Venti di crescita

Ristoranti, a Natale c’è il pienone «Tutto esaurito: c’è aria di ripresa»

Ristoranti, a Natale c’è il pienone «Tutto esaurito: c’è aria di ripresa»
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Una volta qualcuno sosteneva: «Dicono che c’è la crisi, ma i ristoranti sono pieni». Ora, che la ripresa sta alzando la testa, che le sale siano piene lo dicono gli stessi ristoratori, che registrano già da giorni il tutto esaurito per il pranzo natalizio e propongono menù che interpretano e rivisitano grandi classici, dal cappone alle paste ripiene, cappelletti e anolini in testa. Spazio a salumi a km zero e anche il panettone artigianale parla bergamasco.  Per il classico cenone della Vigilia i locali specializzati in cucina di mare non hanno un menù dedicato, ma inseriscono comunque qualche specialità nella proposta in carta.

Cene aziendali in grande stile. «C'è  aria di ripresa: a dicembre sono tornate e in grande stile le cene aziendali e le prenotazioni non mancano - commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom -. Complice anche il ponte favorevole non tramonta la voglia di festeggiare al ristorante la festa delle feste».

Prodotti tipici. Quanto al menù trionfano i prodotti di East Lombardy: «Mai come in questi mesi i ristoratori hanno riscoperto allevamenti e produzioni eccellenti del territorio e della nostra regione, che danno senza dubbio il meglio d'inverno, dai salumi alle paste ripiene, fino all'irrinunciabile cappone ripieno», continua la presidente dei ristoratori. Rispetto ai prezzi, la media è di 50/ 60 euro, ma non mancano proposte sui 40 euro. La cifra sale fino a sfiorare (e in certi casi superare, bevande incluse) 100 euro nei locali più blasonati o stellati.

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Sereno dopo la tempesta. Il clima che si respira dopo anni austeri è di festa e maggior serenità: «È senza dubbio il miglior dicembre da quando abbiamo aperto sette anni fa - spiega Luigi Pesenti, vicepresidente del Gruppo Ristoratori Ascom e patron dell'Osteria Al Gigianca di Bergamo -. In menù trionfano la trota in carpione e gli anolì di cervo in brodo di radici, ma il vero protagonista è il cappone dei Gonzaga allevato allo stato brado è più che ruspante». Sono al completo già da settimane anche alla Trattoria da Nano di Foresto Sparso:  «Siamo più che soddisfatti quest'anno - sottolinea Andrea Cadei, consigliere del Gruppo Ristoratori Ascom -. Non proporremo un menù, ma sarà possibile ordinare quel che si vuole a la carte e mettere così tutti d'accordo». C'è chi propone invece un menù più tradizionale e uno più innovativo per assecondare i più ortodossi e non deludere i più curiosi, come lo chef Diego Pavesi, del Ristorante Della Torre di Trescore Balneario: «Ma al cappone ripieno non si rinuncia, cambia solo la tecnica di cottura – spiega -. Il locale è praticamente al completo e sono in crescita anche le richieste per menù take away, per le quali abbiamo molte prenotazioni». Tutto esaurito anche in val Seriana complice il buon avvio della stagione invernale. «Siamo al completo da oltre una settimana - dice Ivano Gelsomino del Ristorante Selva di Clusone, consigliere del Gruppo Ristoratori Ascom -. Anche quest'anno non avremo un menù unico, ma alla carta, con due percorsi di terra, uno di mare ed una proposta vegetariana. Tra le famiglie non mancano i villeggianti, specialmente milanesi». Al completo anche Al Saraceno di Cavernago, dallo chef Roberto Proto, una stella Michelin: «Salvo disdette dell'ultimo minuto, un'abitudine tutta italiana cui cerchiamo di ovviare con tanto di recall», puntualizza lo chef -patron. Il menù tutto a base di pesce rivisita i cappelletti con una farcia di scorfano e il suo guazzetto e propone sei portate e un dolce - senza contare intermezzi e amouse bouche - ma il panettone non manca con la pasticceria e il caffè. Non si trova più un tavolo neanche da Cucina Cereda a Ponte San Pietro: «A Natale al ristorante avremo molte famiglie affezionate di clienti abituali - commenta Giuseppe Cereda, consigliere del Gruppo Ristoratori Ascom -. Il menù tradizionale rivisitato prevede tra le portate principali tortellini con un ripieno di topinambur in brodo ristretto di cappone e il classico cappone. Non si rinuncia al panettone ed io ho scelto quello di Achille Brena di Ponte San Pietro».

Buone previsioni per Capodanno. A trascorrere il Natale fuori casa sono per lo più famiglie, con tavolate più o meno numerose, da sei a oltre dieci commensali. Buone le previsioni per  Capodanno, anche se al cenone di San Silvestro si pensa dopo Natale. A prenotare in città  sono tanti stranieri, provenienti dal Nord Europa, che hanno scelto la nostra città per  salutare il 2017. Per il cenone di Capodanno trionfano crudités di mare, astici e aragoste. A prenotare sono soprattutto coppie per una serata romantica e gourmet.

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