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La tenerezza del Papa nonno

La tenerezza del Papa nonno
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Tutto pareva filare liscio come sempre. La formula ormai nota: «Cari fratelli e sorelle, buongiorno!». Il papa comincia sempre così. Poi: grazie per essere così numerosi, grazie a chi ha organizzato tutto. Ovvio. O almeno consueto. E poi «Ringrazio specialmente il Papa Emerito Benedetto XVI per la sua la presenza». Era stata annunciata nei giorni scorsi, la presenza di papa Ratzinger: lo sapevamo che c'era. Il seguito, però, non era previsto: «Io ho detto tante volte che mi piaceva tanto che lui abitasse qui in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio a casa. Grazie!».

Ratzinger nonno! Il severo guardiano dell'ortodossia: nonno! Il "Pastore tedesco" del celeberrimo, feroce al limite dell'irrisione, titolo del Manifesto: nonno! Il wojtyliano di ferro che lo aveva battuto nel Conclave precedente, dove pure Bergoglio aveva ricevuto, in un primo tempo, più voti di lui: nonno! Abuelo, abuelito, nella lingua di Papa Francesco. Großvater in quella del neo-nonno: Grande Padre.

Nel proclamare santo Giovanni Paolo II, il suo attuale successore lo ha indicato come il grande papa della famiglia. Era piovuta un po' inattesa questa caratterizzazione, con tutto quello che aveva fatto il papa polacco. Ma si vede che Bergoglio ci teneva particolarmente al fatto che il suo teologo di fiducia fosse presente oggi, a una settimana da quel Sinodo sulla famiglia che si annuncia carico di tensioni. Abbiamo sentito tutti, nei saluti finali, quello strano augurio: «Speriamo che ce la faccia!» rivolto a chi avrà il gravoso compito di dirigere i lavori.

Il Papa Emerito non vi prenderà parte, in forza della sua scelta originaria di non interferire nel ministero di colui per il quale ha lasciato vacante il seggio pontificio. Però una cosa almeno si è risolta in questa festa: quella del titolo canonico da rIservare al mite figlio della Baviera. Gli specialisti in diritto accetterebbero: nonno Benedetto? Il popolo di Dio sì, certamente. Perché gli ha sempre voluto un sacco di bene. Per la sua fragilità, forse.

 

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