Uno studio americano

Come dormire bene dopo i 50 anni

Come dormire bene dopo i 50 anni
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Più si invecchia, più il rapporto con Morfeo diventa tormentato: almeno così si è sempre sostenuto. Forse per giustificare una disattenzione a un aspetto altrettanto importante del vivere sano: il buon sonno. Spesso poco o affatto considerato, se paragonato alla rilevanza data alla corretta alimentazione o alla vita attiva, dormire è invece tra i fattori che possono garantire una vecchiaia di qualità. O migliore, almeno dal punto di vista mentale. A patto però che il sonno regolare, lungo e ristoratore, venga curato e coltivato fin dalla più giovane età. È quanto emerge da un recente rapporto del Global Council on Brain Health, un’iniziativa della charity inglese Age Uk e dell’americana American Association of Retired Persons, che identifica anche alcuni trucchi per dormire bene anche dopo i 50 anni.

 

 

Il sonno: buona regola del vivere sano.  Niente alcol e sigarette, buona alimentazione, cioè composta da cibi prevalentemente vegetali, molta attività fisica: i capisaldi del vivere sano dovrebbero essere ormai stranoti e messi in pratica da tutti. Eppure a questa lista di preziosi consigli se ne sarebbe sempre dimenticato o trascurato uno: il sonno. Pare infatti che notti bianche o agitate in giovane età, così come le scarse ore di sonno protratte nel tempo, possano compromettere la buona salute del cervello nella terza età, favorendo la possibile insorgenza di demenze e altri disturbi cognitivi.

Sono le conclusioni espresse da un gruppo di esperti americani e inglesi i quali, in un documento specifico, hanno anche suggerito alcune misure  preventive, ovvero delle regole d’oro, che possono contribuire a garantire un sonno di qualità, specie dopo i 50 anni. Quella fase della vita che comincia a diventare critica anche per il buon riposo, infatti un sondaggio svolto tra la popolazione americana attesterebbe  che il 43 percento degli intervistati, di età superiore ai 50 anni, dorme poco e male, che il 54 percento non solo si sveglia molto presto ma che fatica anche ad addormentarsi, contro il 44 percento che non farebbe mai un sonno filato nel corso della notte.

 

 

Buoni consigli. Allora perché non provare a seguire alcuni consigli suggeriti dagli esperti? L’obiettivo è di riuscire a dormire almeno sette o otto ore a notte, specie in giovane età, come azione preventiva utile a proteggere il cervello e a preservare le funzioni cognitive in età avanzata. Pare infatti che questo orario-soglia di buon riposo si associ a una maggiore salute fisica e psicologica dopo i 50 anni. Dunque, per favorire la venuta di Morfeo ci sarebbero dei comportamenti cautelativi da adottare in ogni fascia specifica del giorno, a partire dal primo mattino fino al calar della sera.

Il suono della sveglia. Per riposare bene sarebbe necessario svegliarsi sempre alla stessa ora, tutti i giorni e per tutta la settimana, anche nel weekend. Dando anche giusto buongiorno alla vita, facendo cioè attività fisica e, quando possibile, esponendosi al sole: due attività/abitudini che premierebbero la qualità del sonno. Sempre.  Poi occorre mantenere anche il peso forma, o comunque non accumulare chili di troppo, perché l’eccesso di peso oltre a dare problemi al metabolismo, può alterare anche la qualità del sonno, causando lo sviluppo ad esempio di apnee ostruttive, uno dei disturbi del sonno fra i più frequenti.

Durante il giorno e più precisamente dal pomeriggio, sarebbe importante evitare il consumo di bevande eccitanti, prime fra tutte caffè, caffeina e teina. In caso di colpo di sonno o di una sensazione di torpore, è raccomandato non mettersi alla guida o fare altre attività potenzialmente pericolose. Se l’episodio di sonnolenza o anche una brutta notata in bianco restano un  caso isolato, niente paura ma se l’episodio dovesse ripetersi più di frequente, meglio riferirlo al proprio medico curante.

 

 

Di sera. Buona regola è cenare presto, perché i pasti e le bevande andrebbero consumati almeno tre ore prima di coricarsi per consentire all’organismo di metabolizzarli correttamente. Specie vino e ammazzacaffè che richiedono all’incirca 2-3 ore per essere smaltiti, infatti se nell’immediato possono dare la sensazione di sonno, nell’arco della notte potrebbero invece essere responsabili di risvegli o di disturbi notturni che impediscono una dormita riposante. In caso siate fra coloro cui capita di fare pennichella serale davanti alla tv, e poi a letto contate le pecore prima di addormentarvi, meglio andare a letto prima, dicono gli esperti, oppure evitare il divano e altre attività che possono stimolare la sonnolenza e turbare poi il buon addormentamento.

Per una notte tranquilla e riposata. Occorre innanzitutto andare a letto quando si ha effettivamente sonno, mettendo in atto anche piccole accortezze che possono favorirlo. Come ad esempio riposare in una stanza completamente buia e silenziosa, senza cioè fonti di distrazione, quali tv, smartphone, computer o altri accessori elettronici. E nel caso capiti di doversi alzare nel corso della notte, meglio evitare di accendere la luce e utilizzare piuttosto una lampada/pila, tenuta ai piedi del letto, che emetta luce soffusa e gialla. Un piccolo stratagemma che vi aiuterà poi a riaddormentarvi più facilmente.

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