Jannuzzo, dalla bottega di Proietti un amatissimo attore siciliano

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Gianfranco Jannuzzo è un attore siciliano amatissimo dal suo pubblico per l'innata abilità nel saper interpretare personaggi sempre convincenti, tanto misurandosi col teatro leggero che con quello cosiddetto 'colto' di Pirandello o Shakespeare. Formatosi alla bottega di Gigi Proietti, Jannuzzo è quindi uomo di teatro a tutto tondo mostrando con la sua verve inesauribile espressa nei suoi ormai celebri one man show, di proseguire nel segno tracciato dal suo maestro romano.

Proprio in questi giorni, dopo Lei è ricca, la sposo... e l'ammazzo!, l'attore siciliano e Debora Caprioglio si ritrovano  ancora una volta in tournée per dar vita a un'altra irresistibile commedia dal titolo Alla Faccia Vostra, scritta dal versatile Pierre Chesnot, stesso autore della celebre pièce L’inquilina del piano di sopra. La storia racconta situazioni di ordinaria meschinità e di avidità mai sazia che si sviluppano in modo odioso attorno alla presunta morte di un ricco signore famoso per la sua  esistenza da epicureo. La regia, affidata a Patrick Rossi Gastaldi, traspone la vicenda in una Roma dei giorni nostri. Poco importa, perché gli sciacalli che si radunano uno dopo l'altro nella speranza di ottenere personalissimi vantaggi da una possibile eredità sono gli stessi di sempre. Si ride moltissimo, con un testo dai tempi comici tipici delle pochade, eppure prevale la morale di fondo: l'avidità distrugge lo spirito dell'uomo.

 

 

Jannuzzo, una commedia che è piuttosto una metafora dei nostri tempi...
«C'è un morto eccellente di mezzo, uno che se l'è spassata e ha fatto un sacco di soldi scrivendo romanzetti erotici. L'eredità è cospicua e gli avvoltoi arrivano in massa. Il denaro è un mezzo che emancipa ma se  usato male danneggia noi stessi e il mondo che ci circonda».

L'avidità vale solo per il denaro?
«Non direi. I soldi diventano spesso strumenti per moltiplicare il potere, troppo spesso obiettivo principale di chi intende manovrare per il proprio interesse le sorti degli altri».

Personalmente si ritiene un uomo ambizioso?
«Esistono due tipi di ambizione: quella sana e quella sfrenata. Essere ambiziosi nel proprio lavoro e conquistare con la fatica del lavoro buoni traguardi credo sia una spinta salutare per ognuno. L'importante è non tradire mai la propria natura e certi sani principi che appartengono alle tue radici: quelli dei genitori e nel mio caso gli insegnamenti di maestri come Bramieri, Walter Chiari, uomo molto sensibile e profondo, e il grande Gigi Proietti».

Jannuzzo, lei è un buon frequentatore dei social e mostra di amare la fotografia, che foto emblematica metterebbe per sintetizzare le città italiane che visita per lavoro?
«Parto dalla constatazione che il nostro Paese sia ormai famoso nel mondo per il suo spirito d'accoglienza, così da appassionato di fotografia accarezzo il sogno di potere un giorno scattare l'immagine di una mega gruppo di persone in cui siano riunite tutte quante le etnie presenti nella nostra bella Italia. Sarebbe fantastico!».

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