Elena David, leadership al femminile

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Elena David, top manager toscana di nascita da tempo conosciuta nel mondo dell'imprenditoria internazionale per le sue spiccate doti organizzative. È sposata con due figli e abita attualmente a Milano. Un curriculum stellare, quello di Elena, che dopo la laurea in Economia ha dedicato una trentina di anni prima al servizio del turismo in Starhotels come direttore generale, quindi è stata amministratore delegato di UNA Hotels fino al 2016. Nel 2004 è stata insignita della Mela d’Oro, Premio Marisa Bellisario, dedicato alle “Donne nell’Impresa del turismo e del tempo libero”, mentre nel 2013 ha ottenuto dall'Università Ca' Foscari di Venezia il Master Award Honoris Causa in Economia e Gestione del Turismo. Oggi è presidente del Comitato Controllo e Rischi di La Doria, società leader nella produzione di derivati del pomodoro e sughi pronti, nonché consigliere indipendente del gruppo Fideuram Intesa San Paolo Private Banking. Da novembre 2018 è anche “Tuscany Business Advisor”, cioè membro di un network nominato dalla presidenza della Regione Toscana allo scopo di favorire e attrarre gli investimenti in Toscana.

 

 

Elena, una domanda impertinente: può riuscire una donna manager a mantenere intatta la propria femminilità?

«Certamente! Evitando di rinunciare alla propria personalità nel vestire o nel mantenere tratti di gentilezza. Avere attenzione ai particolari, alla cura dei dettagli, creando bellezza intorno a sé».

Quanta dose di coraggio occorre per mettersi in gioco come fa lei?

«Avere grinta e determinazione, essere costanti, non arrendersi, mai farsi intimorire. Credere nelle proprie idee e difenderle. Penso alla Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi: Giuditta, che compie l’atto eroico di liberare il popolo di Israele dall’assedio nemico uccidendone il capo dell’esercito. Questo quadro mi ha sempre colpito per la figura unica dell'artista, simbolo di determinazione e caparbietà».

Avere successo e in qualche modo stare nella sala dei bottoni eccita la "sete di potere"?

«Nessuna sete di potere, bensì esercizio responsabile dello stesso. Lavorare mantenendo sempre un profilo inattaccabile: onestà e trasparenza come parole d’ordine».

Ha avuto qualche difficoltà nell'imporre le sue idee?

«Capita di sentirsi fragili, colti da dubbi e paure. È perciò necessario trasformare le proprie ansie in stimoli: non rinunciare al dubbio che ti induce a perfezionare, a controllare anche il minimo dettaglio, a prepararti a fondo per ogni circostanza. La fragilità come premessa per la ricerca della sicurezza».

Quanto è necessario, stando in aziende così importanti, accettare compromessi?

«Dignità e coerenza sono le armi per non scendere a compromessi, non accettare il male e il malfatto e tenere duro. Ho pagato spesso a caro prezzo ma non mi pento affatto!».

Come riesce a coniugare la sua vita lavorativa con quella familiare?

«Ormai ho due figli grandi che vivono in giro nel mondo, Lorenzo di 27 anni e Virginia che ne ha 21. Non mi ricordo più come ho fatto quando erano piccoli... In realtà, scherzo: è stato tutto molto difficile ma ho cercato di non fargli mai mancare niente».

Ci racconta come trascorre il suo tempo libero?

«Mah, le mie passioni sono tante e certo non mi annoio mai. Mi piace viaggiare e coltivare la passione per l’arte. Adesso che vivo da qualche anno a Milano non mancano le occasioni anche senza la necessità di partire».

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