La vittoria per 1-0 sul Chievo

Ora sì che siamo saliti sul treno che ci può portare dritti in Europa

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Doveva essere una gara complicata e bloccata e i 95’ minuti di gioco hanno confermato le attese, ma l’ennesimo coniglio estratto dal cilindro di Gasperini premia gli sforzi nerazzurri e portano tre punti di platino. Contro un Chievo completamente votato alla protezione dello 0-0, l’Atalanta vince di misura grazie al gol di petto del giovane Mancini e sale a quota 36 punti scavalcando il Milan e raggiungendo il settimo posto. La Sampdoria (sesta) adesso è avanti di soli due punti, ma siccome noi atalantini siamo matti proviamo anche a tenere la doppia contabilità (tanto mica paghiamo il commercialista): il quarto posto che vale la Champions League adesso è a nove punti, tutt'altro che una distanza siderale con ancora tante partite davanti.

 

 

La vittoria dei nerazzurri è meritata. In casa, contro squadre così coperte, serve molta pazienza e nonostante un buon numero di occasioni da gol il risultato finale è stato solo di 1-0. Nella Dea, prova maestosa di Freuler e de Roon in mezzo, oltre a Masiello in difesa. Buona gara anche del match winner Mancini, mentre in attacco Petagna si è fatto preferire più per la manovra e gli assist forniti (tre a de Roon, Cristante e Ilicic) che per la rapidità in zona gol. Era fondamentale vincere e si è vinto senza che Berisha facesse nemmeno una parata. Avanti con fiducia.

Quasi tutto confermato in casa Atalanta per il tecnico Gasperini, l’unica novità rispetto alle attese è la presenza del giovane Mancini al centro della difesa come vice Caldara (panchina per Palomino), mentre Toloi e Masiello sono gli altri due guardiani a protezione di Berisha. In mezzo al campo torna Spinazzola sulla sinistra, a destra conferma per Hateboer mentre de Roon e Freuler sono gli interni con Cristante e Ilicic a supporto di Petagna. Nel Chievo, senza Cacciatore e Bastien squalificati, Maran sceglie il giovane Bani in difesa e il solo Meggiorini in attacco, con Birsa a supporto. Arbitro della gara è il signor Calvarese di Teramo, giornata di sole allo stadio, con 17.300 spettatori sugli spalti di cui un centinaio arrivati da Verona.

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Il tema tattico del match è subito molto evidente: la squadra di Maran è venuta a Bergamo per strappare un punticino e alla Dea tocca provare ad aggirare con tutte le armi a disposizione il muro gialloblù. Al 10’ arriva la prima occasione della partita con Cristante che manda alto un angolo di Ilicic, due minuti più tardi Hateboer mette dentro per Petagna che di ginocchio conclude ma viene bloccato da Sorrentino e al 13’ è ancora la coppia Ilicic-Cristante a costruire una bella occasione da corner con la palla che sfiora l’incrocio dei pali. Petagna viene sempre fuori a prendere palla, al 17’ il suo assist di sinistro per de Roon è solo leggermente lungo e la grande occasione sfuma. La squadra ospite ringhia sulle caviglie dei nerazzurri ma costruisce pochissimo, i nerazzurri arrivano sempre al limite ma non c’è precisione, come al 23’, quando Freuler entra in area ma scarica un destro svirgolatissimo che finisce in fallo laterale. Ilicic al 27’ mette in mostra tutto il suo talento, il dribbling con tiro a giro di destro è da applausi ma sfiora solo la traversa; al 31’ lo sloveno riparte e serve Cristante, la conclusione del numero 4 atalantino impegna severamente il portiere del Chievo che in tuffo salva tutto. Prima della fine del tempo, Toloi (40’) e soprattutto Cristante (43’, destro che sfiora il palo) cercano ancora fortuna in avanti ma dopo un minuto di recupero lo 0-0 resiste e le squadre vanno negli spogliatoi alla ricerca di qualche indicazione per centrare il proprio obiettivo: quello della Dea non può che essere la vittoria mentre i clivensi puntano tutto sul mantenimento del pareggino.

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Ad inizio ripresa il canovaccio della gara non cambia di una virgola: la Dea al 49’ sciupa un’occasione colossale per passare, con Hateboer che serve Cristante a rimorchio ma la conclusione del numero 4 è violenta e poco precisa. La pressione della squadra di casa aumenta, al 61’ Petagna mette al centro un pallone splendido per Ilicic che sul secondo palo prova ad insaccare in mezza rovesciata trovando la schiena di Bani a salvare. Più si avvicina la fine e più la gara sembra quella contro il Bologna, per sbloccarla serve un episodio, che fortunatamente arriva al 74’ con l’ennesima scommessa vinta di Gasperini: calcio d’angolo dalla destra, Cristante spizza e Mancini è pronto a deviare in porta con il petto superando Sorrentino. Calvarese e il guardalinee Posado inizialmente annullano ma fortunatamente al Var controllano le immagini e capiscono subito che è tutto regolare. L’Atalanta, trovato il vantaggio, sfiora pure il raddoppio: al 75’ Ilicic trova un corridoio per de Roon, che di destro batte a colpo sicuro trovando prima Sorrentino e poi la traversa a respingere. Al 79’ l’occasione del raddoppio capita sui piedi di Cornelius (sinistro strozzato e parato da Sorrentino) con il Chievo che per la prima e unica volta cerca di impensierire Berisha all’86’ quando Inglese mette sul secondo palo ma Rigoni di testa la piazza abbondantemente sul fondo. La Dea chiude addirittura in attacco: al 92’ Bani viene solo ammonito per un pugno a Cornelius (era rosso diretto) e al 93’ tocca ad Hateboer cercar fortuna dalle parti di Sorrentino su assist di Cristante. Al fischio finale, lo stadio esulta compatto: il prossimo sogno europeo passa da queste vittorie, l’1-0 al Chievo è di straordinaria importanza per il futuro.

 

Atalanta-Chievo 1-0
Reti: 74’ Mancini (A)

Atalanta (3-4-1-2): Berisha, Toloi, Mancini, Masiello, Hateboer, de Roon, Freuler, Spinazzola, Cristante, Petagna (63’ Cornelius), Ilicic (83’ Palomino). All. Gasperini.

Chievo (5-3-1-1): Sorrentino, Bani, Dainelli (46’ Dainelli), Gamberini (80’ Inglese), Depaoli, Hetemaj, Radovanovic, Giaccherini (63’ Rigoni), Jaroszynski, Birsa, Meggiorini. All. Maran.

Arbitro: Calvarese di Teramo (Posado e Prenna; Balice; Ghersini e Abisso).

Ammoniti: 92’ Bani (C).

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