Sfiducia e inconsapevolezza

Che ne pensano a Osio delle banche (un questionario a prova di laurea)

Che ne pensano a Osio delle banche (un questionario a prova di laurea)
Pubblicato:

Gli italiani e il credito. Una relazione tormentata che Michela Moretti , studentessa osiense di 23 anni, sta cercando di analizzare per la sua tesi di laurea. E per capire meglio cosa pensa l’opinione pubblica del sistema bancario italiano ha chiesto aiuto ai suoi compaesani attraverso un questionario online. Hanno partecipato in molti e nel giro di pochi giorni Michela ha raccolto la quota minima di test che rende valida l’indagine. Michela tra poche settimane concluderà il suo corso di economia aziendale all'Università degli studi di Bergamo discutendo una tesi dedicata alla reputazione del sistema bancario in Italia.

Uno studio in materia. «Cerco di analizzare quali sono le motivazioni che hanno indotto il pubblico ad avere sfiducia negli istituti di credito. In parallelo ho studiato le normative dell'Unione europea in materia di risanamento e di risoluzione delle banche. Ho scoperto il mio interesse nei confronti del settore finanziario nel corso delle lezioni all’università ma ho scelto di concentrarmi sul tema della fiducia perché, pur occupandosi di banche, è uno studio dedicato alle persone», spiega la studentessa.

 

 

Per sondare l’opinione delle persone in materia Michela ha creato un questionario che può essere compilato in modo anonimo su Google e l’ha condiviso sui gruppi Facebook dedicati a Osio Sotto, una sorta di piazza 2.0. «Nei gruppi e nelle chat dell’università c'è sempre molta richiesta di aiuto per compilare questionari di questo tipo e anche io l’ho diffuso su quelle piattaforme. Ho pensato però che rivolgendomi al gruppo Facebook del paese avrei potuto raccogliere dati variegati. E il risultato sarebbe stato più vicino alla realtà».

La partecipazione del paese. Il sondaggio, caricato online il 2 febbraio nel giro di poco ha centrato l’obiettivo: «Con la docente che mi sta seguendo nella scrittura della tesi avevamo deciso che, perché il sondaggio avesse validità, avrei dovuto ricevere almeno 300 risposte. La quota è stata raggiunta in tre giorni. Gli abitanti di Osio sono stati molto disponibili. Hanno risposto al mio appello e qualcuno a sua volta ha ricondiviso il questionario. Questo mi ha aiutata a raccogliere campioni diversi, per fasce d'età e istituti di credito». I primi dati raccolti possono già dirci qualcosa sul rapporto che gli osiensi hanno con le banche. Come spiega Michela: «La fiducia nelle persone con cui si dialoga allo sportello è mediamente ancora alta. A contrasto c'è la totale sfiducia negli istituti bancari in generale. Quasi sconforto. Questo però è il riflesso di una diffidenza più generica nei confronti del sistema politico ed economico: una sfiducia nei confronti delle classi di potere».

 

 

Il questionario. Il questionario, composto da circa dieci domande, interroga l'utente sia riguardo le proprie abitudini finanziarie quotidiane (per esempio: «chi si occupa della gestione finanziaria a casa?») che sull’attualità, con domande sulle direttive dell’Unione Europea in ambito di finanza. E qui le opinioni non sono molto buone: «Pochi dicono di conoscere le normative europee. La maggior parte del campione ne ha solo sentito parlare al telegiornale e l'opinione che si è fatto non è positiva». L’Italia, a livello europeo, è uno dei Paesi meno preparati in fatto di nozioni economiche e strumenti di risparmio. Questo dato è emerso anche dai dati raccolti da Michela: «Nel questionario non ho inserito la scarsa educazione finanziaria nelle motivazioni di sfiducia nei confronti delle banche ma molti tra coloro che hanno risposto hanno sottolineato questo fatto».

Seguici sui nostri canali