Moto2 vicina al via

Il Bestia e il Loca alzano il sipario sulla nuova e giovine Italtrans

Il Bestia e il Loca alzano il sipario sulla nuova e giovine Italtrans
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Si avvicina l'inizio della stagione 2019 di Moto2. Anche quest'anno, tra le scuderie protagoniste, ce ne sarà una completamente "made in Bergamo". Stiamo parlando dell'Italtrans, che si presenta ai nastri di partenza con la conferma del giovane pilota bergamasco (di Selvino) Andrea Locatelli e con il debuttante Enea Bastianini, che dopo le ottime stagioni in Moto3 ha deciso di fare il salto con il team orobico, dove è andato a sostituire l'esperto Mattia Pasini. Mentre la squadra si trovava a Jerez per dei test, abbiamo intervistato proprio i due piloti, che ci hanno raccontato le loro prime sensazioni in sella alla moto.

 

Enea Bastianini

Quando correva in 125 presero a chiamarlo tutti “Bestia”, per il modo che aveva di stare sulla moto e per quella voglia che nessuno aveva. E poi perché, con quel cognome, era la cosa più facile. Enea Bastianini è il vento nuovo in Italtrans, è arrivato al posto di Mattia Pasini e adesso vuole stupire. «Eravamo già stati vicini nel 2015, poi decisi che era meglio fare ancora un po’ di Moto3. Il momento giusto per cominciare la nuova avventura è arrivato». Emilio, suo papà, e Antonella, sua mamma, vendono intimo al mercato, fanno gli ambulanti. Papà lo segue quasi dappertutto ma, dice il Bestia, «in famiglia nessuno era così appassionato di moto. Poi un giorno papà doveva cambiare un pezzo dello scooter di mamma, andai con lui in un’officina, vidi una mini-moto, ci saltai sopra e da lì non sono più sceso».

Quanti anni aveva?

«Tre e tre mesi. E riesco a ricordarmelo perfettamente».

La moto che cos’è per lei?

«Tutto. È la mia passione, la mia vita, quello che sto cercando di fare al meglio delle mie possibilità. Non è facile, io ci metto tutto per fare il massimo».

Quest’anno il massimo qual è?

«Siamo partiti con il piede giusto, per me è una nuova avventura, il primo anno in Moto2, non è facile. Dovrò cercare di fare più esperienza possibile».

I test a Jerez cosa le dicono?

«Stiamo girando, stiamo provando a capire delle cose, ma è ancora...

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 21 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 28 febbraio. In versione digitale, qui.

 

Andrea Locatelli

Non è mai facile coltivare il talento. Ci vogliono i tempi giusti, il rischio è bruciarsi. Andrea Locatelli è un anticipatore. L’anno scorso, in Moto2, ha fatto vedere qualità, intraprendenza, coraggio. Ha raccolto punti. Poteva andare meglio? «In generale sono soddisfatto. Non abbiamo mai fatto delle gare incredibili, ma alcune buonissime sì. Penso all’ottavo posto al Mugello, per esempio. Magari sono piazzamenti che non valgono nulla, o poco. Ma per me valgono tantissimo, mi hanno aiutato a crescere». Cresce bene il Loca, al secondo anno di Italtrans in Moto2. Dopo i 52 punti della scorsa stagione, questa volta il ragazzo di Selvino vuole fare sul serio. Anche lui è impegnato nei test di Jerez. «Stiamo lavorando per capire il più possibile. Sto girando molto, sto in pista molte ore anche con le gomme usate per abituarmi di più a questa moto. Le sensazioni per questo nuovo motore sono buone. Ai test scorsi avevamo faticato, adesso siamo un po’ più in linea».

Il 10 marzo si comincia con il Gp del Qatar. C’è tempo. A che punto siamo?

«Bah, è ancora tutto da scrivere. La Moto2 è un progetto nuovo in pratica. I test sono una cosa, lì per lì ti danno un’indicazione, ma non è mai la realtà».

E qual è la realtà?

«Lo capiremo presto. Certo vogliamo fare risultati da subito. La squadra c’è, il team è forte e anche io ne ho bisogno».

Pasini via, è arrivato Bastianini. C’è feeling?

«Con Enea è tutto nuovo, tutto fresco e tutto da costruire. Al pronti via farà fatica, come tutti in categoria. Però è un pilota molto veloce. Un po’ alla volta cercheremo di raggiungere i risultati come team».

Lei pensa di essere in debito per i risultati dell’anno scorso? Meritava di più?

«Una cosa te la devi meritare, quindi bisogna solo lavorare di più. Abbiamo faticato un po’, alti e bassi, in qualifica si faceva fatica e poi la domenica rimontare non era semplice. Sono un ragazzo, ma non sono più giovane. Non sono un rookie, ma non ho l’esperienza di altri. Il passaggio...

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