Le foto sono circolate su Facebook

Era una senzatetto in centro Roma Il padre l'ha ritrovata grazie ai social

Era una senzatetto in centro Roma Il padre l'ha ritrovata grazie ai social
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Difficile descrivere il dolore che un padre può provare nel perdere la propria figlia. Ancora più complesso è immaginare la gioia del ritrovamento. Lo sa bene lo svedese Tahvo Jauhojärvi, padre della ragazza che da mesi vagabondava per le vie del centro di Roma e che l'uomo ha ritrovato grazie a una foto del Daily Mail. Il tragitto che, a detta dei testimoni e commercianti, la ragazza compiva ciclicamente ogni mattina passava per il Pantheon, Campo Marzio, viale del Corso e piazza del Popolo. Si faceva chiamare Leonetta Anna e solo grazie alla generosità dei ristoranti romani della zona è sopravvissuta senza chiedere l'elemosina.

 

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Lo zampino dei social. Se questa ragazza riabbraccerà la sua famiglia è perché non sempre il mondo di internet viene usato negativamente. È stato infatti solo grazie al post pubblicato sulla pagina Facebook "Missing Person of America" (portale per le segnalazioni di persone americane scomparse) da Lorena Kollobani (originaria di Tirana ma residente a Roma). La donna ha postato, assieme ad una foto, un messaggio in cui spiegava: «Non so se è americana. L’ho vista per le strade di Roma. Dorme fuori e penso che abbia problemi mentali. Ma sembra che non si abituata a questo tipo di vita perché non accetta soldi ed è molto educata anche quando mangia».

 

 

Gli amministratori della pagina, che gestiscono anche un sito oltreoceano, si sono presto mobilitati pubblicando anche sul portale l’allarme. Il primo intervento, attraverso l’operatore Nigel Graham, fu la chiamata alla famiglia Pipitone per chiedere una corrispondenza con la piccola Denise. La famiglia ha però smentito e sono iniziate le supposizioni su chi potesse essere quella ragazza. A mobilitarsi nella ricerca è stato il britannico Daily Mail, che ha ipotizzato fosse Madeleie McCann, una ragazzina inglese scomparsa nel 2007 durante una vacanza con i genitori in Portogallo. Anche in questo caso, però, è arrivata la smentita da parte delle forze dell’ordine londinesi, che hanno fatto notare come “Meddie” dovrebbe avere 13 anni oggi, mentre la ragazza fotografata ne dimostrava almeno una ventina. Altri siti supposero fosse Amanda Adlai, scomparsa nel 2008 dal Michigan, o Maria-Brigitte Henselmann, scomparsa in Germania nello stesso anno. Come succede quasi sempre quando le informazioni provengono dai social, sono filtrate notizie errate, tanto da far cadere in errore anche il The Sun, il quale ha sostenuto che la ragazza non parlasse italiano (indiscrezione smentita dagli inquirenti). È stato allora Tahvo Jauhojärvi, proprio grazie alle immagini pubblicate dal Daily Mail, a riconoscere Embla, la figlia scomparsa da mesi. Tra gli elementi che lo hanno convinto anche il fatto che molte testimonianze riferissero di disordini mentali della giovane: il padre, infatti, ha spiegato che sua «figlia soffre della sindrome di Asperger».

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Cos’è la sindrome di Asperger? La sindrome di Asperger non è altro che una forma lieve del ben più noto autismo. Rientra nei disturbi pervasivi dello sviluppo, ma a differenza del “fratello noto” non si registrano ritardi né nello sviluppo cognitivo, né in quello del linguaggio. I sintomi principali di questa patologia sono difficoltà nelle interazioni sociali, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi e stereotipati. I pazienti faticano ad inserirsi negli aspetti della vita comunitaria, sviluppando, in alcuni casi, episodi di mutismo selettivo. L’aspetto legato alla ciclicità delle azioni spiega, presumibilmente, il motivo per cui Embla ripeteva ogni mattina il medesimo percorso.

Si prospetta un lieto fine. Dopo i fermi di settembre e ottobre da parte delle forze dell’ordine (seguiti dal rilascio), il 22 novembre Embla è stata portata al commissariato di Trevi per effettuare dei controlli sull’identità. Il rilascio è stato, ancora una volta, immediato perché non esistevano irregolarità a suo carico. Il giorno stesso il padre, che aveva da un po’ di giorni cercato di far partire le pratiche per la scomparsa con le autorità svedesi, riesce a contattare l’Italia per informare le forze dell’ordine romane. La ragazza, dopo la separazione dei genitori 13 anni fa, aveva vissuto per otto anni con il padre a Stoccolma. Il nuovo compagno della madre, Bror Thorén, ha dichiarato di voler raggiungere Embla assieme alla moglie, dicendo: «Quello che speriamo è che la polizia italiana la porti da uno psicologo. A quel punto speriamo di poterla riportare in Svezia, dove potrà essere ricoverata in un ospedale». La speranza è quella che riesca a trascorrere le feste nell’affetto dei propri cari.

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