Una festa nerazzurra

3 punti di vista per una sola vittoria

3 punti di vista per una sola vittoria
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Ve la raccontiamo da tre punti di vista diversi, speciali e assolutamente emozionanti la vittoria per 3-0 che l’Atalanta ha conquistato sul Pescara. Avremo due settimane per analizzare i record, fare tabelle, approfondire i protagonisti e tutto il resto. Nessuna fretta. Per questa settimana abbiamo deciso di raccontarvi la vittoria da un punto di vista diverso. Ci siamo alzati dalla tribuna stampa per sederci in mezzo a voi. È difficile raccontare l'ennesima bella domenica senza cadere nel banale. O, ancora peggio, nel già sentito, già detto e già scritto: grande cornice, bella partita, vittoria schiacciante e bla bla bla. Dai, siamo seri: nel giorno della Festa del Papà potevamo banalizzare così i mille colori del pomeriggio vissuto allo stadio? Non scherziamo. E quindi vogliamo raccontarvi Atalanta-Pescara dal punto di vista del papà che la segue per lavoro, del figlio che accompagna il papà in mezzo al campo prima della goleada e di due cugini che, insieme ai loro papà, la vivono in Curva Pisani.

 

 

Il papà che la segue per lavoro. Sono io, Fabio Gennari. La mia Festa del Papà è iniziata con una bella gita fuori porta insieme a moglie, figlia e suoceri in una fattoria didattica della Valle Imagna. Siamo andati a trovare caprette, mucche, cavalli, maialini, lama e tutti i loro amici a Valsecca, proprio sopra Sant’Omobono. Dopo un ottimo pranzo ristoratore, ho lasciato la piccola Federica, mia moglie e i suoceri al giro a cavallo e sono planato a Bergamo per la partita. Settimana scorsa, dopo le sette sberle di Milano, è stata durissima e il pensiero di tornare subito a macinare punti era fisso. Credete che sia semplice raccontare l’Atalanta in giorni come quelli appena passati? Soprattutto se lo fai con una passione e una dedizione totale? Dopo Napoli (c’ero) è stato fantastico ma dopo l’Inter (ri-c’ero) è stato difficilissimo. È lavoro, ci mancherebbe, e quindi alle 14.50 eccomi in postazione pronto a scrivere di Atalanta-Pescara. Tutto, fin dai primi minuti, è andato come ci si aspettava e quindi il 3-0 ha permesso di raccontare una bella festa. I colori del Comunale, la doppietta di Gomez, la classifica ancora più bella e tutto il resto.

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Al fischio finale, un flash: la mia piccola Federica, qualche settimana prima, mentre stava per andare a letto mi ha spiazzato: «Papà, a te ti piace l’Atalanta?». Ha solo 3 anni ma ha già capito tutto. Prima della fine della stagione, uno spettacolo simile non può non vederlo dal vivo. Sarebbe la prima volta allo stadio, magari sarà nel giorno della "grande festa" oppure quando tutti saluteremo con gli applausi un campionato da leggenda. Poco importa, tanta bellezza merita di essere vissuta ad ogni età. Perché in fondo, gli occhi dei bambini, sono fatti per vedere le cose belle.

 

 

Il figlio del campione. Bautista è il primo figlio di Papu Gomez e di sua moglie Linda. Una settimana fa, il piccolo era a San Siro e ha visto dal vivo la peggior sconfitta della carriera del papà. Nella pancia del Meazza, ce lo ha confessato proprio il numero 10 nerazzurro, Bauti ha chiesto perché l’Atalanta non è stata forte. Che bella cosa, l’ingenuità e la candida voglia dei bambini di capire le emozioni. Nei giorni scorsi tutto normale a casa del Papu: lui in campo per preparare la sfida, Linda impegnata in mille faccende, tra cui la preparazione della fascia, e i figli a scuola. Arriva domenica. Come sempre accade, il piccolo Gomez accompagna il papà a centrocampo prima del fischio d’inizio. Maglia del Pescara d’ordinanza sulle spalle e sorriso stampato in viso, questa volta Bauti ha voluto fare di più: anche lui, come il papà, aveva la fascia da capitano al braccio. “Superpapà” c’era scritto sopra.

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E siccome il Gomez che gioca per l’Atalanta è un uomo di parola, il piccolo dal box insieme alla mamma ha visto suo padre scrivere la storia: due gol (11 totali, mai tanti in Serie A), un assist e un contributo determinante per una squadra che raggiunge quota 55 punti in classifica. Bauti, questa volta l’Atalanta è stata forte e il tuo papà ha confermato di essere un Superpapà. Il sorriso del Papu a fine match, le sue parole alle televisioni e quel saluto a braccia alzate prima di infilarsi nel tunnel degli spogliatoi sono istantanee di un momento felice che se non ci fossero stati problemi burocratici, ne sono certo, avrebbero portato il numero 10 atalantino dritto tra i convocati di Ventura. Meglio così, comunque. Bauti avrà il papà vicino mentre si allena con la scuola calcio di Gorle e il fantasista sarà a disposizione di Gasperini per l’ultima sosta stagionale.

 

 

I cugini che giocano spensierati. Francesco e Leonardo (foto in apertura di articolo) sono i secondogeniti di Emiliano e Gigi. I papà sono tifosissimi dell’Atalanta e ogni domenica sono in Curva Pisani. Questa volta, però, hanno deciso di condividere la loro passione con i rispettivi figli e hanno deciso di immortalare il momento con belle foto e un video. La gioia per la vittoria dopo una settimana difficile non va nemmeno spiegata, mentre voi leggete queste righe loro saranno a scuola e chissà come sarà felice Leonardo per i gol del suo “amico” Papu Gomez. Emiliano e Gigi sono sempre in Curva Pisani, non sono due scalmanati ma hanno l’Atalanta che gli scorre nelle vene. Sono fratelli, e con i loro video vogliono passare un messaggio semplice e chiaro: «Alla faccia di chi s******a sempre la Curva Nord. Ci sono bambini che giocano tranquillamente». Il filmato dura solo pochi secondi. Leonardo e Francesco che giocano con una bottiglia di plastica vuota. Sono felici e spensierati. Sono andati con i loro papà a vedere l’Atalanta e si stanno divertendo. Probabilmente sono troppo piccoli per realizzare tutto quello che sta accadendo, ma presto, molto presto, capiranno fino in fondo perché tanti altri tifosi della Dea come loro cantano: “Che bello è, ritornare in Europa, ritornare in trasferta, per veder l’Atalanta”. Magari non succede, forse invece sì. A loro e a tutti noi, questa stagione resterà addosso: il 19 marzo 2017 l’Atalanta di Gasperini ha scritto la storia salendo a quota 55 punti. Nessuno aveva fatto tanto. E non è ancora finita.

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