«Siete stati la mia famiglia»

«Siamo un popolo di sognatori gelosi delle nostre emozioni»

«Siamo un popolo di sognatori gelosi delle nostre emozioni»
Pubblicato:
Aggiornato:

Bergamo e i tifosi dell’Atalanta stanno vivendo un periodo pazzesco. La Festa della Dea e gli oltre diecimila abbonamenti già rinnovati confermano una voglia di Dea che va oltre ogni immaginazione e, in attesa delle partite ufficiali, è giusto fermarsi un attimo e lasciarsi invadere completamente dalle emozioni che ci sono nell’aria. Mentre la squadra suda a Rovetta, noi raccogliamo e pubblichiamo la lettera del Valo, un ragazzo della Nord che per giorni è stato dietro le quinte della Festa della Dea e che ci regala il suo punto di vista sull’evento di popolo più importante dell’estate orobica.

IMG-20180717-WA0034
Foto 1 di 8
IMG-20180718-WA0003
Foto 2 di 8
IMG-20180718-WA0010
Foto 3 di 8
IMG-20180718-WA0014
Foto 4 di 8
IMG-20180718-WA0016
Foto 5 di 8
IMG-20180719-WA0029
Foto 6 di 8
IMG-20180719-WA0033
Foto 7 di 8
IMG-20180719-WA0047
Foto 8 di 8

Purtroppo, o per fortuna, è finita... È sempre così il primo risveglio alla fine della nostra Festa. Un vortice di emozioni contrastanti che ti rapisce cuore e mente e li porta in un viaggio durante il quale rivivi ogni brivido provato negli ultimi giorni. Da una parte la gioia per aver portato a termine una nuova, fantastica avventura, la fatica che si fa sentire, la voglia di riposare ma anche una grande nostalgia perché da stasera quel delirio di voci, colori, volti ed emozioni mancherà a tutti.

Dal giorno in cui ci siamo trovati su quel piazzale deserto con un progetto in mano tracciando sull’asfalto bruciante i primi segni di quella che sarebbe stata la Festa della Dea numero quindici, abbiamo provato a immaginare quello che sarebbe stata… Carichi di speranze, ma anche di preoccupazione, entusiasmo e tensione, perché non è facile ripartire dopo due anni in una location completamente stravolta rispetto all’ultima volta. Da allora, passo dopo passo, con tanto lavoro, impegno e sudore, piano piano, la Festa ha preso vita. E più quell’anonimo parcheggio prendeva la forma e i colori del nostro mondo, più salivano l’ansia e l’attesa. Sensazioni spazzate via dal fiume neroblu che per sette sere ha invaso quel piazzale. Una settimana in cui le ore di sonno arretrato si sono accumulate notte dopo notte e la fatica è diventata sempre più compagna delle nostre giornate, ma ad ogni faticoso risveglio vedere che molti altri ragazzi, nonostante la stanchezza, continuavano a lavorare per una nuova...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 20 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 26 luglio. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali