«È una scelta antistorica»

Il parcheggio alla Fara anche no Una lettera firmata dal... Pd!

Il parcheggio alla Fara anche no Una lettera firmata dal... Pd!
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Ha passato momenti migliori il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. A livello nazionale, infatti, il “sì ” per cui s’è tanto prodigato è stato sonoramente battuto nel referendum del 4 dicembre, e non basta certo la vittoria meramente statistica tra le mura di casa per restituirgli il sorriso. Anche perché, proprio dall’interno delle Mura - questa volta con la emme maiuscola - arriva per il primo cittadino una nuova e inattesa seccatura.

Al centro del dibattito torna ad esserci la realizzazione del parcheggio alla Fara che la Giunta Gori, dopo otto anni di stallo, ha definitivamente sbloccato. Questa volta, però, le critiche non arrivano dalle opposizioni, che più volte si son dette contrarie alla costruzione del silos da oltre 470 posti auto, bensì dall’interno del Partito Democratico. Più precisamente dal Circolo Bergamo 3 del Pd, quello di Città Alta e Colli a cui lo stesso Gori è iscritto. Il coordinatore del Circolo, l’urbanista Alessandro Tiraboschi, nei giorni scorsi ha indirizzato al sindaco di Bergamo, alla Giunta, all’intera maggioranza, al segretario provinciale e a quello cittadino del Pd una lettera in cui, senza giri di parole, chiede all’Amministrazione «un’inversione di rotta» sul tema.

 

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Nelle sei pagine si spiega che «data la complessità dell'operazione, la delicatezza del contesto storico e il suo alto valore ambientale, decidere di implementare le condizioni originarie poste dalla Convenzione sottoscritta diversi anni fa con la Bergamo Parcheggi è secondo il nostro parere un grave errore». In particolare, il Circolo Bergamo 3 scrive che la scelta di realizzare il silos alla Fara ricorda «le idee urbanistiche di quarant’anni fa». Una frase che non è piaciuta a Roberto Amaddeo, membro del circolo nonché delegato per Città Alta della Giunta Gori. A parere di Tiraboschi, però, il titolare del ristorante Da Mimmo non ha ben compreso il senso dell’affermazione contenuta nella lettera. «Dire che è una scelta urbanistica vecchia di quarant’anni - spiega Tiraboschi - non è far polemica, ma apporre una nota storica. Era infatti il 1947 quando a Bergamo si tenne il VII Congresso Internazionale dell’Urbanistica e il grande Le Corbusier disse al sindaco di allora Ferruccio Galmozzi che, in un borgo come Città Alta, non sarebbero dovute entrare le auto. La costruzione del parcheggio alla Fara, invece, rischia di congestionare il traffico sulle Mura. Ci pare una decisione antistorica».

 

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Certo stupisce che a fare queste annotazioni al sindaco Gori siano proprio degli esponenti del suo stesso partito. «Ma noi rispettiamo e sosteniamo il primo cittadino. Anzi, crediamo stia facendo un ottimo lavoro. In questo caso, però, ha forse avuto un po’ troppa fretta di chiudere la questione. Siamo rimasti spiazzati dalla rapidità con cui ha preso la decisione senza confrontarsi prima con chi Città Alta la vive ogni giorno...».

Amaddeo, in realtà, nel borgo storico vive e lavora, ma è favorevole alla costruzione del parcheggio. Tiraboschi non cade però nel tranello della polemica fine a sé stessa: «Lui è membro del Circolo. La sera in cui abbiamo approvato l’invio della lettera non c’era, ma se anche fosse stato presente sarebbe cambiato poco: eravamo tutti d’accordo. La questione è molto sentita nel borgo, non potevamo far finta di nulla. Siamo parte del Pd, ma siamo anche voce dei cittadini. Non possiamo stare in silenzio solo perché Gori è uno di noi».

 

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Foto BergamoPost/Mario Rota.

 

Quando chiediamo all’urbanista cosa significhi la richiesta di «un’inversione di rotta», lui spiega: «La convenzione è stata ormai firmata, c’è un contratto e ne siamo consapevoli. Non vogliamo certo arrecare un danno all’Amministrazione o a un privato. Riteniamo, però, che un confronto sia ancora possibile. Abbiamo delle proposte e vorremmo parlarne con il sindaco e la Giunta». Una di queste è, ad esempio, rilanciare il piano particolareggiato per Città Alta studiato anni fa dal professor Crotti, che prevedeva piccoli parcheggi interni alle Mura per i residenti e grandi aree sosta esterne con impianti meccanici di risalita e discesa per i pedoni. «Non siamo così folli da chiedere la chiusura totale del traffico - dice Tiraboschi -. Ci vuole equilibrio anche tra gli interessi in gioco. Ma certo non possiamo semplificare la questione sminuendola a chiacchiera da bar».

Nonostante la richiesta avanzata dal Circolo Bergamo 3, una retromarcia sul tema da parte dell’Amministrazione pare improbabile. Cosa che amareggia molto Tiraboschi. «È un peccato, poteva essere l’occasione per dimostrare che Città Alta non è più abbandonata a sé stessa come invece è successo per anni. Serve più dialogo, rapporti sia verticali che orizzontali. Spiace che qualcuno non lo capisca. Qui nessuno vuole conquistarsi una prima pagina o rubare il lavoro ad altri. Io sto semplicemente esprimendo il disagio della gente».

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