Ultimo tassello: la riqualificazione

La bellissima Piazza Honegger sarà la ciliegina sulla torta di Vedovati

Sta per concludersi il suo terzo mandato alla presidenza della Rsa. Un uomo che ha fatto tanto per Albino, rinunciando anche a lauti stipendi

La bellissima Piazza Honegger sarà la ciliegina sulla torta di Vedovati
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Tempo di bilanci per il presidente di Fondazione Honegger Tiziano Vedovati, al termine del suo terzo mandato alla guida delle Residenze Sanitarie Assistenziali di Albino che ha saputo guidare a un livello di eccellenza assoluta. Capacità e risultati riconosciuti dai compagni di viaggio nella sua esperienza politica antecedente la nomina a presidente di Fondazione Honegger Rsa Onlus, ma anche dai suoi - solo politicamente - rivali. L’esperienza è iniziata il 23 marzo 2010 con la nomina da parte dall’amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Luca Carrara, confermata nel 2013 dalla stessa e nel 2016 da quella di centrodestra guidata da Fabio Terzi. Il mandato è a scadenza il prossimo 9 maggio e visto l’appuntamento elettorale del 26 maggio, si prevede possa proseguire fino alla fine giugno. «Mi sono affezionato a questo ruolo - confida - ma credo sia l’ultimo mio mandato. Sono soddisfatto di quanto fatto, la relazione di fine mandato che ho presentato in pubblica assemblea lo scorso 6 aprile esplicita bene l’intenso lavoro di questi nove anni anche in termini di numeri e di quelle che sono le mie convinzioni».

 

 

Quante e quali sono le strutture di Fondazione Honegger?

«Sono quattro: la “Struttura protetta” di via Cappuccini da molti conosciuta ancora come “Infermeria Honegger”; la “Rsa Casa Honegger” in via Crespi; il “Centro diurno integrato” inserito nella struttura protetta ma che svolge un servizio molto specifico, a sostegno delle famiglie: indipendente rispetto alla struttura, il centro è riconosciuto a livello nazionale come grande eccellenza con gradimento dei suoi fruitori al 100 per cento. Infine abbiamo gli “Alloggi protetti”, piccole unità abitative, sempre in via Crespi e prospicienti “Casa Honegger”; a oggi sono sei, due bilocali e due monolocali, ma speriamo di poter esercitare entro la fine dell’anno la prelazione del piano sopra questi alloggi per poter realizzare altre unità: un bilocale e un monolocale».

Ci parli dei lavori di restyling di Casa Honegger, ultimo fiore all’occhiello della sua gestione.

«Sono iniziati il 20 marzo ed è previsto si concludano entro l’anno. Interessano il pian terreno, le aree esterne e un allargamento del primo piano in corrispondenza del “Nucleo Alzheimer” dove andremo a realizzare un giardino “d’inverno” che possa essere vissuto 12 mesi all’anno e che risulti per queste persone, con molti limiti cognitivi, utile a farle stare meglio e ridurre i loro disturbi comportamentali, in coerenza con la filosofia che la Fondazione ha sposato, cioè che la qualità dell’ambiente cura».

Si parla di spazio identitario aperto alla città, ci illustri le caratteristiche di questo intervento progettato dall’architetto Joseph di Pasquale dello Studio A.M. Project.

«Sarà una struttura più in linea con i tempi, più funzionale, ma soprattutto più accessibile e gradevole, dotata di spazi e servizi in grado di migliorare la qualità della vita dei residenti. Questo il senso del nuovo progetto di ristrutturazione del piano terra e ampliamento del primo piano di Casa Honegger, in via Crespi, ad Albino. Se l’atmosfera è bella e coinvolgente, anche la qualità dell’assistenza migliora, senza dimenticare i famigliari dei residenti, che si sentono ben accolti. Un nuovo spazio identitario aperto alla città che segue linee molto chiare e funzionali: accoglienza, servizi, casa, comunità».

36612100_1 Piazza Honegger
Foto 1 di 4
36612103_2 Sala dinamica
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36612106_4 nuovo ancoramento su via Crespi
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36612097_3 nuovo ancoramento su via Crespi
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Abbiamo notato un’attenzione, non si parla più di ospiti ma di residenti.

«Non sono ospiti perché questa è casa loro. Siamo eventualmente noi, che ci lavoriamo o che ci veniamo in visita, ospiti loro. Non ci siamo limitati al concetto di “residenti”, da circa tre anni abbiamo intrapreso un percorso di rinnovamento degli ambienti, rendendoli meno “ospedalieri” e più simili a quelli di casa».

A questo proposito, abbiamo notato con curiosità il nome dato a due luoghi all’interno di “Struttura Honegger”, “Rifugio Curò” e “Rifugio Coca”: anche nelle piccole cose leggiamo spirito di attenzione, accoglienza e protezione. Entriamo nel dettaglio del progetto per conoscere questi nuovi spazi-ambiti, partiamo dall’accoglienza.

«Verrà ridisegnato l’ingresso sul fronte di via Crespi, in modo che venga a formarsi uno spazio pubblico esterno, più sicuro, senza barriere architettoniche, e accogliente, ben visibile e definito, ottenuto grazie all’arretramento della recinzione e alla formazione di un’area di sosta veloce per dei veicoli. Dal nuovo ingresso si passerà all’interno, lungo un percorso protetto, fino alla nuova “Piazza Honegger”, che sarà l’atrio dell’intera Rsa, un vero e proprio spazio pubblico all’interno dell’edificio, dove tutte le attività della casa si incrociano. Quest’area verrà sistemata come se fosse una vera piazza della città. Da qui si potrà accedere agli sportelli degli uffici per avere informazioni. Anche la parrucchiera troverà spazio nella zona del vecchio ingresso. E poi una saletta cucina per...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 48 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 25 aprile. In versione digitale, qui.

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