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Come funzionano (bene) i TED Talk e perché tutti dovrebbero ascoltarli

Come funzionano (bene) i TED Talk e perché tutti dovrebbero ascoltarli
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Gratuiti, eterogenei, divulgativi o motivazionali: i TED Talk sono discorsi su argomenti innovativi la cui lunghezza non supera i venti minuti. Ad oggi sono più di 2400 quelli disponibili online in più di 100 lingue. Spaziano dall’arte alla leadership, dalla psicologia al design, dalla musica alla politica. Sono stati fatti da accademici, rappresentanti del mondo delle arti o dello spettacolo, cantanti, politici, persone comuni. Sul palco dei TED sono saliti anche Bill Clinton, Jane Goodall, Al Gore, Gordon Brown, David Cameron, Billy Graham, Richard Dawkins, Bill Gates, Bono e molti premi Nobel.

 

 

Le origini dei TED Talk. Nascono negli Stati Uniti nel 1984 grazie all’intuizione di Richard Saul Wurman, che, riflettendo sulla convergenza tra tecnologia, intrattenimento e design, propose di affrontare questi argomenti in una conferenza alla quale diede, appunto, il nome di TED (Technology, Entertainment, Design). In quel primo evento in cui si parlò di compact disc, dell’e-book e di grafica 3D, furono presentate proposte rivoluzionarie che non giovarono, però, alla conferenza il ritorno economico sperato. Si dovette allora attendere il 1990 perché i TED venissero apprezzati, diventando un evento annuale tenuto a Monterrey, in California. Nonostante le prime conferenze fossero aperte solo ad invito, ben presto i TED  iniziarono ad attrarre un pubblico proveniente da contesti differenti, con interessi eterogenei e una spiccata apertura al nuovo. Quella conferenza annuale si moltiplicò in centinaia di eventi internazionali, fino ad arrivare, nel 2006, alla creazione di una piattaforma online dove tutti i discorsi fossero (e ancora sono) visibili gratuitamente.

 

 

Alcuni dei TED Talk più famosi. I TED sono uno strumento molto efficace sia a livello motivazionale, per aiutare nella vita personale e lavorativa, che per l’acquisizione di nuove competenze e di una visione diversa sul mondo o su alcune questioni di interesse generale. Tra i TED più ascoltati ci sono, ad esempio, il talk tenuto da Steve Jobs all’Università di Stanford, del quali tutti ricordano la frase «Stay hungry, stay foolish». Certamente, però, non è quella l’unica lezione da portarsi a casa da un discorso che affronta il problema di come vivere seguendo le proprie passioni senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà, ma continuando a connettere i puntini della propria vita. Altrettanto importante è il TED tenuto da Sir Ken Robinson su come le scuole possono uccidere la creatività. Un intervento divertente ma allo stesso tempo molto profondo sulla necessità di rinnovare il sistema educativo.

 

 

Altri talk da menzionare sono poi quello proposto da Chip Conley, che presenta un modello di business basato sulla felicità, la scienza della motivazione spiegata dall’analista di percorsi professionali Dan Pink, l’idea di leadership di Simon Sinek, l’importanza della passione secondo l’esperienza di Richard St. John, le forze invisibili che ci spingono a fare quello che facciamo spiegate da Tony Robbins, l’effetto della felicità sui nostri corpi secondo la psicologa della Harvard Medical School Nancy Etcoff. Tanti sono poi i TED che affrontano questioni legate alla scienza, come il talk sulla bionica di Hugh Herr oppure la storia dell’universo narrata in 18 minuti da David Christian. Uno dei tratti distintivi dei TED è lo stile divertente, se non apertamente ironico, con il quale gli speaker affrontano gli argomenti più disparati. La stessa ironia con cui Brené Brown, della quale vi abbiamo parlato qualche giorno fa, condivideva in un TED la sua esperienza rispetto alla vulnerabilità guadagnandosi un successo mondiale.

Nuove idee per diventare migliori. «Ideas worth spreading», idee degne di essere diffuse. Questo il motto dei TED. Nati dalla speranza che nuove idee e conoscenze possano cambiare il modo in cui ci comportiamo (rendendoci – si spera – persone migliori), i TED Talk restano uno degli strumenti più facilmente accessibili per diffondere cultura, conoscenza e nuovi modi di guardare il mondo.

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