Confronto a lungo termine

Una lunga estate di siccità ma il Serio ha visto di peggio

Una lunga estate di siccità ma il Serio ha visto di peggio
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Secco o nella media? Insieme agli «Amici del Serio» siamo andati a sondare come stia andando lo scorso luglio per il fiume Serio, emblema della città di Seriate: in fin dei conti, per quanto le acque non tocchino livelli altissimi, la secca al momento tarda fortunatamente ad arrivare. «A inizio estate avevamo ipotizzato un’estate siccitosa - afferma Valerio Pesenti degli Amici del Serio - e la nostra previsione per ora risulta azzeccata. Questo 2017 è stato un anno bizzarro per quanto riguarda clima e meteo: ha portato conseguenze notevoli nella vita dei fiumi. Tra gennaio e la fine di luglio sono caduti 560 millimetri di pioggia e la neve sulle vette dei monti è già scomparsa, a causa delle esigue nevicate invernali: al 31 luglio sono 251 i milioni di metri cubi d’acqua registrati nel Serio. Nei medesimi sette mesi del 2016 non solo la pioggia caduta fu di quasi 800 millimetri, ma i milioni di metri cubi furono quasi il doppio, ben 432».

 

 

Il confronto con gli anni scorsi. Gli anni precedenti riportano dati comunque alti rispetto a questi sette mesi trascorsi: «Nel 2015 abbiamo assistito a un ulteriore calo, 620 millimetri quanto a precipitazioni, 377 per i milioni di metri cubi, ma nel 2014 l’acqua non era certo mancata: 940 millimetri scesi, che avevano rimpinzato il fiume fino a fargli toccare i 569 milioni di metri cubi. Insomma, oggi assistiamo a valori (sia quanto a pioggia, sia di conseguenza quanto a portata) diminuiti tra il 30 e il 50 per cento circa», nota Pesenti. Non si tratta al momento di una siccità preoccupante, ci sono state annate in cui il mese di luglio portò davvero seri problemi alla salute del fiume: «Nel 2000 la prima settimana vide il fiume completamente in secca. Due temporali rifocillarono il Serio, portando le acque rispettivamente a quota 160 e 170 centimetri, ma il livello medio continuava a non superare i 35 centimetri: livelli veramente bassissimi, al limite del minimo vitale».

Agosto, sempre del 2000, non aveva portato miglioramenti: «Il quel mese parliamo di un’altezza delle acque che non riesce a superare i 15 centimetri - prosegue Pesenti - . Il nostro Serio sprofondò nella secca, tanto che l’alveo sassoso venne quasi completamente alla luce, arroventando le pietre e facendo evaporare anche l’acqua che si nasconde generalmente nelle buche più profonde». Problemi non indifferenti si presentarono anche per la sopravvivenza della fauna ittica: «Vi fu una moria di pesci nella buca del ponte vecchio, all’altezza di via Italia, così come nella buca a ridosso del salto della cascata e in quella chiamata “del fupù”, ai piedi della ferrovia di Seriate».

 

 

«Se facessimo un salto nel tempo, tornando al 1900, vedremmo che anche allora (strana coincidenza!) si ebbe un luglio poverissimo di acqua: una piena di 150 centimetri mantenne in vita il fiume per una decina di giorni, per poi farlo precipitare nelle secca più assoluta per ben ventidue giorni. Nel 1895 i giorni di secca furono invece tredici, con un livello medio di 40 centimetri, mentre nel luglio 1890 il livello medio era oltre la media stagionale, con ben 90 centimetri e una punta di piena di 225 centimetri, ma bastò l’arrivo di agosto, con dodici giorni di secca assoluta, per far cadere il Serio a 20 centimetri».

E le piante? La vegetazione, invece, continua a essere rigogliosa sulle sponde di Seriate: «La flora, caratterizzata da vegetazione arborea e arbustiva, è più abbondante di un tempo, anche se, proseguendo verso Grassobbio, il verde diventa sempre più rado, creando addirittura tratti di steppa. Qui, in questi periodi caldi e secchi, l’acqua viene a mancare del tutto. Va anche notato che, nel tratto passante per Seriate, il fiume, negli ultimi trent’anni ha migliorato la qualità delle acque».

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