Resistenza sui monti

A San Simone c’erano gli sciatori. Ora i bambini si divertono sui bob

La conca conserva bene il poco oro bianco che il cielo regala, perché il sole smette di scaldarla poco dopo le 14 ed è riparata dal vento

A San Simone c’erano gli sciatori. Ora i bambini si divertono sui bob
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C’è un bel po’ di neve, nonostante ne sia scesa poca. Nessuno l’ha sparata, anche perché gli impianti sono chiusi da due anni per le note vicende legate a Brembo Superski. Ma San Simone conserva bene il poco oro bianco che il cielo regala, perché il sole smette di scaldarla poco dopo le 14 e la conca è ben riparata dal vento. Una montagna favolosa, uno scenario bellissimo.

 

 

Se l’area sopra Valleve, non distante da Foppolo, continua a essere viva, è grazie a un ristorante apprezzato, ampio, accogliente, caldissimo: lo Scoiattolo. E grazie al gestore Davide Midali, quello che lo scorso anno si è inventato l’Hotel di Ghiaccio, cioè gli igloo dove poter alloggiare con discreta comodità, per vivere un’esperienza da eschimesi. Così, una domenica qualsiasi, laddove la seggiovia ha ancora tutti i suoi seggiolini, e in buono stato, ma niente si muove, ci sono un bel po’ di famiglie che abitano la conca. Perfetta per andare col bob, per prendere un po’ di sole, per farsi una bella mangiata. Che la speculazione di pochi abbia impedito a un tesoro così di continuare a prosperare come un tempo resta, agli occhi del classico utente occasionale, un mistero insondabile.

 

 

Ma quell’utente occasionale, che non sa sciare, apprezza anche la tranquillità e fruibilità senza frenesia: se gli impianti fossero aperti non sarebbe la stessa cosa. Ma è una pace che cozza con la logica delle cose. Come cozza quello che accadde indicativamente tra gennaio a giugno del 2016: secondo una maxi inchiesta dell’antimafia di Catanzaro relativa a traffici di droga tra cartello colombiano e ‘ndrangheta, un emissario di un cartello colombiano sarebbe stato ospite di due calabresi all’Hotel San Simone, e poi in un appartamento di Foppolo per addirittura sei mesi. Dalla tranquillità delle nostre montagne partivano telefonate e viaggi dell’ambasciatore dei narcos. La palla di vetro con neve che è oggi San Simone, in sostanza, ha anche incrociato un’altra neve. Un circo (bianco) dell’assurdo.

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