E-commerce in espansione

Mille posti di lavoro nella Bassa Zalando segue la via di Amazon

Mille posti di lavoro nella Bassa Zalando segue la via di Amazon
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Se Amazon è la regina incontrastata dell’e-commerce a 360 gradi, la tedesca Zalando le dà filo di torcere in un settore strategico e prestigioso: quello della moda on line. Ora i due colossi potrebbero fronteggiarsi direttamente anche a livello logistico, nella Bassa Bergamasca. Pare infatti che dalla Germania ci sia un certo interesse alla ricerca di un’area nella Bassa Bergamasca, lungo la Brebemi, dove edificare la seconda sede logistica d’Italia (dopo quella di Stradella, in Piemonte). Che potrebbe dare lavoro a circa mille persone. Sembra una risposta diretta all’inizio dei lavori sui terreni dell’ex Agip di Casirate d’Adda per la costruzione del polo distributivo di Amazon.

 

 

La notizia l’ha dato il presidente della Brebemi Francesco Bettoni, a Treviglio per partecipare alla conferenza di Pianura da Scoprire e per visionare le due stazioni di servizio (di Autogrill e Chef Express) che apriranno il 20 dicembre a Caravaggio e Treviglio: c’è stato un sondaggio da parte del gruppo di Berlino in alcuni Comuni che hanno aree produttive lungo l’autostrada. «Il tracciato della Brebemi ha reso appetibile tutto il territorio della pianura – ha spiegato Bettoni, come riportato da L’Eco di Bergamo – dopo Amazon a Casirate abbiamo notizie di continui interessamenti da parte di grandi gruppi, tra cui Zalando, che stanno facendo sondaggi sul territorio e che porteranno lavoro e sviluppo economico». Il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini ha confermato: all’opera, come sempre in questi casi, c’è una società di intermediazione: «abbiamo ricevuto lettere e richieste per la nostra area produttiva di 440 mila metri quadrati, ma non abbiamo avuto ancora nessun contatto diretto», ha detto.

Legambiente storce il naso. «Sulla vicenda riguardante il progetto di Interporto fra Caravaggio e Treviglio avevamo espresso in passato la nostra contrarietà. L’ultima versione, che però non è stata discussa, pur essendo stata protocollata in Regione, riguardava 400mila metri quadrati, di cui 80mila dedicati all’intermodalità e il resto alla logistica ferroviaria. Si parlava quindi, comunque di togliere traffico veicolare e di occupazione in buona parte qualificata – ha commentato Patrizio Dolcini del direttivo di Legambiente Lombardia e consigliere nazionale di Legambiente – Apprendiamo di un progetto su aree del solo Comune di Caravaggio che coinvolgerebbe 400mila metri quadrati per una logistica legata a una delle major della vendita online. Questo comporterebbe non solo il coinvolgimento di aree agricole, coinvolte in passato in versioni progettuali precedenti dell’interporto, ma pure un aumento evidente del traffico veicolare».

La rettifica di Zalando. «Recentemente sono apparsi sui media degli articoli in cui si afferma che l’area scelta per l’apertura del nuovo centro logistico di Zalando, annunciato lo scorso agosto, sarebbe Caravaggio, in provincia di Bergamo. L’azienda è costretta a smentire fermamente tali informazioni e aggiunge che Caravaggio non è tra le aree prese in esame per il progetto. L’area in cui sorgerà il nuovo centro logistico verrà annunciata da Zalando attraverso una comunicazione ufficiale a tempo debito».

La sfida dei tedeschi. L’azienda tedesca ci tiene a precisare che l’espansione in Italia non deve essere inquadrata soltanto come una sfida a «un diretto competitore» come Amazon, ma al fatto che l’Italia è uno dei Paesi col «più alto potenziale» di crescita, spiega una nota. «Da quando siamo entrati in Italia abbiamo avuto una forte crescita del business e abbiamo una offerta molto specifica», prosegue. Il mercato online del fashion in Italia cresce infatti indicativamente del 15-20% all’anno e Zalando è leader nel segmento della moda di stagione. La scelta strategica del gruppo è di non avere in magazzino vecchie collezioni ma di specializzarsi sulle nuove e di puntare a crescere più velocemente del mercato. Nel primo semestre del 2017 il giro d’affari è salito del 21,5% a 2,080 miliardi di euro rispetto a 1,712 miliardi del primo semestre 2016. L’Ebit rettificato si attesta ai livelli dello scorso anno, a 102,1 milioni di euro, per un margine del 4,9%. Per l’intero anno l’azienda stima una crescita dei ricavi nella parte alta della forchetta del 20-25%.

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