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La Russia sta preparando la guerra? (Intendiamo un'altra mondiale)

La Russia sta preparando la guerra? (Intendiamo un'altra mondiale)
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Negli ultimi giorni i giornali hanno riferito alcuni avvenimenti che hanno allarmato gli esperti, preoccupati per il possibile scoppio di un nuovo conflitto globale. La Russia, in particolare, si starebbe già preparando al conflitto. Il Washington Post ha analizzato attentamente tutte le informazioni e, per fortuna, sembra che per ora non ci siano rischi imminenti.

L'analisi del Washington Post. Le notizie in arrivo dalla Russia, in questi giorni, hanno riferito di preoccupanti appelli lanciati alla popolazione, che si sarebbe attivata per la costruzione di bunker e la raccolta delle razioni di cibo. Alcuni missili russi sono stati spostati al confine con la Lettonia e alcuni politici locali hanno messo in guardia sulla possibilità di un nuovo conflitto globale. L'ufficio del Washington Post di Mosca ha deciso di studiare tutti questi indizi per comprendere se realmente al Russia sia pronta alla guerra.

Nuovi rifugi antiatomici. È comparso in un quartiere di Mosca un poster che invitava i residenti a versare 500 rubie, circa 7 euro, per la costruzione di un nuovo rifugio antiatomico, in vista di quello che veniva chiamato «l'atteso attacco nucleare sulla Russia da una nazione nemica» (ovvero, Usa e Paesi satelliti). Nonostante diversi quotidiani ne abbiano parlato, si è scoperto che la notizia era una vera e propria truffa, che probabilmente aveva come vittime designate i pensionati del luogo.

 

 

Razioni di grano d'emergenza. Il governatore di San Pietroburgo avrebbe approvato un piano per assicurare razioni di cibo d'emergenza per tutta la popolazione, in particolare avrebbe accumulato razioni da 300 grammi di grano per 20 giorni, per ognuno dei 5 milioni di residenti. L'annuncio pare però che fosse soltanto un modo ardito di farsi pubblicità. I commentatori russi hanno subito creato un parallelo con la situazione verificatasi durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l'armata tedesca ha tenuto in assedio la città, allora chiamata Leningrado, per 900 giorni. «È più del doppio della razione distribuita durante l'assedio di Leningrado - ha scritto l'analista militare Alexander Golts sul quotidiano online Yezhednevny Zhurnal - È chiaro anche perché stiano raccogliendo razioni per soli 20 giorni: con le armi moderne, nessuno avrà bisogno di più tempo».

La propaganda dei politici. L'avvocato ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky ha avvertito che se gli Stati Uniti eleggessero Hillary Clinton come prossimo presidente, scoppierebbe immediatamente la guerra. Zhirinovsky però non è propriamente un politico che pesa le parole, in questi anni ha infatti promesso che avrebbe annesso l'Alaska, raso al suolo la Polonia e schiavizzato la Georgia. Un curriculum del genere stride con il nome del suo schieramento, il Partito Liberal Democratico di Russia, che controlla 39 seggi su 450 nel Parlamento russo ed ha sempre votato a favore del Governo di Putin. Non è certamente ininfluente la sua ammirazione per Donald Trump, ma il suo peso politico non gli permetterebbe di prendere decisioni così importanti, né di accedere alla famosa "stanza dei bottoni".

 

 

L'assunzione di nuovi militari. Il governo russo ha approvato un emendamento alla legge che permette di aumentare il numero di soldati, assumendo riservisti e veterani con contratti di sei mesi. A molti è parso un segnale allarmante, ma secondo Golts la decisione riguarda soltanto «periodi di circostanze straordinarie», come il fronteggiare disastri naturali o disordini interni. L'espressione «per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza», presente nell'emendamento, potrebbe però essere interpretata anche per autorizzare azioni al di fuori della Russia. «La possibilità che Mosca stia valutando una grande operazione di terra non può essere esclusa», ha concluso Golts. Secondo l'analista, il Cremlino ha promesso più volte che non avrebbe mandato i soldati di leva a combattere guerre in altri Paesi. Quella promessa non varrebbe invece per i soldati professionisti. Sicuramente mandare truppe in Siria, dove la Russia ha già minacciato di abbattere un aereo americano, potrebbe portare ad un conflitto, ma non c'è un collegamento diretto tra l'emendamento a quella legge e il reclutamento di nuovi soldati.

 

 

Gli spostamenti di missili. La Russia ha spostato diversi missili a Kaliningrad, una regione ai confini degli Stati baltici. La notizia di questi movimenti ha instillato più di un timore tra gli esperti, con lo spettro di una potenziale guerra atomica, che interesserebbe in primo piano i Paesi baltici e la Polonia, pienamente nel raggio d'azione dei missili russi. Il Maggiore Generale Igor Konashenkov, un portavoce del Ministero della Difesa russa, ha dichiarato che uno di quei missili è stato volontariamente esposto a un satellite americano e che il nuovo schieramento faceva parte di un semplice addestramento. Il ministro degli esteri della Lituania, che confina con Kaliningrad, ha descritto questi movimenti come una tattica di negoziazione, per quanto poco piacevole.

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