Fuori a testa alta

Orgogliosi di questa Atalanta

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L’Atalanta esce dalla Coppa Italia mettendo i brividi alla Juventus. Nel gelo dello Stadium finisce 3-2 per i bianconeri, ma dopo un primo tempo che la squadra di Allegri ha controllato senza problemi con le reti di Dybala e Mandzukic a sancire la superiorità dei Campioni d’Italia, Gasperini ha cambiato un po’ le cose nella ripresa e grazie ai gol di Konko e Latte (classe 1999) ha tenuto aperta fino alla fine una gara che vede il tabellino completato dal rigore (netto) di Pjanic. Le indicazioni che arrivano per i nerazzurri sono comunque positive, la squadra senza Gomez perde tantissimo in fase di pericolosità e di giocata uno contro uno, ma il gruppo ormai ha assimilato un certo atteggiamento e quando riesce a metterlo in campo con continuità (grazie anche ad un avversario calato vistosamente) arrivano prestazioni che aiutano la crescita e danno comunque fiducia per il futuro.

 

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Il mister nerazzurro decide di giocarsela a viso aperto e rispetto alla sfida di Verona i cambi sono solo due (Caldara per Zukanovic e D’Alessandro per Gomez), ma il resto dello schieramento è il migliore possibile. In difesa ci sono Masiello e Toloi, in mezzo Grassi e Freuler con Spinazzola e Conti esterni e Petagna è il riferimento avanzato sulla verticale di Kurtic trequartista. La Juventus, rispetto alle attese, manda in panchina Cuadrado e lancia dall’inizio Pjanic con Dybala in una sorta di albero di Natale alle spalle dell’ariete croato Mandzukic. In difesa la linea a quattro della Vecchia signora è composta da Lichtsteiner, Barzagli, Rugani e Asamoah, mentre in cabina di regia Allegri sceglie Hernanes con Marchisio e Rincon a protezione. Quattro gradi sotto lo zero allo Stadium, tanti vuoti sugli spalti e da Bergamo circa centocinquanta temerari al seguito della squadra orobica.

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Pronti, via e l’Atalanta è già all'attacco. Dopo ventisei secondi Grassi va in fuga sulla fascia destra e cerca la conclusione in porta con Neto che blocca facilmente. La squadra di Gasperini tiene bene il campo trascinata proprio dal numero 88 e al 10’ prima è Spinazzola a concludere sul fondo (con deviazione su assist di Freuler) e poi è Petagna che di testa non trova lo specchio. Il quarto d’ora di riscaldamento della Juventus finisce presto: al 16’ Asamoah cambia gioco da sinistra a destra e sul cross di Lichtsteiner Caldara è indeciso e scivola, con Mandzukic che alle sue spalle che colpisce di petto il palo. La squadra bianconera alza quindi i giri del motore e al 22’ ci pensa Dybala a sbloccare lo 0-0 con un colpo da campione. Il cross di Asamoah in area è preciso, Mandzukic appoggia di testa indisturbato per Dybala che in corsa batte di controbalzo e manda la palla a fil di palo, dove Berisha non può arrivare. L’Atalanta prova subito ad alzare la testa, Petagna al 24’ scarica un sinistro centrale dopo una mini-cavalcata ma al 34’ la Vecchia Signora mette in ghiaccio (mai termine è stato più azzeccato) la partita con i soliti due protagonisti: Mandzukic avvia l’azione, Dybala si muove tra le linee e serve nuovamente il compagno in area che solo davanti a Berisha insacca il raddoppio.

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Nel finale di tempo la Juve va ancora due volte vicina al gol con il solito Mandzukic (40’ destro alto e 44’ tocco ravvicinato sul fondo) e dopo due minuti di recupero le squadre vanno a bere qualcosa di caldo con una certezza: la Juve è forte ma l’Atalanta, senza Gomez, perde una grossa fetta della sua pericolosità offensiva. Dopo il riposo la gara sembra più tranquilla, con Gasperini che inserisce Konko e il giovane Latte Lath, cambiando un paio di volte modulo di gioco. E dopo un destro di Rincon deviato da Berisha sulla traversa (65’, ma l'arbitro non vede la parata e non assegna il corner), succede quello che nessuno si aspetta: 72’ minuto, Konko da fuori area arriva sul pallone con l’esterno destro e indovina una palombella incredibile che bacia l’incrocio e si infila alle spalle di Neto. Per qualche minuto la squadra orobica sembra in partita, gli oltre centocinquanta arrivati da Bergamo sembrano crederci, ma una clamorosa ingenuità di D’Alessandro (74’, fallo su Lichtsteiner) regala alla squadra bianconera il calcio di rigore che permette a Pjanic di segnare il 3-1 a circa un quarto d’ora dalla fine. I nerazzurri, nonostante il doppio svantaggio ,si spingono in avanti e creano i presupposti per la clamorosa impresa: al 78’, su errore di Neto, Konko sfiora la clamorosa doppietta e tre minuti più tardi ci pensa il giovanissimo Latte a insaccare il gol della speranza (81’) con una bella spaccata ravvicinata su cross rasoterra di Conti.

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Dopo il 3-2, entrano Gomez e Bonucci, la Juve si mette addirittura a cinque in difesa e la Dea costruisce addirittura tre occasioni per il pareggio: all’84’ Petagna si libera al limite e costringe Neto alla parata in tuffo proprio all’angolino, all’87’ Freuler calcia alle stelle e all’89’ è Toloi a spedire alto un sinistro dopo lo scambio con Petagna. Nel recupero non succede più nulla, l’Atalanta esce a testa altissima dallo Stadium e ancora una volta i ragazzi di Gasperini dimostrano tutto quello che di buono abbiamo ormai imparato a vedere.

 

Juventus-Atalanta 3-2
Reti: 22’ Dybala (J), 34’ Mandzukic (J), 72’ Konko (A), 75’ Rig. Pjanic(J), 81’ Latte (A)

Juventus (4-3-2-1): Neto; Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Asamoah; Hernanes, Rincon, Marchisio (46’ Sturaro); Pjanic (82’ Bonucci), Dybala (62’ Pjaca); Mandzukic. All. Allegri.

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Caldara, Toloi, Masiello; Conti, Grassi (60’ Latte), Freuler , Spinazzola; Kurtic (46’ Konko); Petagna, D’Alessandro (82’ Gomez). All. Gasperini.

Arbitri: Giacomelli di Trieste (Fiorito e Alassio; Massa).

Ammoniti: 29’ Grassi (A), 63’ Toloi (A), 70’ Latte (A), 93’ Freuler (A).

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