IL GRANDE GELO

Spionaggio, la Merkel sfida gli Usa

Spionaggio, la Merkel sfida gli Usa
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Era caduto il gelo, ma ora la Germania ha lanciato un vero e proprio guanto di sfida agli Stati Uniti: il rappresentante della Cia sul suolo tedesco verrà espulso dai confini teutonici. A riferirlo è Clemens Binninger, presidente della commissione addetta al controllo dei servizi segreti tedeschi (Bnd) del Parlamento. A far precipitare la situazione, già tesa dallo scoppio dello scandalo “Datagate” nel 2013, è stato l’arresto, avvenuto a Berlino venerdì 4 luglio, di un agente di 31 anni dei Bnd, accusato di aver passato alla Cia una serie di documenti ed informazioni riservate sul governo tedesco.

Già il giorno successivo, il ministro degli Esteri teutonico aveva convocato l’ambasciatore americano in Germania, John Emerson, per ricevere alcuni chiarimenti sulla vicenda, mentre a pagarne le conseguenze mediatiche è stata Hillary Clinton, che con il suo tour europeo per la presentazione del libro “Hard Choices” ha fatto l’8 luglio tappa in Germania. La probabile candidata democratica alle prossime presidenziali americane è stata sottoposta ad un fuoco incrociato di domande dei media sullo scandalo intercettazioni che hanno fatto irritare non poco i tedeschi. Anche Obama si sarebbe mobilitato con una telefonata alla Merkel subito dopo l’uscita della notizia, dichiarandosi, però, all’oscuro di tutto. Non è un caso che la Casa Bianca stia ora mettendo pressione ai vertici della Cia per venire informata immediatamente sul reale svolgimento della vicenda. Fino ad oggi, però, la cancelliera aveva sempre taciuto, ora invece ha fatto la sua mossa lanciando un vero e proprio guanto di sfida al governo degli USA, un estremo tentativo di far cambiare rotta alla politica intrapresa con Bush junior e continuata con Obama, circa la gestione dei servizi segreti. La Merkel ha affermato: «C’è una forte differenza di principi rispetto ai compiti dei servizi segreti dopo la guerra fredda. Nel mondo ci sono altri problemi che per me sono prioritari rispetto allo spionaggio degli alleati».

L’arresto dell’uomo dei Bnd e il “Datagate”. L’uomo dei Bnd che è stato arrestato sarebbe stato pagato 25 mila euro dai servizi segreti americani, a cui avrebbe passato 218 documenti ed informazioni riguardanti l’indagine aperta dal governo tedesco sullo scandalo “Datagate”, reso pubblico dal The Guardian (con vittoria del premio Pulitzer) grazie alle informazioni dell’ex agente dell’Nsa Edward Snowden. I documenti diffusi misero in luce come gli Stati Uniti spiassero da anni le conversazioni telefoniche e le mail di migliaia e migliaia di persone al mondo, tra cui anche della cancelliera Angela Merkel. Fonti della procura federale tedesca hanno reso noto che le indagini proseguono e che c’è la possibilità che un secondo uomo dei Bnd sia implicato nel caso di passaggio di informazioni alla Cia. Al centro di tutta la vicenda c’è l’inchiesta del governo tedesco relativa all’attività dei servizi segreti americani sul proprio territorio, indagine di cui si sa pochissimo ma circa la quale, secondo gli investigatori tedeschi, gli Stati Uniti venivano costantemente tenuti informati da fonti interne ai Bnd. Con l’espulsione del rappresentante della Cia dalla Germania, i rapporti diplomatici tra le due potenze sono ai minimi storici dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

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Bill Binney, membro della Nsa (l'agenzia segreta americana)

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Edward Snowden

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Thomas Drake, membro della Nsa

In Germania a testimoniare due ex membri dell’Nsa.L’arresto dell’agente dei Bnd è arrivato negli stessi giorni in cui la commissione d’inchiesta parlamentare tedesca sullo scandalo “Datagate” ha convocato a testimoniare due ex membri di spicco della Nsa, Thomas Drake e Bill Binney, che ben prima di Edward Snowden avevano denunciato (ma non ai giornali, bensì alle autorità giudiziarie americane) le irregolarità dell’agenzia segreta. Nel giugno del 2013 i due uomini erano stati intervistati da L’Espresso. In quell’intervista vengono messi in luce diversi interessanti aspetti relativi all’agenzia. La Nsa è grande tre volte la Cia e prende un terzo delle risorse di bilancio destinate all’attività di intelligence americana, cioè circa 80 miliardi di dollari l’anno. Lo scopo per cui è stata creata nel lontano 1949 era quello di tutelare il territorio nazionale da attacchi di ogni tipo e di proteggere i dati che giornalmente vengono trasmessi tra gli uffici governativi più importanti, a partire dalla Casa Bianca. L’Agenzia funziona a compartimenti stagni: ogni attività è affidata ad un settore che si occupa esclusivamente di quello e che ha a capo un dirigente che comunica le informazioni ai vertici dell’agenzia, i quali non hanno neppure loro accesso pieno ai lavori di ogni compartimento, dovendo dunque fidarsi di quanto riferito loro dai capi-settore. Questo è uno dei motivi per cui spesso il sistema interno alla Nsa vieni tacciato di inefficienza. L’attenzione alla segretezza è altissimo, tanto che la stessa Agenzia tende a favorire i matrimoni tra propri dipendenti in modo tale che le poche informazioni rimangano il più possibile all’interno dei membri dell’Nsa.

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