Cultura condivisa

La casetta dei libri più bella a Treviolo è quella di Vergani

La casetta dei libri più bella a Treviolo è quella di Vergani
Pubblicato:
Aggiornato:

Spunta in paese la prima casetta di legno per i libri. È stata inaugurata sabato 9 giugno a Treviolo Verde, nel corso di Treviva, come primo esemplare sul territorio treviolese. Erano presenti i membri del Gruppo di Acquisto Solidale, che hanno raccolto i fondi per la sua realizzazione, il progettista che ha vinto il concorso di idee 2017 Maurizio Vergani (che per l'occasione ha esclamato: «La cultura vale molto di più se condivisa!»), il falegname Giovanni Bacuzzi e il Gruppo di lettura di Treviolo.

Una free little library. Ma cos’è di preciso una casetta per i libri? «L’idea, in Italia, era stata sostenuta da una campagna nazionale del 2017, promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, in quanto considerata coinvolgente per ampliare a tutte le età la diffusione del libro e della lettura – spiega Viviana Vitari, responsabile della biblioteca –. Le cosiddette “Little free libraries” sono casette in miniatura dove prendere e lasciare libri usati in libero scambio e in luoghi di passaggio. In Internet se ne trovano centinaia di esempi sparsi in tutto il mondo. Ce n’è per tutti i climi. L’idea era partita dagli Stati Uniti e da lì si è creata una rete per la catalogazione di tutte le casette esistenti nel mondo. Ora nella rete saranno registrate anche le “Little free libraries” di Treviolo».

 

 

Com’è nata l'idea?
«Il concorso è stato lanciato dalla biblioteca comunale lo scorso giugno 2017, nell’ambito di Treviva. Successivamente sono stati consegnati in biblioteca ben trenta progetti, molto diversi l’uno dall’altro, disegnati a mano o in digitale, da cittadini singoli o da gruppi di persone che si sono riunite per lavorare insieme. Anche come attività aggregativa per l’estate. Tutte le immagini sono state poi caricate su Facebook e sottoposte al giudizio di una giuria popolare aperta a tutti. È stato un successo inaspettato. In tre settimane diverse centinaia di persone hanno espresso il loro voto, nessun progetto è rimasto senza apprezzamenti. Il punteggio più elevato è stato ottenuto da Maurizio Vergani, con ben 288 voti: l’idea di riprodurre la sagoma della vela della Reale Biblioteca e il suo logo attraverso la casetta ha avuto un indiscusso successo. Nel frattempo si sono mossi diversi amici della biblioteca per raccogliere fondi a favore della sua effettiva realizzazione e per l’adozione della casetta sul territorio. Adottare una casetta significa controllarne la manutenzione e la buona gestione. Ora, a meno di un anno di distanza, il prototipo sarà installato grazie ai contributi del Gas di Treviolo».

Abbiamo chiesto a Sonia Casimiro, membro del Gas che ha finanziato economicamente il prototipo, perché li ha interessati la casetta per libri, perché la stanno sponsorizzando e come raccolgono i contributi. «Raccogliamo offerte libere tramite iniziative da noi proposte. Una parte dei fondi li doniamo a persone o associazioni bisognose, mentre un’altra parte la destiniamo a promuovere la cultura. Quest ’anno abbiamo deciso di aiutare la biblioteca in questo progetto. L’abbiamo acquistata e adottata, posizionandola nel parco di Treviolo Verde, e ci occuperemo della sua manutenzione e del riposizionamento dei libri».

 

 

Che cosa significa fare la manutenzione a una casetta per libri?
«Significa che i membri del gruppo, alternandosi, passeranno per controllare che sia pulita, che i libri siano in buono stato e che ci sia sempre una buona varietà che possa soddisfare ogni genere di lettore».

Ci sono delle istruzioni per utilizzarla?
«Ci saranno, e alla base di tutto dovrà passare il concetto che, chi prende un libro, ne deve portare un altro. Insomma, ci dev’essere uno scambio. Inoltre i libri devono essere in buone condizioni, non sarà una cassetta per rifiuti e tanto meno non possiamo prendere lo scatolone dalla cantina e portarlo lì, perché questa non è l’idea. L’idea è che arrivino libri in buono stato, che abbiamo letto e che ci sono piaciuti. In poche parole vorremmo che diventi uno strumento di condivisione della lettura. Non dobbiamo portare nella casetta solo quello che non piace, ma soprattutto quello che piace, pensando di donarlo anche agli altri».

Affrontiamo il tema del book crossing anche con Silvia Marziali, che fa parte di uno dei due gruppi di lettura che si riuniscono in biblioteca.

Perché avete promosso e sostenuto come gruppo di lettura questo percorso?
«Noi siamo un gruppo di amiche appassionate di lettura e ci piaceva l’idea di diffondere la cultura del libro, anche al di fuori dei luoghi previsti. Quindi abbiamo pensato che fosse un’idea carina portare il libro nei parchi, sulle strade e, conoscendo le “Little free libraries” americane, che stanno funzionando benissimo, ci siamo informate e abbiamo proposto quest’idea alla nostra bibliotecaria, e il Gas ha accolto la nostra richiesta aiutandoci a metterla in pratica».

 

 

Anche le casette di Treviolo entreranno nella rete che esiste a livello internazionale, in tutti i Paesi del mondo.
«Sì, questo lo speriamo. Vedremo se riusciremo a farlo».

Vi rivolgete a qualche fascia di età in particolare?
«Speriamo che questa iniziativa sia apprezzata soprattutto dagli adulti, che sono sempre più impegnati in altre attività e per i quali il libro sta passando un po’ in secondo piano. Speriamo di accendere una lampadina per questa passione soprattutto in loro, visto che i bambini sono un po’ più stimolati anche dalla scuola».

L’assessore Monica Colleoni commenta: «In tanti Paesi del mondo esistono casette per libri. Ci accorgeremo di come attecchiranno anche a Treviolo, arricchendo così le aree urbane del nostro territorio».

Seguici sui nostri canali