Le proiezioni di YouTrend

Non è tutta colpa del Rosatellum (come sarebbe con altri sistemi)

Non è tutta colpa del Rosatellum (come sarebbe con altri sistemi)
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Le elezioni del 4 marzo hanno decretato vincitori e vinti, ma senza definire una maggioranza chiara che possa creare un governo. In molti hanno dato la colpa al sistema elettorale, ma è davvero tutta colpa del Rosatellum?

Tutti contro la legge elettorale. L'analisi di molti giornali e degli stessi politici eletti sembra avere un unico punto in comune, ovvero la condanna del nuovo sistema elettorale, colpevole di non aver saputo creare una maggioranza. Il Rosatellum è sicuramente un sistema poco intuitivo, composto di diversi criteri per l'assegnazione dei seggi, a partire dalla divisione tra proporzionale e maggioritario. Il sito YouTrend ha provato a simulare la composizione del nuovo Parlamento con criteri diversi ed i risultati sono molto interessanti. La valutazione di questi numeri deve tenere conto che, alla Camera, il numero minimo per ottenere una maggioranza è di 315 seggi, mentre al Senato ne servono 161.

 

 

Il sistema tedesco. La scorsa estate sembrava ormai certa l'approvazione di un sistema elettorale sul modello tedesco. La votazione non ha avuto esito positivo e dopo qualche settimana è iniziata la discussione sulla proposta a prima firma di Ettore Rosato, successivamente ribattezzata "Rosatellum". La Germania tuttavia non sembra avere un sistema particolarmente efficace per l'elezione di un vincitore, lo testimonia la trattativa, durata mesi, che ha portato ad un altro governo di larghe intese tra il partito conservatore di Angela Merkel ed i socialisti. Se applicassimo gli stessi parametri alle recenti votazioni italiane non ci sarebbe una situazione troppo diversa da quella che si è verificata. La divisione alla Camera vedrebbe il M5s con 250 seggi, Centrodestra 228, Centrosinistra 141.

Il sistema spagnolo. La Spagna è rimasta ben 10 mesi senza un governo ed è anche inutilmente tornata alle urne nel tentativo di superare lo stallo. Il dato interessante è che in questo periodo l'economia spagnola ha dato segni molto positivi. Il sistema spagnolo si basa su un criterio di territorialità ed anche questo è stato considerato come modello di riferimento per la nuova legge italiana. Secondo questa legge, alla Camera, il M5s avrebbe 266 seggi, Centrodestra 212, Centrosinistra 140.

 

 

Il modello francese. In Francia è un vigore un sistema a doppio turno, i cui risultati sono molto difficili da prevedere. Il M5s avrebbe avuto il maggior numero di sfide al secondo turno ma, secondo YouTrend, ne avrebbe probabilmente perse almeno la metà, a causa della convergenza dei voti di centrodestra. È verosimile quindi che nemmeno con questo sistema si sarebbe riuscito ad affermare come unico vincitore un partito o una coalizione.

Il Porcellum. Le scorse elezioni politiche si sono svolte con il cosiddetto Porcellum, dichiarato poi incostituzionale. Uno dei principali vizi contestati era la mancanza di una soglia minima da raggiungere per avere diritto al premio di maggioranza. Se la legge fosse ancora valida non sarebbe comunque stata in grado di decretare un vincitore in entrambi i rami del Parlamento. Il centrodestra avrebbe la maggioranza alla Camera con 341 seggi, il M5s ne avrebbe 166 ed il Centrosinistra 111. Al Senato invece mancherebbe la soglia minima, con il Centrodestra a 136, M5s 111, Centrosinistra 62.

Il Consultellum. Il Consultellum è la legge elettorale nata dopo l'esclusione, da parte della Corte Costituzionale, dell'utilizzo del ballottaggio previsto nell'Italicum. Si tratta sostanzialmente di un sistema proporzionale, con un premio di maggioranza per chi supera la soglia del 40 per cento. Anche in questo caso, in assenza di ballottaggio, sarebbe impossibile creare una maggioranza esclusiva di uno dei tre schieramenti.

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