Protagonisti ed emozioni

Il 2018 nerazzurro: 10 momenti che ci porteremo sempre con noi

Il 2018 nerazzurro: 10 momenti che ci porteremo sempre con noi
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Diciamoci la verità: è stato un altro anno formidabile. Se il 2017 è stato l’anno del ritorno in Europa dopo 26 anni, il 2018 ci ha regalato altre gemme di gioia che difficilmente dimenticheremo. Abbiamo scelto dieci momenti legati a giocatori, partite e tifosi che secondo noi meritano di essere sottolineati. Una sorta di countdown in cui partiamo da Toloi e finiamo a Dortmund.

 

10) Il “nuovo” difensore: Toloi

Il premio top dei top dal punto di vista tecnico non è per Ilicic o Gomez. È per Rafael Toloi, la nuova frontiera del difensore moderno, il prototipo di come deve giocare uno che parte centrale della difesa a tre e alla fine partecipa praticamente a tutte le azioni da rete della squadra. Non avesse i muscoli un po’ delicati sarebbe di certo un pezzo enorme del mercato internazionale dei difensori. Il 2018, per lui, è stato l’anno della consacrazione.

 

9) Le feste dopo Napoli e Roma

In Coppa prima e in campionato poi. Due vittorie da urlo con centinaia di tifosi che si sono riversati a Orio. Feste spontanee, sentite ed esagerate. Due tra i momenti più belli di questo 2018.

 

8) La seconda Europa di fila

Quel gol di Masiello contro il Milan in pieno recupero, il pareggio di Roma con la Lazio e la sconfitta di Cagliari all’ultimo turno hanno sancito un settimo posto che venne preso con lo stesso entusiasmo della qualificazione diretta dell’anno prima. Perché, ridendo e scherzando, anche quest’ano abbiamo giocato sei gare internazionali. E c’è da essere davvero soddisfatti.

 

7) La maglia bianca

Da anni non si vedeva una maglia così bella, da tempo la casacca da trasferta dell’Atalanta non rapiva l’occhio in questo modo. Un capolavoro della Joma, in collaborazione con quel grande esteta ed esperto di divise ufficiali che è Luca Percassi. Tutti la vogliono, in tanti l’hanno comprata e in ogni occasione possiamo ammirarla. Capolavoro stilistico.

 

6) La cessione di Cristante

Sissignori, è uno dei momenti top della stagione. Perché dopo le cessioni di altri ragazzi che via da Bergamo hanno fatto pochissimo, piazzare anche Cristante alla Roma per trenta milioni di euro significa aver completato il quadro con tutte le big che ormai guardano a Bergamo come un mercato importante. Ci credono e spendono. E noi rimaniamo in alto, pronti a sfornare il prossimo talento.

 

5) Bilancio a 148 milioni

Il dato è del 2017 ma ne abbiamo avuto piena consapevolezza ora che la squadra si è completamente allontanata dai campionati con la salvezza come unico obiettivo e che naviga a vista verso il sogno europeo. E questi freddi numeri, in realtà, sono la polizza vita della società nerazzurra. Perché il calcio moderno vive sostanzialmente di due modi di portarlo avanti: c’è chi spende quello che può e guarda alla crescita attraverso il gioco e chi invece spende cinque o sei volte quello che potrebbe spendere e poi arriva dietro. Noi siamo tra i primi e dobbiamo esserne orgogliosi.

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 18 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 3 gennaio 2019. In versione digitale, qui.

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