«È stata la scelta giusta»

Stezzano, la piscina sta rinascendo «Ribaltata la situazione di deficit»

Stezzano, la piscina sta rinascendo «Ribaltata la situazione di deficit»
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«Le cose vanno molto meglio. La piscina nel 2016 ha incassato ben 300mila euro in più dell’anno precedente». A riferirlo è l’ingegner Marco Foti, amministratore unico della società, durante il Consiglio comunale che si è tenuto venerdì 3 novembre. L’assemblea ha votato l’approvazione del bilancio della Piscina Comunale srl per l’anno 2016 e Foti ha snocciolato i dati riguardo la situazione dell’annata presa in esame: «Nel 2016 abbiamo chiuso l’anno con dei ricavi calcolati in 2.017.986 euro, facendo registrare un incremento rispetto all’anno precedente, quando ci siamo fermati a un milione e 727 mila euro. La differenza dei ricavi deriva principalmente dalla gestione del bar durante il periodo estivo e dall'incremento dei corsi di nuoto e delle attività che si svolgono in piscina».

La piscina comunale è una società senza scopo di lucro, è dunque bene ricordare che il suo obiettivo non è distribuire utili, ma reinvestire prontamente le risorse che ha a disposizione. Un approccio confermato dalle parole dello stesso Foti: «La società ha sempre cercato di arrivare a fine anno con un utile ridotto, cercando di investire in beni che consentano di aumentare il valore dell’intera società».

 

 

Ciò si concretizza soprattutto in diverse operazioni di manutenzione: «Perché non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di una struttura del 2007, che ci è stata lasciata con dei problemi rilevanti, e dunque gli investimenti per le manutenzioni programmate e straordinarie sono assolutamente necessari». L’amministratore afferma che gli interventi più importanti hanno coinvolto l’impianto elettrico e l’impianto idraulico, mentre è attualmente al vaglio delle osservazioni la situazione del tetto. «Alcuni interventi che abbiamo dovuto operare non sono stati valutati nei primi mesi di gestione, visto che siamo in presenza di una struttura che, a causa della presenza di sostanze chimiche come il cloro, è soggetta a continua usura, e dunque capita spesso che ci siano evidenze che emergono dopo un anno o due di attività».

Per quanto riguarda...»

 

Per leggere l’articolo completo, rimandiamo a pagina 30 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 16. Per la versione digitale, qui.

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