Neppure in centro e in Città Alta

Ormai è tutto un magna-magna Il “food” sembra non fermarsi più

Ormai è tutto un magna-magna Il “food” sembra non fermarsi più
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I centri commerciali stanno puntando sempre più sul food: l’ha fatto Orio, l’ha fatto Curno (con inaugurazione della nuova “cupola” tutta votata al cibo), lo farà Stezzano. Ma anche il tessuto urbano di Bergamo segue la stessa linea commerciale. Tra moda e turismo, che effettivamente è esploso. Basta fare due passi in centro o Città Alta, tra catene e pizzerie napoletane. Ci sono anche takeaway aperti a tutte le ore.

 

 

Quasi raddoppiati ristoranti & c. Stando ai dati della Camera di Commercio rielaborati da Ascom, come riportato ieri da L’Eco di Bergamo, nel terzo trimestre di quest’anno in città si contavano 390 tra bar, pasticcerie e gelaterie, una ventina in più di dieci anni fa. Ristoranti, pizzerie e trattorie erano invece 245 a fronte dei 139 del 2009. In dieci anni una crescita del 76%.

 

 

Il turnover è alto. Le insegne tradizionali faticano a resistere: si assiste invece a un fioccare di offerte innovative, soprattutto catene, magari con soluzioni particolari, a modo loro. Come “Miscusi” in via S. Orsola, votato alla pasta fresca. Anche gli arancini dai condimenti più creativi e le piadinerie vanno forte, senza contare il vero e proprio boom delle pizzerie veraci campane: offrono ottimi esemplari con il “cornicione” alto, una volta quasi introvabili a Bergamo. «L’aspetto positivo è che la città è più viva e accogliente, quello negativo è che l’offerta commerciale non è più differenziata come una volta. Una tendenza ormai in atto in molte città italiane come la nostra», ha commentato il direttore Ascom, Oscar Fusini.

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