Andiamo al di là di tutti i nostri sogni

Andiamo al di là di tutti i nostri sogni
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L’immagine più bella, aspettando Atalanta-Sassuolo, è questa: finale di Coppa Italia a Roma, Tribuna Monte Mario, un papà sulla destra, la mamma sulla sinistra e in mezzo due piccoli tifosi della Dea. Gli occhi rapiti dei bambini, quelli orgogliosi dei genitori e una storia che finisce male solo nel risultato ma resta impressa nella mente e in fondo al cuore. Per tutto l’anno, in queste pagine abbiamo presentato le partite del fine settimane immediatamente successivo cercando di spiegare perché erano importanti, come avrebbero giocato le squadre e come si sarebbe potuto sviluppare il match. Stavolta permetteteci di dire che è impossibile. Perché Atalanta-Sassuolo non è una partita di calcio, è l’ultima pagina di un libro che nessuno ha ancora stampato ma che tutti conosciamo già a memoria.

 

 

Eravamo al Mapei Stadium di Reggio Emilia lo scorso 26 luglio per vedere Atalanta-Sarajevo, primo turno dei preliminari di Europa League; ci saremo domenica 26 sera per la gara contro il Sassuolo che può significare accesso alla Champions League. Non abbiamo la minima idea di cosa significhi quello che sta per accadere, sappiamo solo che è qualcosa enorme. Dal punto di vista sportivo, i grandi raccontano che ogni volta bisogna puntare più in alto. Qualche filosofo ha spiegato che il piacere di un viaggio non è la meta ma il viaggio stesso. Tutto bello, tutto vero. Ma adesso vogliamo fermarci e goderci tutto questo. Il calcolo delle probabilità dice che abbiamo oltre l’ottanta per cento di risultati che possono portarci in Champions League. Avete letto bene: ottanta per cento. Qui non siamo alla vigilia di una partita in cui bisogna sperare nelle combinazioni favorevoli, siamo completamente padroni del nostro destino. E se tutto va come deve andare, ci ritroveremmo catapultati nella leggenda.

 

 

A Zingonia, il clima che si respirava in questi giorni era quello di sempre e spifferi di spogliatoio raccontano di un Gasperini che sta continuando a lavorare forte per preparare la partita, come accade ogni settimana. Che si giochi contro il Napoli o contro il Sassuolo, per il condottiero di Grugliasco non ci sono differenze. È il segreto dell’Atalanta, la faccia più bella di un calcio vecchio e zeppo di contraddizioni come quello italiano che grazie alla Dea, a Gasperini e ai suoi ragazzi sta entusiasmando tutti con una ventata di aria nuova. Domenica scorsa, allo Juventus Stadium di Torino, il pubblico di casa ha applaudito convinto la squadra orobica che stava andando sotto il settore ospiti a ringraziare i 197 tifosi andati in trasferta. Quegli applausi hanno un significato enorme: gente che stava in...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo alle pagine 18 e 19 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 30 maggio. In versione digitale, qui.

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