Da lunedì prossimo

Lo stop ai monopattini a Milano Il Comune sospende la circolazione

Lo stop ai monopattini a Milano Il Comune sospende la circolazione
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Entro lunedì via i monopattini da Milano. Lo dice una lettera del Comune meneghino e firmata dagli assessori alla Sicurezza e alla Mobilità, Anna Scavuzzo e Marco Granelli, e fatta recapitare alle aziende che prima dell’estate hanno iniziato a offrire all’utenza cittadina monopattini in condivisione. Manca infatti un anello fondamentale per il decollo del servizio: la delibera per affidare il noleggio alle aziende che ne hanno fatto richiesta. La delibera verrà votata il 30 agosto; con la delibera verranno fissate anche le condizioni di circolazione per questi mezzi che hanno conosciuto un immediato boom. Ci vorrà poi il tempo di installare i cartelli segnaletici (circa duecento), per indicare dove i monopattini potranno circolare e le velocità concesse. Quindi tempi prevedibilmente non brevi.

Il via libera al test era stato dato dal Comune, relativamente però solo alle aree pedonali, con divieto di andare sui marciapiedi e velocità limitata a sei chilometri all’ora. Finito il test, i mezzi avrebbero dovuto essere ritirati, in attesa della delibera e di tutti i connessi. Invece le aziende hanno continuato a fornire il loro servizio. Di qui lo stop del Comune; uno stop che ha allarmato tutti e che è sembrata quel che non voleva essere: una retromarcia.

 

 

In realtà il monopattino elettrico, come dimostrano tante grandi città europee, Parigi in testa, è uno dei mezzi di spostamento destinato a conoscere il maggior boom nei prossimi tempi: è agile nel traffico, sufficientemente veloce, non richiede le rastrelliere come i maggiori servizi di bikesharing. Per chi lavora ha anche un altro vantaggio: non fa arrivare sudati alla meta, perché non chiede nessuno sforzo essendo a trazione elettrica. Il problema è come regolarne l’utilizzo, dato che i monopattini non sono previsti dal codice della strada. Per questo il ministro Toninelli a giugno aveva emesso un decreto che fissava alcune regole che ne limitavano molto l’uso: possono circolare solo su aree pedonali, aree miste pedonali-ciclabili, piste ciclabili e strade con limite di velocità a 30 chilometri all’ora: quindi né marciapiedi né strade a normale percorrenza.

 

 

Se si rispettano queste regole, per Milano l’uso del monopattino sarà possibile solo in alcune isole di città, neppure collegate tra di loro. Chi esce dal perimetro è passibile di multe, e già sono scattate numerose sanzioni da parte dei vigili urbani. Potrebbe esserci un’apertura alle piste ciclabili, il che amplierebbe di molto la rete delle strade percorribili e garantirebbe il collegamento tra alcune delle isole pedonali in città. A tutti questi limiti va aggiunto anche il divieto, per motivi di sicurezza, di circolare su strade con il pavé o dove ci siano i binari del tram. Insomma, per i. monopattini elettrici si prospetta un futuro a ostacoli. Del resto, Milano ha appena avviato la sua rivoluzione dei trasporti, con l’innalzamento del biglietto Atm a due euro ma con l’abbonamento che permette anche l’uso di servizio del bikesharing, BikeMi. Proprio BikeMi da un paio di anni a questa parte aveva visto una pesante inversione di tendenza sull’uso delle biciclette, anche a causa dell’invasione delle due ruote cinesi “free floating”, cioè senza necessità di riportare i mezzi alle rastrelliere. Il Comune stesso aveva sostenuto il servizio di BikeMi con l’aumento delle bici elettriche. Logico che difenda un investimento massiccio dall’attacco dei monopattini, così trendy ma così anarchici e invadenti...

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