro), così come Giappone (58 euro), Sudafrica (63 euro) e Messico (67 euro). Per quanto sia il Paese originario della casa produttrice, la Germania, insieme alla Francia, è il Paese in cui un paio di Adidas costa di più in assoluto, 120 euro.

Venendo ad un comune taglio di capelli da uomo, l’India è decisamente il luogo più conveniente, con prezzi oscillanti fra i 2,2 e i 3,4 euro. Tutt’altra questione in Svizzera, dove a Zurigo un giro dal parrucchiere viene a costare 46 euro. Per quanto riguarda invece le automobili, se in Italia una Volkswagen Golf costa circa 16 mila euro, a Singapore per la stessa macchina occorre sborsare ben 105 mila euro. Stesso mezzo, ma a prezzi infinitamente più contenuti (sui 12 mila euro) in India e Russia. Rispetto invece ad un biglietto per il cinema, India e Malesia i Paesi più convenienti (3,5 euro), mentre è profondamente sconsigliato entrare in una sala di Zurigo, dove la visione di un film vale più di 18 euro.

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