E niente finanziamento

Seriate e sicurezza, dove son finite le telecamere tanto promesse?

Seriate e sicurezza, dove son finite le telecamere tanto promesse?
Pubblicato:
Aggiornato:

Videosorvegliare il maggior numero possibile di luoghi importanti per i cittadini: per il Comune di Seriate si tratta di uno dei punti decisivi del suo operato, come affermato da un preciso comunicato del febbraio scorso. Ma a che punto siamo? Dove sono le nuove telecamere? Risponde il sindaco, Cristian Vezzoli: «Al momento la priorità va all’acquisto delle fototrappole: si tratta di una spesa che non era a bilancio. In questo caso bisogna prima cercare di coprire le spese correnti previste dal bilancio. Ma non si parla di cifre altissime, parliamo di una spesa attorno ai 5 mila euro, dovremmo farcela». Le fototrappole sono semplici apparecchi posti per “immortalare” chi abbandona rifiuti oppure non raccoglie gli escrementi dei cani a passeggio.

Seriate aveva anche partecipato a un bando regionale per l’ampliamento e la manutenzione del sistema di videosorveglianza urbana, ma non ha ottenuto il finanziamento. Spiega il comandante della polizia, Giovanni Vinciguerra: «Il bando regionale prevedeva punteggi in più per i Comuni che avevano il collegamento diretto con le centrali delle forze dell'ordine e che installavano ex novo sistemi di videosorveglianza. Inoltre buona parte delle risorse è stata assegnata alle unioni dei piccoli Comuni».

Insomma, Seriate non ce l’ha fatta. Attualmente sono attive diciannove videocamere, dislocate in quindici punti, tre telecamere per la lettura delle targhe, collegate a un server di registrazione digitale, e undici telecamere installate a tutela del palazzo comunale e della biblioteca. La città è monitorata in diversi punti, ma il suo territorio è piuttosto ampio e qualche telecamera in più non avrebbe fatto male. Ma il bando è andato male e per ora Seriate dovrà attendere, mentre le minoranze sbuffano, soprattutto di fronte alla notizia che Brusaporto ha provveduto. Scrive la lista civica Albatro su Facebook (notizia dello scorso 28 giugno): «Intanto Brusaporto, con cinquemila abitanti, trova 50mila euro per monitorare in alta definizione, h24, i punti sensibili e strategici del paese».

Rimane un dubbio, legato al famoso comunicato del 14 febbraio scorso. Con quali risorse l’amministrazione voleva intervenire? Con i soldi perduti del bando? O con altri fondi? Diceva il comunicato che l’Amministrazione comunale di Seriate aveva «varato un progetto di ampliamento della videosorveglianza » mediante «la sostituzione di alcune telecamere e l’installazione di nuove, sia per il monitoraggio della sicurezza urbana sia per la lettura delle targhe. Nel parco Oasi Verde si prevede l’installazione di un sistema a occhio mobile con pannello fotovoltaico. Il sistema, connesso tramite wi-fi, vuole rispondere alle esigenze della pubblica amministrazione di creare un punto mobile di osservazione e controllo, per evitare atti di vandalismo, abbandono di rifiuti e movimenti sospetti. Come fatto fino ad oggi manterremo le promesse e appena in bilancio si avranno le risorse provvederemo ad acquistare e ad installare nuove telecamere nei punti più critici della città», puntualizza il sindaco Vezzoli.

Seguici sui nostri canali