Dai giochi alla dieta

Come mantenere attivo il cervello anche quando siamo in vacanza

Come mantenere attivo il cervello anche quando siamo in vacanza
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«Chi dorme non piglia pesci», si è soliti dire. E, per di più, che perde pure neuroni, soprattutto in vacanza. Sotto l’ombrellone, distesi su un prato, in una SPA, in cima all’Everest o nel fondo degli abissi, comodamente seduti in poltrona, dovunque voi siate a trascorrere la vacanza e in qualsiasi modo abbiate deciso di fare del buon sano relax, la raccomandazione è di non mandare il cervello in letargo. Tenendolo cioè impegnato anche con delle semplici attività: l’enigmistica o il sudoku, a chi piace; una partitella a carte; un po’ di socialità con gli amici. Tutto è concesso, ma gli esperti consigliano soprattutto la ricerca e la sperimentazione di novità: sarebbe infatti la scoperta o la pratica di nuove esperienze a giovare ai nostri neuroni e a farci rientrare in ottima forma, anche cerebrale, dalla pausa estiva.

Come tenere in forma il cervello. Matita e gomma per completare cruciverba e quiz numerici sono una giusta compagnia dell'estate: un passatempo di moltissimi italiani, che si trastullano all’ombra o in riva al mare, facendo finta di non impigrirsi del tutto durante la vacanza. Giusto, ma fino a un certo punto: perché anche l’enigmistica, le battaglie navali o i pallottolieri possono diventare alla lunga una noiosa routine e non sortire più l’effetto desiderato. Perché anche in ferie l’obiettivo è mantenere il cervello attivo e in allenamento, senza annoiarlo: pena le perdita o il dormiveglia dei neuroni. Cosa che nessuno si auspica.

 

 

Allora come fare a dare una scossa energetica anche alla mente? Occorre puntare tutto sulla curiosità e sulla novità. Scegliendo ad esempio di imparare una lingua straniera (approfittando magari di una conoscenza ‘estera’ fatta sulla spiaggia) o dedicandosi a coltivare un proprio interesse, non necessariamente un impegno intellettuale. Per allenare la mente, assicurano gli esperti, sono utili anche attività fisiche, come i nuovi balli, o la sperimentazione di ricette culinarie fusion. Insomma, ciò che fa la differenza mentale è la novità, applicata con un po’ di creatività, anche a una pratica vecchia. La motivazione, spiegano gli esperti, va ricercata nel fatto che ogni volta che il cervello apprende qualche cosa si modifica biologicamente, nel rispetto della plasticità mentale: una capacità che può essere vantaggiosamente accresciuta e variata nell’arco dell’esperienza, la quale potenzia la funzionalità cerebrale, favorendo l’acquisizione di un concetto e il suo consolidamento nella memoria.

 

 

E poi, sport, cibo, riposo e buona compagnia. Tutto qui? Dunque per fare del bene al cervello basterebbe solo la novità?  Non fatevi troppe illusioni, perché, come sempre, occorre anche il perseguimento di uno stile di vita sano che mixi dinamismo e buon riposo. Infatti, il cervello trae giovamento anche dall’esercizio fisico, specie di tipo aerobico come jogging, nuoto, bicicletta, camminata di buon passo. Tutte attività che non solo strutturano l’organismo, ma che influenzerebbero anche l’apprendimento, migliorandolo, grazie ad una azione positiva del movimento sulle aree cerebrali deputate a questa facoltà.

Poi, a compensazione della fatica, sportiva e routinaria, servono dei bei sonni, cioè di qualità, che aiuterebbero anch’essi il consolidamento delle acquisizioni quotidiane, fissandole meglio nel cervello. Ancora, in corpore sano ci vuole anche una mens sana, nutriti entrambi con una dieta ricca di principi nutritivi, varia ed equilibrata, mediterranea la quale contribuisce a mantenerci in forma da capo a piedi.

 

 

Non ultimo, le relazioni sociali: e l’estate è il momento giusto per approfittarne, evitando di fare i preziosi o di schivare gli amici. I rapporti umani nutrono infatti il cervello di nuove emozioni e sensazioni che arricchiscono le capacità cognitive. Poi i rapporti sociali, dicono gli esperti, sono una ulteriore occasione per conoscere il mondo e tenersi aggiornati sulle veloci dinamiche socio-relazionali che ci circondano. E il cervello, una macchina di precisione, attiva e velocissima, non può permettersi di perdere neppure questo prezioso ingranaggio.

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